Mercati azionari: l’inflazione non fa più paura agli investitori?

I mercati azionari non temono più l’inflazione e sono ora concentrati sulla diffusione della variante delta Covid-19. Ad affermarlo sono gli analisti di HSBC Wealth Management, secondo cui il periodo di preoccupazione per la persistente inflazione più alta del previsto sembra essere passato, con gli investitori che oggi sembrano essersi abituati (o rassegnati?) a tale situazione.

HSBC ha poi sottolineato che sebbene l’incremento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti sia rimasto alto al 5,4% annuo a luglio, il rendimento del Tesoro americano a 10 anni è diminuito, indicando che i mercati non hanno “nulla da temere se non la paura stessa” quando si tratta di inflazione.

Gli osservatori di HSBC evidenziano infatti come di norma vi sia una relazione diretta tra i rendimenti delle obbligazioni e le aspettative di inflazione. In altri termini, se ci si aspetta che l’inflazione sia più alta, allora i rendimenti obbligazionari salgono per riflettere la probabilità di tassi di interesse più alti. Ma è interessante notare che i rendimenti obbligazionari sono scesi dopo il picco di aprile – sostengono dall’istituto.

Nel frattempo, l’S&P 500 ha segnato un nuovo record nella giornata di ieri, con movimenti che si stanno verificando nonostante le aspettative di inflazione rimangano elevate. Il sondaggio in corso della Fed di Filadelfia sui previsori indica che le aspettative di consenso sono per un’inflazione al 2,4% nei prossimi cinque anni.

Anche quando si analizza la volatilità del mercato azionario, a un esame più attento, l’S&P 500 ha ancora spinto più in alto mese per mese da gennaio, nonostante le preoccupazioni per l’inflazione. Persino maggio e giugno, quando i timori per l’inflazione erano più alti, hanno fornito rendimenti positivi“, ha scritto HSBC, aggiungendo che tutto ciò suggerisce che i mercati finanziari non hanno più paura di una maggiore inflazione.

Certo, questo non significa necessariamente che gli investitori non saranno comunque spaventati (o spaventabili) dal rumore sulle intenzioni della Fed di ridurre il suo programma di allentamento quantitativo. Tuttavia, per l’istituto la Fed avrebbe gestito le sue comunicazioni di riduzione, finora “abbastanza bene”.

Insomma, secondo HSBC i mercati sono oggi molto più impegnati a cercare di comprendere come si evolverà la situazione del Covid, piuttosto che seguire i dati macro come quelli dell’inflazione. E, probabilmente, continueranno a farlo ancora a lungo…

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