Ci sono delle interessanti novità che riguardano il decreto Imprese, che nei giorni scorsi è stato oggetto di alcune modifiche proposte nelle Commissioni Finanze e Attività produttive, che riguardano tra le altre cose i tassi di interesse ed i tempi di restituzione delle somme prestate alle aziende in difficoltà.

Estensione da 6 a 10 anni per la restituzione del prestito

Dalla Camera dei Deputati è arrivato il via libera all’emendamento bipartisan riformulato dai relatori sul decreto Imprese, con il quale si estende da 6 a 10 anni il periodo di tempo a disposizione delle aziende per poter restituire prestiti fino a 25 mila euro erogati con garanzia del 100% del Fondo centrale per le Pmi.

A proporre la modifica è stato il Movimento 5 Stelle che ha subito trovato l’appoggio anche degli altri gruppi politici ed è stata poi approvata dalle commissioni Finanze e Attività produttive. La correzione prevede, oltre all’estensione dei tempi per la restituzione delle somme prestate, anche una riduzione del tasso di interesse applicato, il quale stando a quanto riportato da IlSole24Ore “non potrà superare il tasso di rendistato con durata analoga al finanziamento maggiorato dello 0,2 per cento”.

Garanzia al 100% anche per prestiti fino a 30 mila euro

Nella sua versione originale, il decreto prevedeva la garanzia offerta dal Fondo centrale per le Pmi al 100% per i prestiti fino a 25 mila euro, ora invece si estende la stessa garanzia ai prestiti fino a 30 mila euro. A stabilire questa modifica un altro emendamento approvato dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, formulato tenendo conto anche delle indicazioni analoghe espresse dalle opposizioni.

Per i prestiti fino a 800 mila euro restituzioni in 30 anni

Per i prestiti di somme fino a 800 mila euro, con garanzia pubblica fino all’80% e quella di Confidi per arrivare al 100% potranno essere restituiti in un periodo di tempo che è stato esteso a 30 anni.

Il nuovo meccanismo è stato illustrato dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Beretta, nelle commissioni Finanze e Attività produttive inserito nel decreto Imprese. La modifica è contenuta in un emendamento presentato dal Pd, riformulato dai relatori, nel quale convergono anche i pareri delle forze di opposizione.

Gianni Dal Moro, del Partito Democratico, ha commentato le modifiche apportate al decreto Imprese affermando: “è stata una decisione di buon senso che rappresenta un aiuto concreto e diretto per le nostre imprese e in particolare alle Pmi che fino a 3,2 milioni di fatturato 2019 potranno chiedere il finanziamento fino al 25% di quella cifra restituendo entro 30 anni con la copertura delle garanzie pubbliche fino all’80% e con il 20% di copertura Confidi”.

Per snellire la procedura arriva l’autocertificazione

Per velocizzare le procedure di erogazione dei finanziamenti delle aziende in difficoltà si è deciso di prevedere una autocertificazione. La modifica è stata apportata con un emendamento al dl Imprese che è stato approvato dalle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, a seguito di alcune richieste da parte della magistratura, della Banca d’Italia e di altri istituti di credito, avanzate nelle scorse settimane.

Nel testo dell’emendamento si legge di un “protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e SACE” per prevenire “tentativi di infiltrazioni criminali”.

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