La nuova settimana non sembra riservare sorprese particolari a chi investe in criptovalute. Gli asset digitali a più alta capitalizzazione, infatti, continuano a muoversi nei soliti trading range anche se l’aspetto che più di tutti focalizzata l’attenzione è l’assenza di temi forti che siano in grado di rianimare il settore. La dinamica del Bitcoin è molto esemplificativa sotto questo punto di vista. La regina delle criptovalute, infatti, appare praticamente immobile da alcune settimane.
Il prezzo “pagato” dagli asset digitali per questa fase interlocutoria e quasi noiosa è enorme: rispetto ai valori raggiunti due mesi fa, le criptovalute a maggiore capitalizzazione (Bitcoin, Solana, Ethereum e Cardano) segnano un ribasso pari a circa il 30 per cento. Il bilancio è ancora più pesante se invece di considerare i valori di due mesi fa, si fa riferimento ai massimi storici.
Preso atto di questa situazione, cosa può fare l’investitore? Il primo step è anzittutto quello di interrogarsi sulle ragioni alla base della flessione. Il secondo è invece comprendere se ai prezzi attuali convenga comprare e, in caso affermativo, quali siano i crypto-asset da inserire in portafoglio.
In merito al secondo punto, ci preme evidenziare che oggi è possibile investire in modo rapido su tutte le criptovalute a più alta market cap e quindi non solo sulle prime della classe. Sul mercato, infatti, sono presenti broker multifunzionali che offrono un servizio di trading completo sui crypto-asset con in più la possibilità di fare pratica con un conto demo prima di passare ad un investimento con soldi veri. Un esempio è eToro.
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Perchè le criptovalute sono crollate?
Prima domanda: quali sono stati i motivi alla base della forte contrazione registrata da Bitcoin, Ethereum, Solana e Cardano? La prima minaccia con cui i crypto-asset hanno fatto i conti nel nuovo anno ha riguardato i rischi normativi. Le nuove politiche adottate da Usa, Cina e da tutti i paesi in cui avviene l’attività di estrazione (mining) rappresentano un pericolo per il settore degli asset digitali.
Altro problema di non poco conto è l’aumento dei tassi di interesse. Fino ad ora, infatti, i tassi sono stati bassi e ciò ha spinto gli investitori a puntare su asset più rishiosi come ad esempio le azioni growth e le criptovalute. Con il rialzo del costo del denaro, praticamente assodato soprattutto lato FED, la propensione al rischio dovrebbe calare e con essa l’appeal delle criptovalute. Per la cronaca, l’aumento dei tassi di interesse, avrà come effetto maggiore appeal per particolari classi di attività come ad esempio le obbligazioni.
Comprare Solana e Cardano ora conviene?
Alla luce di quanto evidenziato in precedenza, quali sono le migliori criptovalute da comprare in questa fase molto particolare? Secondo alcuni esperti del settore, l’attenzione degli investitori si starebbe concentrando su Solana e Cardano. La scelta non sembra essere casuale. Infatti Solana sta emergendo sempre di più come criptovaluta più veloce ed economica rispetto ad Ethereum. Come abbiamo però spesso messo in evidenza, la blockchain di Solana è più centralizzata e quindi meno sicura di Ethereum. C’è quindi un risvolto negativo della medaglia.
Per quello che invece riguarda Cardano, pur essendo la sua rete decisamente meno attiva di Solana, non è da escludere che, in futuro, possa svolgere una funzione molto importante nella crescita della finanza decentralizzata.
Sia Solana che Cardano hanno dovuto fare i conti con delle critiche anche accese nell’ultimo periodo. A Solana molti non perdonano di essere stato implementato troppo velocemente senza prestare attenzione ad eventuali bug. Viceversa, a Cardano si rimprovera di essere stato implementato troppo lentamente per non lasciare nulla al caso. Tra le due criptovalute è Cardano quella a passarsela peggio essendo più lontana dal suo massimo storico.
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Meglio comprare Bitcoin e Ethereum?
Solana e Cardano, come visto nel precedente paragrafo, hanno sicuramente potenziale. Secondo la maggior parte degli analisti, però, è preferibile puntare sugli asset digitali più tradizionali in questa fase, ossia Bitcoin e Ethereum.
Il BTC sarà sicuramente poco coinvolto nella DeFi ma ha il vantaggio di offrire uno dei profili rischio/rendimento migliori tra quelli delle altre criptovalute. Inoltre il Bitcoin ha un rapporto di dipendenza meno forte con l’industia delle criptovalute nel suo complesso mentre è più influenzato dal comportamento degli stati che lo adottano (El Salvador) e delle aziende che lo accettano come sistema di pagamento. Secondo alcuni analisti, è sufficiente questa caratteristica per ipotizzare che il valore del BTC possa salire ancora nei prossimi mesi.
Ethereum. dal canto suo, grazie al suo ruolo nella DeFi, è una criptovaluta da considerare per investire a lungo termine nella tecnologia blockchain.
In sintesi, quindi, una buona idea per chi vuole investire in criptovalute, potrebbe essere quella di creare un portafoglio con più esposizione su Bitcoin e Ethereum e meno esposizione su Cardano e Solana. L’attuale dinamica dei prezzi, dal canto suo, può essere l’occasione per comprare a sconto.
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