Scaglioni Irpef 2020, chi deve pagare le tasse? Ecco dove comincia la no tax area

Da tempo si parla di una ipotetica riforma del fisco, con una modifica sostanziale dell’attuale struttura a scaglioni. Questa potrebbe anche essere rimpiazzata da una forma più semplificata, si pensi alla flat tax di cui si è molto discusso durante il Governo giallo-verde.

Al momento però, per quel che riguarda le aliquote Irpef 2020, gli scaglioni restano gli stessi, e non sono state apportate modifiche neppure alla cosiddetta no tax area. Restano quindi in vigore i cinque scaglioni che vanno dal 27% al 43%, più la no tax area per i redditi più bassi.

No tax area per redditi Irpef fino a 8.174 euro

Non cambia nulla nell’ambito della cosiddetta no tax area per chi percepisce un reddito fino ad un massimo di 8.174 euro, che nella dichiarazione dei redditi non sarà tenuto a pagare l’Irpef. Restano poi attivi gli altri scaglioni così com’erano.

Gli scaglioni Irpef 2020

Per tutti i lavoratori autonomi che sono soggetti in base alla soglia di reddito al pagamento dell’Irpef, gli scaglioni da rispettare rimangono invariati, con un prelievo fiscale crescente e progressivo che aumenta all’aumentare del reddito dichiarato.

Superati gli 8.174 euro di reddito si entra nel primo scaglione, ma vediamo quali sono i cinque scaglioni Irpef nel 2020

  • primo scaglione 23% per tutti coloro che dichiarano un reddito  fino a 15 mila euro
  • secondo scaglione 27% per redditi compresi tra 15 mila euro e 28 mila euro
  • terzo scaglione 38% per i redditi che vanno da 28 mila a 55 mila euro
  • quarto scaglione 41% per redditi da 55 mila a 75 mila euro
  • quinto ed ultimo scaglione al 43% per tutti i redditi superiori ai 75 mila euro

Aliquote Irpef 2021, ci sarà la riforma fiscale?

Sia il Governo giallo-verde, che l’attuale Governo giallo-rosso, hanno espresso la chiara intenzione di procedere con una riforma fiscale che possa semplificare l’attuale struttura.

Una delle ipotesi avanzate è quella di accorpare alcuni dei 5 scaglioni Irpef, riducendo il numero complessivo delle fasce di reddito che vengono prese in considerazione al fine di stabilire l’entità del prelievo fiscale.

Non è da escludere che una riforma strutturale del fisco venga avviata già a partire dal 2021, inserendola nel prossimo Documento di Economia e Finanza (Def). Tra i partiti che si sono dichiarati favorevoli ad una riforma del fisco in tal senso, Italia Viva, con Luigi Marattin che auspica una notevole riduzione del carico fiscale.

Tra gli obiettivi fissati dal deputato di Italia Viva quello di semplificare e rideterminare gli sgravi relativi a coniuge e figli a carico. Marattin propone di abolire tutte le deduzioni e detrazioni esistenti, tranne quelle sulla prima casa, e i contributi previdenziali.

Queste deduzioni e detrazioni soppresse, stando a quanto illustrato da Marattin, dovrebbero poi essere sostituite con un meccanismo di ‘minimo esente’ e con un sistema di aliquote diverso e più vantaggioso. In questo modo si otterrebbe una riduzione di gettito di diversi miliardi, che comporterebbe quindi una riduzione notevole del carico fiscale del contribuente.

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