Cos’è il PEEP della BCE e cosa potrebbe accadere ora

Nei giorni scorsi la BCE ha annunciato il lancio di un Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) quantificato in 750 miliardi di euro. Si tratta di un programma che sarà attivo almeno fino alla fine dell’anno, e comunque fino a quando il consiglio direttivo dell’istituto monetario non riterrà che l’emergenza COVID-19 sia definitivamente superata.

Grazie al nuovo piano la BCE non dovrà rispettare la soglia del 33% per i titoli di Stato e del 50% per quanto riguarda i titoli sovranazionali che fino a ieri aveva vincolato gli acquisti del Pepp sugli asset pubblici.

Le novità introdotte dal nuovo QE ampliano la libertà di azione della BCE che da oggi arriva anche nel settore dei titoli di Stato e dei titoli emessi da Bei e?Mes. Concretamente nel caso in cui ci dovessere essere l’emissione di Eurobond, nessuno potrebbe vietare all’EuroTower di sottoscrivere l’importo anche totalmente ossia al 100%. Questa è una novità storica. 

Ma in che cosa consiste il PEEP? E che cosa potrebbe accadere adesso?

Cosa prevede il PEEP

Chi ha definito il PEEP una sorta di estensione dell’APP non ha tutti i torti. Le attività finanziarie che l’Eurotower potrà acquistare sono infatti le stesse previste per l’APP, tranne che per l’estensione ai titoli di stato della Grecia.

Il PEPP sarà ancora vincolato al rispetto delle quote di capitale nell’allocazione degli acquisti per giurisdizione. Tuttavia, il comunicato della BCE sottolinea che gli acquisti saranno effettuati con la giusta flessibilità, permettendo così delle variazioni strategiche “nella distribuzione nel tempo, fra categorie di attività finanziarie e fra giurisdizioni”.

Tra gli altri interventi annunciati dalla BCE:

  1. l’allargamento del programma CSPP all’acquisto di “carta commerciale” emessa dal settore non finanziario, subordinatamente al rispetto di soglie di merito creditizio;
  2. la possibile revisione di “alcuni limiti auto-imposti”, se ritenuto necessario per assicurare il rispetto del mandato;
  3. il possibile incremento, sempre se necessario, della dimensione del programma di acquisti;
  4. l’estensione della lista di Additional Credit Claims (ACC) utilizzabili dalle banche come garanzia per le operazioni di rifinanziamento.

Cosa succederà ora?

È evidente che la BCE stia cercando di correre ai ripari dopo l’uscita poco felice di Christine Lagarde di qualche giorno fa. Effettivamente gli interventi annunciati nella riunione di emergenza del consiglio direttivo potrebbero rassicurare i mercati, considerato che la dimensione totale degli acquisti netti mensili dei vari programmi arriva a superare i 100 miliardi mensili medi, ben oltre il picco raggiunto dall’APP in passato.

È anche vero che, sommando gli altri interventi, l’intervento della Banca Centrale Europea potrebbe essere anche superiore. Inoltre, la possibilità che l’istituto possa usare in modo flessibile le proprie lege di manovra potrebbe contenere gli effetti negativi derivanti dalla liquidazione del debito dei Paesi più rischiosi e alleviare i problemi di rifinanziamento delle scadenze di debito e dei nuovi impegni di bilancio.

PEPP nuove regole BCE

Il consiglio direttivo della BCE, nella decisione 2020/440 della Bce, avente ad oggetto le norme sul Pepp?(Pandemic emergency purchase programme) ha stabilito all’articolo 4 relativo all’ammontare degli acquisti, che essi verranno effettuati nella misura ritenuta necessaria e proporizionata per dare una risposta alle minacce create dall’emergenza Covid-19. Tutte le strategie idonee saranno usate per centrare l’obiettivo del mandato della Bce. 

All’interno del regolamento l’EuroTower ha inoltre puntualizzato che gli acquisti del Pepp?potranno includere titoli e asset che hanno una durata da 70 giorni a 30 anni. Anche i titoli di stato della Grecia faranno parte di questo piano straordinario. 

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