Quale sarà il futuro di Libra, la criptovaluta di Facebook? Dopo un iniziale momento di euforia per il lancio del progetto Libra da parte del noto social network, l’entusiasmo iniziale sembra essere smorzato. Facebook, con i tanti parner del progetto, continua ovviamente a lavorare a Libra ma il contesto generale non sembra essere tanto favorevole per recepire l’importante novità.
Molti governi e enti internazionali hanno già fatto sapere che non permetteranno a Facebook di far quello che vuole con Libra e che la criptovaluta del social network dovrà sottostare a regole ben precise. Il messaggio dei governi è stato chiarissimo: Facebook può lavorare a quello che crede più opportuno ma la sua criptovaluta non cambierà quelle che sono le regole sull’emissione e il controllo della moneta.
Addio Libra, quindi? Per rispondere a questa domanda si possono adottare due prospettive diverse. Il primo punto di vista è quello legislativo. Come hanno già lasciato intendere molti governi, la criptovaluta di Facebook non dovrà violare le regole altrimenti subirà precisi provvedimenti. Il secondo punto di vista ha più attinenza con la teoria: Libra avrà un futuro perchà sarà capace di rispondere a quelli che sono i nuivi bisogni e le nuove esigenze degli utenti. Per capire questo secondo punto di vista può essere utile far rifrerimento alle recenti parole di Yoni Assia, CEO e co-fondatore di eToro, il quale ha espresso la sua opinione, indicando anche il posizionamento del celebre broker di social trading, in merito all’apparizione del CEO di Facebook Mark Zuckerberg davanti alla House of Finacial Services degli Stati Uniti d’America.
Secondo Assia, durante la sua apparzione dinanzi al Financial Services Commiteee, Mark Zuckerberg è stato interrogato su tantissime questioni: dalle vaccinazioni, all’incitamento all’odio, dall’housing fino all’effetto che Libra può avere sul dollaro americano come valuta di riserva.
Zuckerberg, come già fatto in precedenza, ha continuato a rassicurare il Comitato che Facebook punta ad instaurare una piena collaborazione con i regolatori. Il numero uno del social network ha anche dato la sua parola che Facebook non lancerà “Libra in nessun paese del mondo fino a quando non avrà l’autorizzazione dei regolatori statunitensi“.
Fin qui la cronaca. Per quanto riguarda il punto di vista di Assia, il giudizio del fondatore di eToro riflette quella che è una precisa consapevolezza diffusa in alcuni ambienti. Assia ha affermato che oggi la domanda da porsi se le banche centrali lanceranno criptovalute, ma come e dove avverrà questo cambiamente epocale che appre come inevitabile.
“La grande domanda – ha evidenziato Assia – “è se le crypto saranno chiamate o meno criptovalute” visto e considerato che è “alquanto probabile che tali valute saranno sottoposte al controllo dei governi e da questi saranno autorizzate”.
Secondo il fondare di eToro, indipendetemente da quello che avverrà, la creazione di valute digitali da parte delle banche centrali legittimerà tutto il settore delle criptovalute dal momento che consentirà la conversione tra queste.
Ricordiamo che eToro è uno dei broker che presenta ad oggi il maggior numero di criptovalute disponibili per il trading di CFD ed è una società profondamente a conoscenza di quelle che sono le tendenze del settore crypto.
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Libra e inclusione finanziaria
Assia ha poi evidenziato che nel corso della sua audizione, Zuckerberg ha sottolineato che l’obiettivo di Libra è quello di puntare a promuovere l’inclusione finanziaria. Il numero uno di Facebook ha affermato che è necessario dare maggiore potere alla gente, poichè l’attuale sistema è fallimentare. Secondo Zuckerberg, inoltre, il reale problema di oggi è l’assenza di una architettura digitale che funga da supporto ad una innovazione di cui si ha tanto bisogno.
Ed è a questo punto che si inserisce il ruolo di eToro. Assia ha rivendicato che il broker punta ad essere cassa di risonanza alla richiesta di innovazione finanziaria arrivata da Facebook. E’ per questo che eToro non può che apprezzare Zuckerberg per il suo impegno. Secondo Assia la riduzione della disuguaglianza è la sfida economica più importante di questa epoca. I dati sono drammatici: nel 2017, infatti, più della metà della ricchezza mondiale era nelle mani dell’1% della popolazione. E’ per questo motivo, ha concluso il manager che è urgente trovare “soluzioni che consentano a tutti di avere accesso alla ricchezza e di partecipare all’economia“.
Secondo Assia la “missione di Libra fa da eco al progetto GoodDollar di eToro“. Tale progetto ideato dal broker di social trading eToro ha come obiettivo il lancio du criptovaluta decentralizzata alimentata dalla tecnologia blockchain e basata sui principi dell’UBI. Il progetto GoodDollar punta a “creare economie più inclusive e ridurre la disuguaglianza economica a livello globale”.
Assia ha poi concluso affermando che la strada per sviluppare GoodDollar è ancora lunga anche se si è detto “entusiasta di contribuire a questi sforzi a sostegno dell’innovazione responsabile al fine di creare un futuro migliore per tutti“.
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