Come investire per smettere di lavorare in soli 5 anni: la giusta asset allocation

I consigli per investire puntando alla pensione in 5 anni - BorsaInside

Investire per smettere di lavorare e andare in pensione in un arco temporale di 5 anni è il sogno di tutti. Anche alla luce delle attuali difficoltà di tutto il sistema pensionistico, poter chiudere i conti con il mondo del lavoro assicurandosi una rendita che abbia lo stesso valore di una pensione sarebbe uno di quegli eventi in grado di cambiare tutto il corso della propria vita.

A parole sembra tutto semplice ma investire per smettere di lavorare tra 5 anni è un’attività che richiede una strategia finanziaria ben ponderata, tenendo anche conto del breve periodo di tempo a disposizione.

Su internet è pieno zeppo di guide spesso redatte da pseudo-guru che avrebbero la pretesa di insegnare a tutti un metodo universalmente valido per investire i risparmi per andare in pensione tra 5 anni. In realtà un metodo universamente valido non esiste (le situazioni sono sempre differenti tra di loro e variano da persona a persona) e gli pseudo guru lasciano sempre il tempo che trovano.

Il discorso cambia se ad affrontare l’argomento come investire per andare in pensione tra 5 anni è un gestore patrimoniale come T. Rowe Price. Si tratta di uno dei più importanti gestore di fondi comuni d’investimento al mondo. Fondata nel 1937 da Thomas Rowe Price Jr., la società è via via diventata una delle principali società di gestione del patrimonio e di investimento a livello globale. Con questo vogliamo dire che se T. Rowe Price parla di come investire per andare in pensione tra 5 anni, c’è da prestare attenzione.

Come investire per smettere di lavorare tra 5 anni: i concetti base

Punto di partenza dell’analisi di T. Rowe Price su come allocare i risparmi per andare in pensione tra 5 anni è il corretto bilanciamento delle esigenze di reddito con quelle di conservazione del capitale. Si tratta di una operazione che non è mai stata semplice da eseguire ma che attualmente è ancora più difficile a causa della crescita dell’inflazione.

In questo contesto c’è chi come Tom Stevenson, direttore degli investimenti per gli investimenti personali presso Fidelity International, è convinto che sia necessaria un’esposizione più elevata ad asset rischiosi come le azioni. Per l’analista, a causa della ristrettezza dell’arco temporale, la crescita del capitale potrebbe essere cruciale per garantire una fonte di reddito adeguata nel lungo termine.

Dall’altro lato c’è chi come Thomas Poullaouec, gestore patrimoniale di T. Rowe Price, è invece convinto della necessità di adottare una posizione sovrappesata in asset sensibili all’inflazione, come l’oro e le materie prime. Per l’esperto tali asset possono agire come una sorta di “scudo” contro l’eventualità di una crescita dell’inflazione, proteggendo il potere d’acquisto dei risparmi pensionisti.

Nonostante le differenze, tutti e due gli esperti esperti hanno sottolineato l’importanza della diversificazione e la necessità di prestare molta attenzione alle tendenze economiche. La diversificazione di un portafoglio tra asset rischiosi e asset più sensibili all’inflazione può consentire di equilibrare i rendimenti con la conservazione del capitale.

Sempre Poullaouec ha anche ricordato la necessità di restare liquidi che spesso si tende a trascurare come opzione di investimento. Questo perchè in un contesto di inflazione in crescita e tassi di interesse alti, la liquidità diventa un modo per mitigare l’impatto dell’inflazione e garantire rendimenti alti.

Il corretto bilanciamento tra azioni, obbligazioni e liquidità

Bilanciare in modo efficiente le azioni, le obbligazioni e la liquidità è il modo giusto per investire i risparmi per puntare ad andare in pensione tra 5 anni.

Anche in questo caso ci sono view differenti da parte dei due analisti.

Tom Stevenson di Fidelity International suggerisce che un portafoglio tradizionale composto per il 60 per cento da obbligazioni e il 40 per cento da azioni potrebbe sembrare eccessivamente votato alla conservazione in un arco di tempo di 5 anni. Per questo al fine di massimizzare il potenziale di crescita e garantire una fonte di reddito solida nel lungo termine, Stevenson non esclude la possibilità di considerare l’inclusione di asset alternativi come piccole quote in oro, investimenti immobiliari e infrastrutture. Ciascuna di queste asset-class non dovrebbe andare oltre il 5 per cento dell’allocazione totale. Si tratta di un modello di diversificazione il cui obiettivo è quello ridurre il rischio e aumentare il livello di resilienza del portafoglio.

Judith Ward, vicepresidente di T. Rowe Price, la pensa invece in modo diverso e poggia tutto su un portafoglio diversificato in base all’età per determinare la selezione degli asset in vista del ritiro dal lavoro tra 5 anni. Chi si avvicina in pensione attorno ai 50 anni dovrebbe allocare tra il 65 per cento e l’85 per cento del proprio patrimonio in azioni, visto che esse presentano un orizzonte temporale più lungo per recuperare eventuali perdite mentre solo una quota compresa tra il 15 e il 35 per cento del capitale dovrebbe essere allocata in obbligazioni per garantire stabilità. Chi invece è sui 60 anni dovrebbe considerare un’allocazione più equilibrata con il 45/65 per cento in azioni, il 30/50 per cento in obbligazioni e un 10 per cento liquido.

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Diversificare gli investimenti per poter andare in pensione tra 5 anni

A prescindere dai dettagli analitici, la parola d’ordine per poter pensare andare in pensione tra 5 anni è diversificazione. Tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che nell’ambito della macro asset class, quindi azioni e obbligazioni (pur nelle diverse proporzioni) sia necessario procedere con una allocazione strategica.

Ecco alcuni spunti:

  • Parte del portafoglio riservata alle azioni >>> Judith Ward predilige un’allocazione così strutturata: 60 per cento in azioni Usa di grande capitalizzazione (presentano una solida posizione nel mercato e offrono crescita moderata nel tempo); 25 per cento in titoli di piccole capitalizzazioni internazionali e (presentano un maggiore potenziale di crescita ma implicano anche più rischi) e il 5 per cento in mercati emergenti (possono offrire opportunità di crescita significative, ma comportano anche un rischio maggiore a causa della maggiore volatilità di tali mercati)
  • Parte del portafoglio riservata alle obbligazioni >>> Ward suggerisce una ripartizione di questo tipo: 45 per cento in obbligazioni investment grade statunitensi, tra il 10 e il 30 per cento in titoli del Tesoro Usa, 10 per cento in bond non tradizionali, 10 per cento in obbligazioni internazionali, tra l’1 e il 10 in obbligazioni ad alto rendimento e tra l’1 e il 10 per cento in mercati emergenti. Si tratta di una allocazione molto composita.

Le percentuali di allocazione non vanno intese in senso assoluto. A seconda del contesto economico e delle previsioni del mercato, le scelte di investimento possono variare tanto. Thomas Poullaouec e Tom Stevenson puntano più sui titoli giapponesi alla luce del contesto politico favorevole, dei fondamentali competitivi e delle riforme strutturali di governance del Giappone.

Tali fattori possono influenzare le decisioni di investimento in obbligazioni e azioni, quindi è fondamentale monitorare attentamente le condizioni di mercato prima di posizionarsi.

Come investire per andare in pensione tra 5 anni: i broker consigliati

azioni FinecoBank

Nella guida su come investire per andare in pensione tra 5 anni abbiamo fatto riferimento sia ad azioni che alle obbligazioni. Di conseguenza è necessario usare una piattaforma che consenta di investire su entrambe le asset class senza spezzettamenti. Diciamo subito che non ce ne sono tante ma per fortuna c’è una banca italiana che permette di comprare sia le azioni che le obbligazioni: si tratta di Fineco (qui la recensione).

Ampiezza dell’offerta e reputazione del brand sono i punti di forza di Fineco. Ecco alcuni vantaggi della piattaforma:

  1. Ampia offerta di mercati: Fineco offre accesso a una vasta gamma di mercati, inclusi azioni e obbligazioni, che è fondamentale per la diversificazione di un portafoglio. La possibilità di negoziare azioni e obbligazioni nello stesso servizio è un grande vantaggio per gli investitori.
  2. Diversificazione e flessibilità: gli investitori possono distribuire i loro investimenti in base alle proprie esigenze e obiettivi, contribuendo così a diversificare il portafoglio e a gestire il rischio in modo più efficace.
  3. Strumenti operativi: Fineco offre anche strumenti di speculazione come i CFD (Contract for Difference) e i Super CFD, che consentono agli investitori di operare con leva finanziaria.
  4. Competitività delle commissioni: le commissioni di trading di Fineco sono competitive e possono essere notevolmente ridotte per i trader attivi. Inoltre, le commissioni vantaggiose per i giovani sotto i 30 anni rendono il servizio ancora più attraente per i nuovi investitori.
  5. Vantaggi fiscali: Fineco opera come sostituto di imposta per i clienti residenti in Italia, il che semplifica il processo fiscale per gli investitori. Questo vantaggi si applica a tutti i tipi di conti offerti da Fineco.
  6. Conto di trading specializzato: da poco tempo Fineco offre anche un nuovo conto 100% trading per coloro che desiderano concentrarsi esclusivamente sull’attività di trading senza servizi bancari aggiuntivi.
  7. Promozioni: la banca offre spesso promozioni, come le commissioni ridotte durante il periodo di apertura del conto, che possono essere vantaggiose per i nuovi clienti.

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