Una moneta di Bitcoin in primo piano con un grafico finanziario in discesa sullo sfondo
Bitcoin - BorsaInside.com

Il flash crash del 10 ottobre ha scosso con violenza l’intero mercato delle criptovalute, ma la causa non è nata all’interno del settore crypto. Tutto è iniziato quando la Casa Bianca ha ipotizzato un aumento dei dazi sulle importazioni cinesi, alimentando il panico sui mercati globali e innescando un’ondata di vendite improvvise su tutti gli asset rischiosi.

Bitcoin è crollato bruscamente prima di stabilizzarsi, mentre molti altcoin hanno registrato cadute molto più profonde. Alcuni token negoziati su Binance sono arrivati addirittura a sfiorare lo zero in pochi minuti.

Ora la grande domanda è: cosa succederà dopo? E come dovrebbero muoversi gli investitori nelle prossime settimane?

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Quattro possibili direzioni per il mercato crypto

1. Lento declino delle criptovalute più deboli
La prima ipotesi è quella di un mercato ribassista prolungato che colpisce soprattutto gli altcoin con bassa adozione reale e scarsa utilità. Questi progetti, già in difficoltà prima del crollo, potrebbero scomparire gradualmente, mentre i capitali si concentreranno su progetti solidi e ben strutturati.

In questo scenario, Bitcoin e le principali criptovalute potrebbero perdere anche il 30% del loro valore attuale, ma a soffrire di più sarebbero i token minori, dove la domanda è spesso artificiale e alimentata solo da market maker.
Il rischio principale è quello di un effetto trappola per gli investitori, tentati di “mediare al ribasso” mentre i prezzi continuano a scendere.

2. Nuovo “crypto winter” globale
Il secondo scenario, più estremo, prevede un inverno delle criptovalute simile a quello già vissuto nel 2018 o nel 2022. Se i dazi dovessero rallentare la crescita globale e indebolire l’appetito per il rischio, e se le banche centrali non dovessero intervenire con nuovi tagli dei tassi, il mercato potrebbe affrontare anni di stagnazione.
In questo caso, Bitcoin, Ethereum e Solana potrebbero perdere anche il 60% del loro valore, pur senza rischiare la sopravvivenza. Per la maggior parte degli altcoin, invece, sarebbe un vero e proprio collasso, con pochissimi progetti destinati a superare la tempesta.
Tuttavia, la crescente adozione istituzionale e l’interesse verso l’uso delle blockchain per la tokenizzazione degli asset reali (RWA) rendono questo scenario meno probabile rispetto al passato.

3. Ripresa graduale e mercato in fase di ricostruzione
Il terzo scenario, considerato quello più realistico, prevede una fase di consolidamento e recupero lento, in cui le principali criptovalute riacquistano gradualmente fiducia e valore.
In questa prospettiva, il trend di lungo periodo resta rialzista grazie a vari fattori:

  • l’arrivo degli ETF su Bitcoin ed Ethereum, che offrono un accesso più semplice agli investitori tradizionali;
  • l’uso crescente della blockchain per la finanza tradizionale e la tokenizzazione;
  • l’interesse delle istituzioni che continuano a integrare infrastrutture crypto nei propri modelli di business.

4. Rimbalzo esplosivo (V-Reversal)
Infine, c’è lo scenario più ottimistico — e anche il più improbabile —: il rimbalzo a V. In questa visione, il mercato recupera tutto il terreno perso in poche settimane, superando addirittura i massimi precedenti.
Un’ipotesi affascinante, ma poco realistica: per assistere a un simile rally servirebbe un mix di liquidità, fiducia e catalizzatori positivi che oggi non sono ancora presenti.

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Come muoversi dopo il crollo

Nonostante il panico, nulla è cambiato nei fondamentali delle principali reti blockchain. Come ha sottolineato Matt Hougan, CIO di Bitwise Asset Management, il flash crash è stato più una prova di resistenza che un segnale di fine ciclo.

Il vero fattore di rischio resta la politica economica statunitense: se i dazi dovessero irrigidirsi o prolungarsi, la volatilità potrebbe aumentare e la liquidità ridursi ulteriormente. Al contrario, un atteggiamento più morbido da parte di Washington potrebbe ridare ossigeno al mercato.

Per gli investitori, la strategia più sensata è evitare il panico e concentrarsi su progetti solidi e di lungo periodo. Niente inseguimenti impulsivi ai rimbalzi di breve: meglio valutare con calma eventuali acquisti graduali su Bitcoin, Ethereum o altri asset leader, mantenendo una gestione prudente del capitale.

Tra qualche settimana, i leader del settore potrebbero già aver recuperato gran parte delle perdite, mentre i progetti speculativi resteranno al palo. In definitiva, la regola resta sempre la stessa: non il timing del mercato, ma il tempo nel mercato è ciò che fa crescere davvero il valore del proprio portafoglio crypto.

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