Come investire in tempi di crisi: 6 regole da non sottovalutare (Schroders)

La crisi da coronavirus sta mettendo a dura prova tutti gli investitori. Tuttavia, niente è perduto: con l’applicazione di una maggiore consapevolezza e di una rinnovata disciplina, tutti i trader possono cercare di consolidare al meglio la propria posizione sui listini.

Abbiamo tratto spunto dalla recente nota di Nick Kirrage, Fund Manager – Equity Value di Schroders, per poter riepilogare 6 regole per un buon investimento in tempi di grande volatilità come quelli attuali.

Comprendere la volatilità dei mercati

La prima regola che Kirrage ci suggerisce di applicare è quella di capire l’attuale volatilità sui mercati. “È come se il mondo sia stato messo in pausa. Per quanto tempo non si sa. Se i governi si sono attivati molto rapidamente ed è stata annunciata una grande quantità di misure di stimolo, dall’altra parte ci sarà anche un enorme e inevitabile calo nella domanda che impatterà notevolmente sull’economia” – afferma l’analista.

Dunque, bene cercare di comprendere quali saranno gli effetti di questo fenomeno, nel breve e nel lungo termine.

C’è sempre spazio per delle opportunità

L’esperto ci ricorda che gli investitori affrontano quello che è definibile come un “ciclo psicologico” nella gestione delle proprie posizioni. Si passa dunque dall’euforia tipica del picco dei mercati, quando il contesto è positivo e le persone sono inclini ad acquistare, alla fase di capitolazione, ovvero quando il mercato tocca il fondo, e gli investitori tendono a scappare vendendo i propri investimenti nel momento più sbagliato.

Secondo l’analista, attualmente ci troviamo in una fase intermedia tra il panico e la capitolazione. Ma cosa vuol dire?

Significa che ci troviamo in una fase in cui – pur in un momento di evidente incertezza – le persone possono essere portate a pensare che tutto andrà bene. Ed è proprio in questi frangenti che possono verificarsi dei mini rally, che offrono l’opportunità di vendere, per puntare a titoli più promettenti.

Lavorare sulle emozioni

Soprattutto in queste fasi (ma la regola, in fondo, potrebbe valere per qualsiasi momento), è bene cercare di ottimizzare le proprie emozioni. Non si tratta di tenerle freddamente a bada (ma c’è qualcuno che ci riesce veramente?), bensì di tenerle presenti e fronteggiarle con la giusta razionalità. Insomma, è bene smettere di pensare di essere completamente razionali, e di fare i conti con la possibile influenza che l’emozionalità potrebbe avere sul nostro comportamento.

Ricordare i motivi della scelta di investimento

Di norma nelle fasi rialziste ci si focalizza solamente sui lati positivi del proprio investimento. Di contro, quando le cose si fanno dure e pesanti, i mercati crollano si guarda ai lati negativi. Nessuno degli approcci è corretto: meglio invece cercare di concentrare la propria attenzione ai motivi per cui si è scelto di investire e, anche in un momento di forte volatilità, ricordarsi di tenere fede alla propria strategia, evitando di vendere indiscriminatamente.

Non cercare il market timing

Qualche giorno fa abbiamo parlato del market timing e… ci a piacere che uno dei consigli che l’analista ha rammentato nella sua nota sia esattamente ciò che avevamo anticipato tempo fa. Non ha senso cercare di “comprare basso e vendere alto”, semplicemente perché non sapremo mai quando il mercato ha toccato il minimo. Meglio invece gestire le proprie emozioni entrando nel mercato lentamente tramite investimenti regolari, con un piano di accumulo capitale.

Mantenere la calma e andare avanti

Investire – ci ricorda infine l’analista – è come guidare una macchina. Cercare di guidare guardando a 15 cm di distanza dal cofano della propria vettura è impossibile, perché avremo tutto davanti a noi troppo velocemente. Se tuttavia si alza la testa e si guarda davanti a se e negli specchietti retrovisori, le cose sembreranno molto più stabili.

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