Dollaro digitale: FED apre al dibattito. Tether è alternativa non ufficiale

Alcuni nostri lettori ci hanno chiesto informazioni sul Dollaro Digitale con riferimento specifico alle tempistiche sul lancio della “criptovaluta” di stato made in Usa. In effetti, fino a pochi mesi fa, l’arrivo del Dollaro digitale sembra essere solo una questione di alcuni mesi. Successivamente, però, il tema è come sparito dall’agenda per poi tornare, prepotentemente, in primo piano proprio oggi 21 gennaio 2022. 

E allora quali sono le ultime novità sul Dollaro Digitale? E andando ancora più a monte: ci sarà o no il Dollaro Digitale? 

Prima di scendere nel dettaglio dell’argomento ricordiamo che la denominazione Dollaro digitale fa riferimento ad una criptovaluta ufficiale autorizzata dalla banca centrale Usa. Già oggi, però, esistono versioni non ufficiali del dollaro digitale come ad esempio Tether e tutte le stablecoin che sono ancorate al valore del biglietto verde.

Nei prossimi paragrafi parleremo di queste alternative alla versione ufficiale di USD Digital. Per adesso ci limitiamo ad evidenziare che anche su molte stablecoin è possibile fare trading con il broker eToro che offre strumenti innovativi di analisi e la possibilità di fare pratica con la demo gratuita.

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FED apre il dibattito sul Dollaro Digitale

Come abbiamo accennato ad inizio post, dopo un lunghissimo silenzio la Federal Reserve si è finalmente espressa sul Dollaro Digitale. In un documento titolato “Money and Payments: The US Dollar in the Age of Digital Transformation” gli analisti della banca centrale Usa hanno aperto il primo storico dibattito pubblico sulle reali possibilità di lancio di un Dollaro Digitale. 

In concreto non c’è assolutamente nulla, tuttavia il passo è però fondamentale per quelle che potrebbero essere le implicazioni in futuro. 

Dal documento traspare quella che è la posizione della FED in merito all’adozione di una CBDC made in Usa: nessun passo sarà effettuato senza che ci sia il via libera da parte del Congresso Usa. Se Dollaro Digitale sarà allora esso sarà frutto di un accordo tra le varie autorità americana e non risultato di una decisione unilaterale da parte della banca centrale Usa. 

La chiamata in causa del Congresso era scontata. L’introduzione di una valuta digitale, infatti, potrebbe avere effetti molto forti sul sistema finanziario ed economico degli Stati Uniti e di questo gli analisti della FED sono perfettamente consapevoli. 

Nel documento pubblicato dalla FED si legge che “una CBDC potrebbe cambiare radicalmente la struttura del sistema finanziario statunitense, alterando i ruoli e le responsabilità del settore privato e della banca centrale“. Inoltre la FED si è detta consapevole che la CBDC possa anche sostituire i soldi delle banche commerciali causando un aumento dei prezzi per i clienti al dettaglio e al tempo stesso determinando un calo dell’interesse degli investitori verso forme tradizionali di investimento come i fondi comuni o i buoni del Tesoro e altri strumenti a termine”.

Tra gli altri rischi messi in risalto nello storico documento, non manca poi un riferimento alla possibilità che, a seguito dell’introduzione del Dollaro Digitale, la stessa FED possa aver bisogno di aumentare le proprie riserve.

Cosa succederà a questo punto? E’ lecito attendersi altre novità sul Dollaro digitale anche nel prossimo futuro? Probabilmente si perchè il documento sarà aperto per 120 giorni a commenti e suggerimenti. Obiettivo è quello di arrivare ad una prima conclusione condivisa sull’opportunità di proseguire, o meno, il progetto di sviluppo di una CBDC. 

Dove è finito il Dollaro digitale?

Mentre in Cina i passi in avanti verso lo Yuan Digitale sono continui, in Usa una serie di cavilli burocratici impediscono al dollaro digitale di vedere la luce. Attualmente FED e Tesoro americano sono alle prese con lo studio dei passaggi che devono essere fatti per la digitalizzazione del dollaro. Recentemente il presidente Jerome Powell ha affermato che la criticità maggiore a proposito del Dollaro digitale è quella di ideare uno strumento corretto. 

Stando alle parole del numero uno della FED, quindi, il piano Usa per la digitalizzazione del Dollaro non è finito sperduto in qualche cassetto anche se è costretto a fare i conti con la lentezza delle varie agenzie governative. Considerando che gli Usa sono per loro caratteristica molto avanti con i pagamenti digitali, è giusto ipotizzare che il lancio di un Dollaro Digitale negli States possa essere solo una questione di tempo. 

Vero è che sulla regolamentazione delle criptovalute ci sono pareri diversi tra i vari enti Usa ma la blockchian gode invece di un ampio consenso. Anche il governo americano, come fatto da tanti altri stati in tutto il mondo, ha investito ingenti somme di denaro nel settore fintech e nello sviluppo della tecnologia blockchain negli ultimi anni.

Considerando che il dollaro è e resterà chissà per quanto tempo la valuta di riserva mondiale, è ipotizzabile che la FED non possa abbandonare il piano per la digitalizzazione del biglietto verde. I segnali incoraggianti in questo senso non mancano. Ad esempio la Vice Presidente della Fed Lael Brainard ha fatto un appello alla banca centrale affinchè sia sviluppato con urgenza un dollaro digitale.

Il problema, per rispondere dai dubbi dei nostri lettori, è che la Federal Reserve sembra essere poco capace di passare dalle parole ai fatti. 

Dollaro digitale non ufficiale: Tether

Abbiamo detto in precedenza che le stablecoin possono essere considerate una sorta di dollaro digitale non ufficiale. Un esempio è Tether, stablecoin che viene usata da tutti quei trader che vogliono proteggersi contro la volatilità tipica delle criptovalute senza rinunciare ad investire in questo mercato. Precisamente Tether è una fiat-collateralized stablecoin vale a dire una stablecoin che è sostenuta da una valuta come il dollaro. Tether è ancorata al dollaro statunitense con un rapporto di 1:1.

Tale proporzioni non significa affatto che Tether Ltd. fornisce garanzie per ogni potenziale scambio di Tether in USD.

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Dollaro Digitale: quali saranno gli effetti?

Concludiamo questo aggiornamento sul Dollaro Digitale, analizzando quali sono i possibili effetti dell’introduzione di una valuta simile. Secondo Tomasz Wieladek, International Economist, T. Rowe Price, la nascita di un dollaro digitale avrà come effetto il rafforzamento del dominio globale della valuta americana. 

Attualmente, ha osservato l’analista, il biglietto verde domina tutta la fatturazione commerciale globale e copre ben il 40  dei pagamenti anche perchè tantissime materie prime sono prezzate in dollari. 

L’utilizzo del dollaro come moneta per la fatturazione presenta però anche degli svantaggi. Il biglietto verde può essere costoso e ciò potrebbe determinare un disallineamento tra entrate e costi. Tutti questi limiti possono essere superati utilizzando proprio le CBDC (central bank digital currencies).

Infatti l’introduzione di un dollaro digitale può ridurre si i vantaggi dell’uso del dollaro come valuta per la fatturazione commerciale ma dall’altro lato può anche rafforzarne il dominio come valuta digitale.

Ciò perchè una CBDC emessa dalla FED potrebbe essere molto credibile e ampiamente disponibile rivelandosi cosi molto attraente per le aziende. Il commercio delle materie prime potrebbe continuare ad essere fatturato in dollari e nelle CBDC in dollari nel momento in cui esse fossero disponibili. 

Secondo l’esperto uno dei motivi per cui gli Usa potrebbero consentire l’accesso globale alla loro CBDC è che l’arrivo del dollaro digitale avrebbe un impatto meno consistente sulla disintermediazione rispetto ad altri Paesi. Infatti una CBDC è un credito verso una banca centrale e rappresenta una forma di denaro più sicura rispetto a quello commerciale che invece rappresenta un credito verso l’istituzione finanziaria.

L’aumento del dominio del dollaro potrebbe essere maggiore nelle economie emergenti che esportando materie prime visto che le merci continueranno a essere prezzate in dollari e le transazioni effettuate in CBDC in dollari potrebbero diventare meno costose.

Nelle economie emergenti che sono caratterizzate da forti strutture fiscali e qualità istituzionale, i consumatori saranno incentivati a passare alle transazioni in CBDC in valuta locale alla luce dei vantaggi in termini di efficienza. In questo contesto, la distinzione tra i due tipi di mercati emergenti sarà sempre più importante quando si tratterà di investire in questa asset class.

Ad ogni modo l’emergere di una CBDC in dollari potrebbe anche rendere i movimenti del dollaro Usa maggiormente anticiclici. Non è da escludere che i cittadini di tutto il mondo, soprattutto quelli con istituzioni pubbliche deboli, possano convertire i loro risparmi in CBDC in dollari. In questo modo la domanda della valuta Usa aumenterebbe e quindi anche la sua quotazione. 

Insomma dinamiche nuove sono in vista e tutte queste trasformazioni possono essere cavalcate operando attraverso il trading online. Ricordiamo che scegliendo il broker eToro è possibile avere la demo gratuita di prova. Inoltre il deposito minimo iniziale è molto basso: appena 50 dollari.

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