Conviene guardare a opzioni di investimento alternative come copertura contro l’inflazione?

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Dalla pandemia da Covid 19 alla guerra russo ucraina, non c’è pace per i mercati economici e finanziari di tutto il mondo. In Europa, soprattutto in Italia, l’inflazione cresce, i tassi di interesse e i prezzi continuano a salire e vige l’incertezza. Come correre ai ripari? Analizziamo le alternative possibili agli investitori per salvaguardare il loro patrimonio, in modo che possa rendere al meglio.

La crisi planetaria

Dopo l’emergenza sanitaria i mercati globali hanno avuto delle performance positive, ma il conflitto in Ucraina ha decretato un’altra battuta d’arresto. I mercati vigilano le azioni delle banche centrali e l’inflazione in crescita deve far riflettere e attuare strategie agli investitori, attenti a non far evaporare o svalutare il proprio capitale.

Italia-Tasso di inflazione
Italia-Tasso di inflazione

Per prima cosa bisogna tenere in considerazione alcuni fattori importanti:

– i rischi del mercato e la volatilità sono parte integrante dei meccanismi dei mercati azionari. Alcune turbolenze fanno parte dei giochi. L’attuale crisi dell’Europa dell’est è stato l’ultimo esempio lampante. E nel lungo periodo una tattica troppo conservatrice può essere controproducente.

– I tassi d’interesse sono in rialzo e non aiutano a proteggere dall’inflazione.

Le soluzioni potrebbero essere investimenti a lungo termine, affidabili e con un portafoglio ben diversificato.

Leggi anche: Come investire con l’inflazione >>

Le alternative di investimento per combattere l’inflazione

Con l’inflazione diminuisce il valore di una valuta, mentre i prezzi dei beni e dei servizi aumentano. Un fenomeno tutto sommato naturale in un’economia perché aiuta a farla crescere promuovendo la spesa, ma se portata ad alti livelli diventa un problema, che molti Paesi hanno sperimentato drasticamente nel corso della storia. In Italia, ad esempio, tra gli anni 70 e 80 si è abbattuta in maniera pesante tormentandola a lungo. E la storia negli ultimi mesi sembra ripetersi: sono scoppiati i costi dei beni essenziali, del carburante, delle bollette e degli alimentari.

L’inflazione in certi casi può non essere così avversa per alcuni investitori. A volte le grandi crisi, che fanno traballare le performance dei mercati azionari registrando picchi al ribasso, sono seguite da riprese che possono avvenire in tempi anche veloci. Quindi, dove investire?

Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: “è meglio guardare alle azioni di qualità, alle aziende più grandi (che possono aumentare i prezzi e trasferire i costi al consumatore, senza un calo della domanda), o alle asset class GARP (growth at a reasonable price, crescita a un prezzo ragionevole), poi diversificare, con una piccola parte del portafoglio che possa includere oro, beni reali e materie prime.

Scendiamo nel dettaglio e analizziamo le principali soluzioni da considerare in questo periodo, per proteggere il proprio patrimonio con le giuste azioni.

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Beni rifugio

Dipende dall’asse temporale che si vuole tenere in considerazione, ma storicamente le materie prime sono state premiate come buona copertura all’inflazione. In primis l’oro e a seguire gli altri preziosi. Il metallo giallo è forte perché è un bene tangibile e reale, ha la caratteristica di mantenere costante il suo valore, a differenza delle valute correnti, che sono molto più volatili. Durante un periodo di inflazione galoppante viene definito come un bene rifugio proprio perché visto come una buona riserva di valore.

grafico oro
Prezzo Oro

Criptovalute

Bitcoin e la sempre più allargata famiglia delle valute digitali sono per antonomasia investimenti volatili, ma possono acquisire valore indipendentemente dall’andamento dell’economia. Anche quando le valute vacillano, le criptovalute possono resistere e quindi essere delle coperture da opzionare. E’ importante però, essere informati e individuare quali sono quelle che hanno maggiori probabilità di crescita.

ETF

Gli ETF sono fondi di investimento particolari a gestione passiva che sono negoziati in borsa, replicano gli indici mondiali e si possono acquistare e vendere in giornata. Sono flessibili, trasparenti e hanno costi minori rispetto ai fondi tradizionali comuni. Aumentano di valore quando si accrescono i costi di beni e servizi, oltre a compensare gli effetti dell’inflazione. Investendo in questi strumenti è possibile mantenere i costi, diversificare e in qualche modo contenere i rischi. Meglio farlo in settori difensivi come i beni e i consumi di prima necessità, i servizi di pubblica utilità o la sanità e la farmaceutica.

Azioni

Non tutte le azioni sono uguali, quindi non tutte sono ridotte al ribasso durante le crisi. Gli investitori dovrebbero tenere in considerazione quelle delle società più forti, dei settori in crescita e del settore lusso, dove molte società, per loro natura, sono coperte da l’innalzarsi dell’inflazione. Poi ancora, quelle cosiddette difensive e quelle che riescono a spostare i nutriti costi dei prodotti sui clienti.

Obbligazioni

Nonostante il 2022 sia stato abbastanza nefasto per gli investitori di obbligazioni e si aspettino nuovi dati a seconda dell’onda degli aumenti dei tassi di interesse e la stessa inflazione, queste possono rappresentare un’ottima alternanza per la diversificazione del portafoglio, tenendo monitorato il tasso di interesse e la scadenza. Una controbilancia azionaria che può essere molto utile.

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