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L’incontro con la crypto task force, il lancio del token depositario JPMD e la registrazione di un marchio dedicato agli asset digitali, segnano un’evoluzione concreta della strategia su criptovalute da parte del colosso bancario JPMorgan.

L’incontro con la cripto task force della SEC

Tre dirigenti di JPMorgan Chase, la più grande banca statunitense, hanno recentemente incontrato la Crypto Task Force della SEC per discutere il futuro dei mercati dei capitali sulla blockchain. Al centro del confronto, la possibilità che alcuni strumenti finanziari tradizionali migrino verso infrastrutture pubbliche basate su blockchain, con particolare attenzione a rischi, benefici e impatti strutturali che questa transizione potrebbe comportare.

I rappresentanti di JPMorgan, Scott Lucas (responsabile dei mercati per gli asset digitali), Justin Cohen (responsabile globale per i derivati) e Aaron Iovine (responsabile globale per le politiche regolatorie sugli asset digitali), hanno esplorato insieme alla SEC il potenziale impatto di questo cambiamento. L’attenzione si è focalizzata su come la finanza tradizionale possa adattarsi all’utilizzo di blockchain pubbliche, mantenendo al contempo conformità, efficienza e competitività.

Nasce JPMD: il nuovo token depositario su Base

A rafforzare l’impegno della banca verso la digitalizzazione è arrivata l’introduzione di JPMD, un token depositario attualmente in fase pilota e lanciato sulla blockchain Base sviluppata dall’exchange Coinbase. Una volta completato il test, che durerà diversi mesi, JPMD sarà a disposizione dei clienti istituzionali di Coinbase per effettuare transazioni.

Il deposito tokenizzato JPMD rappresenta un’alternativa alle tradizionali stablecoin perché a differenza di queste ultime, che sono digitalmente ancorate a valute fiat ma spesso non pienamente regolamentati, JPMD è sostenuto da depositi in dollari all’interno di conti bancari, operando così all’interno del framework tradizionale. Naveen Mallela, dirigente della divisione blockchain Kinexys di JPMorgan, ha sottolineato come questa soluzione sia superiore per gli istituti finanziari, in quanto più scalabile e compatibile con l’attuale sistema bancario.

Chainlink e OndoFinance per lo sviluppo di RWA

Il progetto JPMD segue di pochi mesi il successo di una transazione test condotta da Kinexys, la divisione blockchain della banca, nata dalla ridenominazione di Onyx a novembre 2024. Il test ha coinvolto asset tokenizzati (OUSG) su blockchain pubbliche come Ondo Finance e Chainlink, gestiti tramite l’ambiente di esecuzione Chainlink Runtime Environment (CRE).

Questa operazione rappresenta la prima volta in cui JPMorgan ha gestito una transazione complessa completamente al di fuori di una rete privata o permissioned, segnando un passo importante verso una finanza decentralizzata anche per le grandi istituzioni bancarie.

La posizione delle banche europee: il caso BBVA

Anche in Europa si registrano movimenti importanti verso l’adozione di massa delle criptovalute. BBVA, la seconda banca più grande della Spagna, ha recentemente consigliato ai propri clienti più facoltosi di allocare tra il 3% e il 7% del proprio portafoglio in criptovalute, in particolare Bitcoin. Secondo Philippe Meyer, responsabile delle soluzioni digitali e blockchain di BBVA Svizzera, tale allocazione migliora le performance senza aumentare eccessivamente il rischio.

BBVA ha ottenuto l’approvazione regolatoria per operare in ambito crypto in Spagna già nel 2021, passando dalla semplice esecuzione di operazioni alla consulenza attiva nel 2024. Nei prossimi mesi, la banca renderà disponibili i servizi di acquisto e gestione di asset digitali anche tramite la propria app mobile.

Questo movimento avviene in un contesto europeo ancora prudente, con il 95% delle banche UE che evita attività in criptovalute, secondo l’ESMA. Tuttavia, l’implementazione piena del regolamento MiCA entro luglio 2026 potrebbe aprire la strada a una maggiore adozione regolamentata delle criptovalute nel vecchio continente.

Meme coin e Bitcoin in un token

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In parallelo ai movimenti istituzionali, il settore crypto continua ad innovarsi anche sul fronte delle meme coin. Un esempio lampante è BTC Bull Token ($BTCBULL), un progetto sviluppato sulla blockchain Ethereum, in grado di unire la categoria delle meme coin a Bitcoin.

Il token premia i possessori con airdrop di Bitcoin, ogni volta che il prezzo di Bitcoin raggiunge nuovi traguardi, a partire da 150.000 dollari, offrendo così un’esposizione indiretta alla crescita della principale criptovaluta.

Tra le caratteristiche principali del progetto troviamo anche un rendimento annuo da staking del 56%, un meccanismo deflazionistico che prevede il burning della fornitura limitata di token al raggiungimento di determinati obiettivi di prezzo, audit completati con successo, e una community in rapida espansione.

$BTCBULL è disponibile in fase di prevendita solo per altri 10 giorni, a un prezzo di 0,002575 dollari, con una prevendita che ha superato i 7,2 milioni di dollari, mostrando l’interesse da parte degli investitori interessati a diversificare sulla popolare categoria meme coin, la più performante del 2024.

Una volta conclusa la prevendita, i token verranno distribuiti nei wallet degli investitori e $BTCBULL verrà quotato su importanti exchange, come Uniswap.

ENTRA NELLA PREVENDITA DI $BTCBULL

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