Nei giorni scorsi il rendimento del Btp a 10 anni è arrivato fino al 5 per cento, il massimo dal lontano 2012. Ovviamente la notizia ha fatto grande clamore.
Secondo uno studio recente condotto da Il Sole 24 Ore, nel primo semestre 2023 le sei più importanti banche italiane (Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo, BPER Banca, Monte dei Paschi e Banco BPM) evidenziavano un rialzo dei profitti del 60 per cento su base annua. Allora il rendimento del decennale era del 4,3 per cento mentre oggi siano su un livello più alto dello 0,7 per cento.
A livello europeo il settore bancario da inizio anno registra una progressione del 13,6 per cento contro il +5,5 per cento dell’Euro Stoxx 600. E’ quindi palese che, sia in Italia che in Europa, le banche stanno facendo grandi affari grazie al rialzo dei tassi.
Esso è quindi un assist per le banche e un disastro per tutti quei cittadini che hanno in essere mutui o finanziamenti. Di questa situazione, tra l’altro, ne è consapevole anche il governo che infatti ha pensato a una tassa apposta che va a colpire quelli che sono stati ribattezzati come extraprofitti delle banche.
Lasciando perdere le mosse dell’esecutivo (per la cronaca le legge sugli extra-profitti, rispetto a quella che era la sua versione originale, è stata profondamente ridimensionata), cosa può fare il cittadino che ha un mutuo? Apparentemente egli appare in balia delle mosse della BCE sui tassi, in realtà potrebbe anche sfruttare questa situazione per posizionarsi proprio dalla parte delle banche che stanno traendo il maggiore vantaggio della situazione in atto.
Follia? No se ad esempio si considera il certificate di Vontobel con Isin DE000VU8N9W0 su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Questo strumento oggi quota sotto la pari a 967 euro mentre due die sottostanti sono ben sopra al livello iniziale e uno vicinissimo. Il certificate stacca premi trimestrali con memoria del 3 per cento (12 per cento annuo) se nessuno dei sottostanti alla data di valutazione risulterà deprezzato del 40 per cento rispetto al livello iniziale. Tuttavia, in caso di rimborso anticipato a marzo il rendimento sarà molto più alto.
Certificate Vontobel su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Unicredit
Analizziamo da vicino il certificato finanziario creato da Vontobel (codice ISIN DE000VU8N9W0) che si basa sulle performance di Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Come accennato in precedenza, si tratta di un prodotto che propone interessanti vantaggi, con premi trimestrali che hanno un meccanismo di memoria del 3 per cento (equivalente al 12 per cento annuo) a patto nessuna delle azioni sottostanti registri un crollo significativo. Il certificato viene valutato ogni trimestre, e se alla data di valutazione il valore dei sottostanti è rimasto almeno al 40 per cento rispetto al livello iniziale, i premi vengono erogati.
Ma c’è di più: le cedole di questo certificato beneficiano di un interessante effetto memoria, il che significa che anche se i premi trimestrali non vengono erogati in un determinato periodo, possono essere recuperati in seguito se le condizioni miglioreranno. Inoltre, il certificato offre la possibilità di rimborso anticipato a partire dal nono mese, se si desidera incassare i profitti in anticipo. La durata naturale del certificato è di tre anni.
Un aspetto importante da tenere presente è che, alla scadenza, il certificato offre la protezione del capitale fino a un calo del 40 per cento dei valori sottostanti rispetto al livello iniziale. Questo significa che gli investitori possono godere di una certa tranquillità rispetto ai movimenti del mercato, senza doversi preoccupare di perdite significative fino a quel punto.
Attualmente il certificato scambia sotto la pari a 976 euro e questo nonostante due dei suoi tre sottostanti si posizionino al di sopra del livello iniziale. Il prezzo delle azioni Unicredit, infatti, segna un rialzo dell’8,2 per cento rispetto alla data star, quello di Banco BPM del 13,2 per centre mentre le quotazioni di Intesa Sanpaolo sono sulla parità.
Il certificato presenta un livello di rischio pari a 6 sulla scala che va da 1 a 7 mentre l’emittente, Vontobel, vanta un rating Aa3 da parte dell’agenzia internazionale Moody’s.
Il certificato potrebbe essere rimborsato in anticipo
Il certificate Vontobel presenta due date di valutazione cruciali, con la prima molto vicina visto che è fissata per il 20 dicembre. In questa data, se nessuno dei tre titoli dovesse scendere al di sotto della soglia prestabilita, il certificate rilascerà una cedola di 30 euro, equivalente a poco più del 3 per cento.
La seconda data di valutazione da tenere d’occhio è il 21 marzo. Se tutti e tre i sottostanti mantengono un valore superiore al livello iniziale (e già due di essi sono al di sopra, mentre Intesa Sanpaolo dovrebbe guadagnare lo 0,754 per cento in sei mesi), scatta il rimborso anticipato. In questo caso, il certificate riceverà un premio aggiuntivo di 30 euro, pari al 3 per cento, e verrà rimborsato a 1.000 euro, con un guadagno di 24 euro rispetto al prezzo di acquisto attuale.
In totale, tra il premio di dicembre e quello di marzo, unitamente ai 24 euro di guadagno di capitale, si può raggiungere un guadagno totale di 84 euro in soli sei mesi, ovvero un impressionante 8,4 per cento Annualizzato, questo rappresenta un notevole 16,8 per cento, il che è un rendimento notevole per un certificate che presenta solo uno dei sottostanti appena al di sotto del livello iniziale, mentre gli altri due sono ben al di sopra.
Tuttavia potrebbe anche accadere che il rimborso anticipato non possa concretizzarsi a marzo. In tal caso il certificate continuerà a essere quotato, con la possibilità di un rimborso anticipato che si ripresenterà alla successiva data di valutazione trimestrale. È fondamentale notare che le barriere di protezione rimangono profonde e sono quindi capaci di proteggere da cali fino al 39,5 per cento per il peggiore dei tre sottostanti (attualmente, come visto in precedenza, è Intesa Sanpaolo). Il rendimento senza il rimborso anticipato resta comunque notevole (12 per cento).
Come funziona l’effetto memoria del certificato
Un elemento chiave di questo certificate finanziario è l’effetto memoria dei premi. In pratica se allo scattare di una data di valutazione trimestrale, un premio non dovesse essere erogato a causa di valori sottostanti che si posiziona al di sotto della barriera, l’investitore non subirà alcuna perdita. Questo perché, se in una delle date di valutazione trimestrale successive tutti i titoli sottostanti raggiungono o superano il livello di barriera, l’investitore recupererà non solo il premio di quel trimestre, ma anche tutti quelli precedenti che non sono stati distribuiti. Sotto questo punto di vista si tratta del classico effetto memoria dei certificati (una delle caratteristiche in assoluto più apprezzate dagli investitori su questo strumento).
Nel caso specifico del certificato di Vontobel, sono due gli scenari alla scadenza che si potrebbero verificare nel caso in cui non ci dovesse essere un imborso in anticipo.
- Se tutti e tre i titoli sottostanti dovessero restare su un valore sopra o al livello di barriera, il prodotto verrebbe rimborsato al 100 per cento del suo valore nominale, ovvero 1.000 euro. Inoltre, l’investitore riceverà anche l’ultima cedola da 30 euro e tutte le cedole precedenti non pagate, che sono state conservate nella memoria.
- Se anche solo uno dei sottostanti dovesse scendere al di sotto della barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Supponendo che il peggiore subisca una diminuzione del 60 per cento rispetto al valore iniziale, il rimborso avverrebbe al 40 per cento del valore nominale, vale a dire a 400 euro.
Questi scenari offrono una visione chiara delle possibili esiti alla scadenza del certificate, permettendo agli investitori di valutare attentamente il proprio rischio e le potenziali ricompense. Ricordiamo che la data di scadenza finale è il 22 giugno 2026.
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