Fintech: quante persone usano i robo advisor?

I robo advisor, o robot advisor, sono sempre più diffusi nel mercato occidentale, ma non solo. Se negli Stati Uniti la loro fruizione è corrente e ben apprezzata, ora questi software si stanno espandendo con ritmi molto ampi anche in Cina e in diversi mercati emergenti, dimostrando quanto sia potenzialmente ben spendibile questo genere di servizio anche al di fuori del vecchio e del nuovo Continente. E in Italia?

Nel nostro Paese i robo advisor sono ancora alla portata di poche persone. Ma, secondo gli esperti, grazie ai bassi costi di questa consulenza computerizzata (o semi computerizzata), anche nel nostro mercato potranno finalmente crescere in modo considerevole. In questo post ci occuperemo dei problemi connessi allo sviluppo dei robot advisor. Prima però di affrontare l’argomento crediamo sia corretto fare una premessa. Poichè, infatti, i robot advisor sono ancora poco diffusi in Italia, è giusto rispondere alle classiche domande preliminari: cosa sono i robo advisor? Come funzionano? Quale è la loro funzione?

Approfittiamo inoltre per ricordare che se i robo advisor in Italia hanno ancora poca diffusione, c’è comunque un altro modo per ricorrere ad una forma, particolare, di trading automatico. Attraverso il broker eToro è possibile copiare le strategie dei traders migliori. eToro consente di replicare le operazioni dei traders più bravi in modo del tutto automatico. Per saperne di più rinviamo alla nostra recensione eToro

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Robo Advisor cosa sono

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I robo advisor sono semplicemente dei software che propongono ad investitori umani portafogli di investimento costruiti secondo schemi di tipo quantitativo. Ogni portafoglio di investimento eleborato da un robo advisor è creato sulla base di uno specifico profilo di rischio e quindi tenendo in considerazione le informazioni di base immesse dall’operatore. Ovviamente l’elaborazione del portafoglio di investimento avviene in modo del tutto freddo e asettico. In fin dei conti non bisogna mai dimenticare che stiamo parlano sempre di un prodotto di una mente…non umana.

Robo Advisor rischi

Sottotitolo a questo paragrafo dedicato ai rischi dei robot advisor potrebbe essere il seguente: i robo advisor funzionano? Vediamo insieme problematiche e criticità.

Per loro natura, i robo advisor riescono a generare portafogli di investimento plasmati su livelli di rischio diversi, solo dopo aver macinato tantissimi dati reali sull’andamento dei mercati finanziari. Teoricamente l’obiettivo di tutta questa operazione è quello di ottimizzare il rapporto rendimento rischio. Questo vale solo dal punto di vista teorico poichè, praticamente, non mancano alcune problematiche. In primo luogo, infatti, tutti i modelli sono basati su concetto “perfettibile” quale è la frontiera efficiente. I robot advisor, infatti, generano tantissimi portafogli ottimali che sono creati elaborando una mole di vecchi dati su rendimenti e volatilità dei mercati. E’ provato che questo meccanismo non è affatto perfetto in quanto sono strutturalmente presenti buchi.

Questo primo rischio che si corre usando i robo advisor per investire può sembrare quasi di poco conto se si prende in considerazione quello che è il reale problema dei robot finanziari. In quanto macchina, i robot finanziari forniscono segnali di trading che non tengono minimamente conto delle emozioni. Questo non è un problema ma lo diventa nel momento in cui tali scelte fornite dal software non vengono eseguite ossia tradotte in posizioni specifiche.

Ovviamente questo discorso può sembrare una contraddizione ma è la matematica a dire che non lo è. Essendo le indicazioni operative nel 99 per cento dei casi controintuitive, ben l’80 per cento degli investitori non le seguirà. In questo modo gli investitori poco recettivi ai segnali dei robot advisor realizzeranno rendimenti che, a conti fatti, sono più bassi rispetto a quelli che sarebbero stati realizzati con i portafogli generati dai robo advisor.

Sembra un controsenso ma il rischio dei robot advisor è proprio questo: diventare completamente inutili se messi in mano a investitori che non sono pronti a raccogliere (e ancora prima accettare) i loro risultati (tradotto i loro portafogli di investimento).

Robo advisor opinioni

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Le opinioni di molti traders sui robo advisor non sono entusiasmati. Questo conferma, in parte, la validità di quanto abbiamo detto in precedenza a proposito dei rischi di questi software. Se, infatti, l’investitore non comprende i consigli dei software, allora non si può pensare che tali suggerimenti vengano eseguiti. E’ necessario, quindi, che il trader sia responsabilizzato in modo tale che le sue opinioni siano davvero consapevoli e non frutto di scarsa conoscenza.

Se quindi limitiamo la nostra analisi sui robo advisor solo agli investitori che sono consapevoli del loro funzionamento, è però possibile cogliere altre criticità. Le opinioni sui robo advisor molto spesso fanno emergere un altro punto debole dei software ossia l’assenza di funzioni di personalizzazione. I traders, infatti, sono chiamati a scegliere tra i portafogli disponibili per trovare gli investimenti più adatti al loro profilo. Ovviamente questi portafogli disponibili ma non sono pochi ma sono comunque limitati almeno stando alle opinioni di molti investitori. In altre parole in tanti lamentano l’impossibilità di farsi costruire un portafoglio su misura, unico e illimitato, dai robo advisor. Francamente le opinioni che mettono in risalto questo aspetto, per quanto apprezzabili visto e considerato che si tratta di parari di investitori che sanno usare i robot advisor, sono un pò una forzatura che non possiamo accettare.

Tra le opinioni sui robo advisor che invece possiamo accettare a fare nostre ci sono quelle relative alla diversificazione non ottimale. Molto spesso queste macchine si dimostrano non in grado di assumere posizioni forti sui mercati. Un esempio? Un robo advisor consiglia di detenere in portafoglio il 14 per cento di azioni europee in una fase in cui le borse europee non offrono profitti interessanti.

Legittime e sensate anche tutte le opinioni che insistono sulla necessità di un approccio graduale ai portafogli creati dai robo advisor visto che essi sono, nella quasi totalità dei casi, agli altipodi dagli investimenti in corso. In altre parole i robo advisor, al momento del loro primo utilizzo, propongono portafogli di investimento completamente diversi da quelli in corso. Le opinioni dei traders su questo punto sono convergenti nel ritenere che sia necessario un passaggio più graduale (anche perchè se i traders hanno le risorse impegnate sul loro fondo…dove possono trovare altre risorse per implementare quanto suggerito dalla macchina???).

Robo advisor migliori: quale scegliere?

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Quali sono i robo advisor migliori? In realtà questa domanda è posta male perchè non esistono robo advisor migliori in assoluto ma bensì software che sono più o meno adatti alle esigenze del singolo investitore. Fondamentale, quindi, non è chiedersi quali sono gli robo advisor migliori ma bensì saper adottare un criterio che consenta la scelta del miglior robo advisor. Tre sono le caratteristiche che un robo advisor deve possedere per superare ogni esame preliminare. 

  • deve essere capace di rendere il trader consapevole in modo tale che il risultato del software (quindi il portafoglio di investimento) non cada nel vuoto ma venga invece rispettato e implementato
  • deve essere capace di suggerire posizioni anche forti. Se investire in azioni non conviene, è inutile indicare un investimento azionario addirittura per il 14 per cento del fondo!
  • deve garantire una implementazione graduale eliminando il rischio di azzeramento del capitale del trader che, all’improvviso, scopre di avere sbagliato tutto perchè le scelte del robo advisor sono opposte rispetto a quelle che, fino a giorno prima, erano state le sue strategie.

Se teniamo in considerazione quanto detto in precedenza, possiamo renderci conto che i consigli per scegliere i migliori robo advisor altro non sono che le risposte alle criticità che abbiamo evidenziato nei paragrafi precedenti ripredendo le opinioni dei traders. 

Trading automatico eToro

Molto spesso sentiamo parlare di sistemi alternativi ai robo advisor che sono capaci di generare profitto. Nella totalità dei casi si tratta di forzature se non di vere e proprie truffe. L’unico modo per fare trading automatico oggi è con i robo advisor. C’è però anche un sistema simile che, tuttavia, e questo lo precisiamo nel modo più assoluto in modo tale da evitare fraintendimenti, non centra assolutamente nulla con i robo advisor. Tale sistema è il Copy Trader eToro. La funzione Copy Trading eToro non è un algortimo che è capace di investire in modo automatico sui mercati finanziari come invece fanno i robot oggetto di questa guida. 

Con la funzione Copy Trader eToro è possibile trovare e scegliere i migliori traders che operano sulla piattaforma e quindi copiare e replicare direttamente le loro operazioni. Logicamente non è detto che le strategie dein traders migliori portino sempre a profitti. Ad ogni modo per trovare profitti automatici nel trading online, l’ultima alternativa ai robo advisor è eToro. 

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Robo advisor e risparmio gestito

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Cominciamo dalla base. Secondo quanto afferma una previsione condotta da PwC, in Italia gli Asset Under Management di questi robot sono pari allo 0,06% del risparmio gestito. Un dato molto marginale, che risulta essere inferiore anche alla media europea, oggi pari allo 0,14%.

Tuttavia, per poter ammirare una differenza davvero più rilevante, si dovrebbe dare uno sguardo a quel che avviene all’interno delle altre singole nazioni, poiché solamente in questo modo si può scoprire che, in fondo, il dato mediano europeo risulta essere influenzato soprattutto dalle extra performance di pochi Paesi.

Insomma, lo 0,06% italiano potrebbe non sembrare gran cosa, ma è pur sempre maggiore rispetto allo 0,04% spagnolo e allo 0,01%. Di contro, è un quarto di quanto avviene in Germania, dove il peso è dello 0,25%, ed è la metà di quanto avviene in Gran Bretagna, dove invece il peso è dello 0,12%.

In termini assoluti, però, le cose cambiano notevolmente. In Germania infatti il volume di gestito con il servizio dei robo advisor è di 7,5 miliardi di euro, contro i 13,1 miliardi di euro della Gran Bretagna. Merito, principalmente, del fatto che Londra è uno dei più noti hub finanziari del mondo, e che qui vengono gestiti asset per 10 mila miliardi di dollari, contro i 3 mila miliardi di dollari di Berlino.

Stati Uniti e Cina

Come ricordava un recente approfondimento curato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, negli Stati Uniti il peso dei robo advisor ha già toccato il 2%, mentre in Cina secondo PwC i robo advisor valgono già il 4,26% del totale. Ma perché questa percentuale così rilevante?

L’importante sviluppo economico cinese si sta accompagnando al fatto che nel Paese ci sono alcune applicazioni molto diffuse, come WeChat, dove i consumatori sono abituati a svolgere attività diverse, come le transazioni monetarie. Insomma, l’habitat cinese sarebbe molto più favorevole rispetto a quello occidentale, e i consumatori del Paese asiatico sarebbero molto più pronti a utilizzare queste tecnologie rispetto ai colleghi europei o americani.

E in Italia?

È sempre il quotidiano Il Sole 24 Ore a rammentare che nel nostro Paese la situazione è molto diversa, perché la gestione del risparmio e degli investimenti è sostanzialmente bancocentrica. Insomma, la rete di filiali degli istituti di credito, per quanto sia in corso di revisione, costituisce un’ossatura che difficilmente può essere scalfita.

Naturalmente, anche da noi le prospettive per i robo advisor sono favorevoli ma, forse, ci vorrà un po’ più di tempo per poter trovare il terreno più fertile per tali servizi.

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