Crollo criptovalute: quanto è costato l’ultimo sell di Bitcoin e altcoin?

Il comparto delle criptovalute ha sempre abituato gli investitori a grandi oscillazioni dei prezzi. Proprio per questa sua caratteristica, quello dei crypto-asset è un settore per esperti. Infatti non è facile valutare l’andamento degli asset digitali e ancora più difficile è restare saldi mentre i prezzi variano velocemente, verso l’alto oppure verso il basso (questa seconda opzione è ovviamente quella che fa più paura).

Le oscillazioni che le criptovalute registrano hanno comunque un costo. Nonostante le perdite vengano spesso recuperate grazie alla forte volatilità che caratterizza il comparto (ovviamente solo da quegli investitori che sanno quando investire al rialzo e quando puntare invece su un calo), sul momento la contrazione del livello di market cap non solo cìè ma è anche molto consistente. Così è accaduto anche nel corso dell’ultimo cosiddetto flash crash che ha interessato tutto il comparto delle criptovalute. 

Ma questo andamento, quanto è costato? Secondo le stime circa 300 miliardi di dollari. Un conto salato, è vero, ma in fondo non impattante in maniera determinante sul comparto.

Questo perché, nonostante tutto, il mercato è ancora in fase rialzista, come ha affermato il Country Manager di Bitpanda in Italia Orlando Merone.

Prima di analizzare nel dettaglio la consistenza dei ribassi, è utile fare una precisazione. Abbiamo detto che il settore delle criptovalute è caratterizzato da una forte volatilità intrinseca e che per investire sugli asset digitali è fondamentale l’esperienza. Ebbene oggi grazie a broker online multifunzionali come ad esempio eToro (leggi qui la recensione di Borsa Inside) anche chi è alle prime armi puà iniziare ad investire in criptovalute. Questo perchè eToro, oltre ad offrire tantissimi strumenti di analisi utili per la definizione della propria strategia operativa, mette anche a disposizione la comoda demo gratuita da 100 mila euro per fare pratica senza correre il rischio di perdere soldi veri. 

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Il calo di Bitcoin

Protagonista dell’ultimo flash crash delle criptovalute è stato soprattutto il Bitcoin, la regina degli asset virtuali. Il suo record storico, raggiunto proprio nel mese di novembre 2021, è stato di 69mila dollari. Il token è poi sceso a 53mila, per poi risalire a 58mila dollari di quotazione. A conti fatti si è trattato di un calo del 16 per cento, rispetto alla vetta (ATH) che era stata toccata il 10 novembre. Il brusco calo dei prezzi di Bitcoin ha portato anche ad una consistente riduzione del livello di capitalizzazione che è arrivcato fino a 900 miliardi di dollari.

Secondo Merone, il tanto atteso Taproot di Bitcoin potrebbe esssere il più importante aggiornamento della criptovaluta negli ultimi quattro anni. L’update ha avuto inizio quando la blockchain ha raggiunto il blocco 709.623, alle 5:15 di domenica scorsa. Il nuovo aggiornamento Taproot mette in primo piano il problema della privacy degli utenti visto che “sia le transazioni regolari sia quelle multisignature avranno lo stesso aspetto”. Il cambiamento, inoltre, potrebbe anche migliorare la scalabilità della rete e la fungibilità di tutti i Bitcoin. 

Il calo di Ethereum

Il comparto cripto viaggia molto spesso all’unisono; Bitcoin tiene il passo, e quando scende tira giù il resto del settore. Così anche Ethereum, la seconda più importante moneta virtuale, ha accusato, il colpo. Il massimo storico di 4.200 si è un po’ allontanano, e ora il token è scambiato a 3600 dollari; la quotazione più bassa del mese.

Questo significa che gli Exchange, a metà novembre, hanno ritirato circa 8 miliardi di euro di token Ethereum; una azione che fa supporre un momento di accumulo e conservazione. Ma la situazione non preoccupa, continua Merone, perché continuano a esserci segni positivi. Fra questi proprio il ritiro dei tooken, che spesso dà il via a una fase di rialzo.

Sia il calo di Bitcoin che quello di Ethereum possono essere sfruttati per investire sugli asset partendo da prezzi più bassi rispetto ai recenti massimi. Fondamentale, però, è usare solo broker che offrono strumenti avanzati per operare. Tra i top c’è il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders più bravi. La funzione del Copy Trader può essere testata in modalità demo. 

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L’andamento delle altre AltCoin

Oltre ad Ethereum, anche le altre altcoin hanno pagato il prezzo della correzione del mercato. La maggior parte delle altcoin, anche se a fatica, si sta mantenendo sopra i livelli di resistenza. Ovviamente il flash crash ha influenzato gli scambi, ma le valutazioni di base restano forti. Il mese di novembre, quindi, si avvia alla conclusione con una tendenza comunque rialzista. 

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