Stando a quanto emerge dal recente report curato da Assogestioni, i primi tre mesi del 2021 hanno portato in dote al risparmio gestito una raccolta pari a quasi 30 miliardi di euro di flussi netti. Un risultato che permette di celebrare un picco forse inatteso su queste soglie, considerato che quanto maturato nel primo trimestre dell’anno è praticamente il doppio di quanto l’industria del risparmio gestito era riuscita a maturare durante l’intero 2020 (circa 14,5 miliardi di euro).
Evidentemente, a favorire la spinta della prima parte del 2021 è stato anche un periodo di confronto non particolarmente favorevole, considerato che il 2020 – come noto – è stato caratterizzato dallo scoppio della pandemia e dai grandi turbamenti nei mercati finanziari.
Oggi, però, l’industria del risparmio gestito è pronta a celebrare il nuovo record, con masse gestite per 2.469 miliardi di euro, e con le gestioni collettive che superano nuovamente le gestioni di portafoglio (1.242 miliardi di euro vs 1.227 miliardi di euro)
Per quanto poi riguarda un livello di maggior dettaglio, la raccolta da fondi comuni nel primo trimestre è pari a 18,6 miliardi di euro e, di questi, 13 miliardi di euro si riferiscono agli azionari, mentre 4,3 miliardi è la quota dei bilanciati, e 2,8 miliardi è quella degli obbligazionari. Raccolta negativa per 2,7 miliardi di euro per i flessibili.
Tra le gestioni di portafoglio, con raccolta complessiva per 9,9 miliardi di euro, le gestioni dei prodotti assicurativi fanno determinare afflussi per 3 miliardi di euro, mentre le gestioni dei portafogli retail si posizionano a 2,5 miliardi di euro.
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