Reddito di emergenza, quando arriverà? Pensionati, lavoratori e chi prende il Rdc sono esclusi

Non spetterà a tutti naturalmente il reddito di emergenza, pensato per coloro che non sono raggiunti da altre misure a sostegno del reddito. Sono infatti esclusi dal reddito di emergenza anzitutto coloro che percepiscono già il reddito di Cittadinanza, e con essi sono esclusi anche i pensionati e naturalmente i lavoratori.

Le domande presentate per richiedere il reddito di Emergenza ad oggi sono quasi 400 mila, un numero destinato peraltro a crescere ulteriormente nei prossimi giorni dal momento che l’Inps ha recentemente prorogato le scadenze per presentare l’istanza.

Ma chi sono coloro che potranno fruire del reddito di Emergenza, e chi invece sarà escluso da questa misura? Partiamo dal presupposto che il Rem nasce a titolo transitorio come misura a sostegno del reddito nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.

Come accennato, la misura è indirizzata a chi non è raggiunto da altri sussidi, bonus e indennità introdotte dal Governo con il Decreto Cura Italia prima, e con il Decreto Rilancio poi. Quindi sono da ritenersi esclusi dal reddito di Emergenza coloro che hanno diritto ad esempio al bonus da 600 euro.

Non potranno ricevere il reddito di Emergenza tutti i percettori di prestazioni pensionistiche, così pure i lavoratori, e chi percepisce il reddito di cittadinanza, mentre si fa eccezione per chi percepisce l’assegno di invalidità.

Quanto ai lavoratori la misura è chiara, infatti leggiamo che i “titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo” sono esclusi. Queste informazioni sono tutte contenute anche all’interno della brochure informativa sul Rem che si può trovare sul sito dell’Inps.

Reddito di emergenza, l’Inps proroga le scadenze per presentare domanda

Nei giorni scorsi l’Inps ha comunicato con una nota di aver prorogato la scadenza per presentare domanda per il reddito di Emergenza. In questo modo gli aventi diritto a questa forma di sussidio potranno avere a disposizione un maggior numero di giorni per fare domanda.

Ricordiamo che il Reddito di Emergenza è una misura di sostegno economico che è stata introdotta con il decreto Rilancio, definita dall’articolo 82 del decreto legge 19 maggio 2020, n.34, destinata ai nuclei familiari che si trovano in difficoltà economiche per via dell’emergenza coronavirus, ed in particolare a causa del fermo delle attività decretato con l’introduzione delle misure restrittive previste durante la fase di lockdown.

Il Rem è riconosciuto solo a quei nuclei familiari che dimostrano di essere in possesso di determinati requisiti economici previsti dalla legge, il che vuol dire che il destinatario del reddito di emergenza non è un singolo soggetto ma l’intero nucleo familiare.

Quali sono le nuove scadenze per fare domanda?

L’Inps ha comunicato il cambiamento della data di scadenza per presentare domanda per il reddito di emergenza con una nota pubblicata il 17 giugno scorso. La scadenza iniziale per presentare istanza era stata fissata al 30 giugno, mentre adesso il nuovo termine è quello del 31 luglio.

Questa proroga è stabilita dall’articolo 2 del decreto legge 16 giugno 2020, n.52, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, Serie generale n.151 del 16 giugno 2020, in deroga a quanto stabilito dal precedente decreto n.34/2020, col quale appunto si fissava la scadenza alla fine del mese di giugno.

Quali sono i requisiti per il reddito di Emergenza?

Con il decreto Rilancio sono stati fissati i requisiti che il nucleo familiare deve possedere per poter ricevere il reddito di emergenza. Al momento della domanda il nucleo familiare deve avere:

  • Residenza in Italia, che deve essere verificata facendo riferimento al componente che inoltra la domanda per il beneficio
  • Reddito familiare che nel mese di aprile 2020 non supera le soglie definite dalla legge in base alla composizione del nucleo familiare
  • Patrimonio mobiliare il cui valore con riferimento all’anno 2019 non deve superare la soglia di 10 mila euro, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e in ogni caso fino a un massimo di 20 mila euro. Il limita viene aumentato di ulteriori 5.000 euro nel caso in cui uno dei componenti del nucleo familiare richiedente risulti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE)
  • ISEE di valore non superiore ai 15.000 euro.

Come accennato, il Reddito di Emergenza risulta incompatibile con altre forme di indennità previste dalla legge a favore di coloro che sono stati danneggiati dall’emergenza Covid-19, come a titolo esemplificativo il bonus partite Iva, l’indennità per lavoratori stagionali, e via dicendo.

Allo stesso modo sono esclusi dal reddito di emergenza i nuclei familiari che già percepiscono altre forme di assistenza economica, come la pensione, il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza, mentre possono riceverlo coloro che ricevono invece la pensione di invalidità.

Esclusi dal reddito di emergenza anche tutti coloro che si trovano in stato detentivo, che per tutta la durata della pena non potranno ricevere il Rem. Non potranno ricevere il sussidio nemmeno coloro che si trovano ricoverati in strutture di lunga degenza o in altre strutture residenziali che sono a totale carico dello Stato.

Come presentare domanda all’Inps per il reddito di Emergenza

La prima cosa che occorre per presentare domanda per il reddito di Emergenza è la Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE, ordinario o corrente, che deve essere allegata alla domanda. Su questo documento sono infatti riportati sia il valore dell’ISEE che la composizione esatta del nucleo familiare.

Se nel nucleo familiare ci sono dei minorenni occorre utilizzare l’ISEE minorenni invece di quello ordinario. Ai fini della presentazione della domanda per il reddito di emergenza, non è accettata l’attestazione ISEE riferita al nucleo ristretto.

Per presentare domanda è possibile andare direttamente sul sito dell’Inps, effettuando l’accesso alla propria area personale tramite autenticazione con PIN, SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e CIE (Carta di Identità Elettronica).

In alternativa ci si può rivolgere direttamente ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF) e ai servizi offerti dai Patronati.

Se risultano esserci tutti i requisiti stabiliti dalla legge, il Reddito di Emergenza viene erogato per un totale di 2 mesi, a decorrere dal mese in cui viene presentata la domanda. Facciamo un esempio: se la domanda viene presentata entro il 31 maggio, si potranno ricevere due assegni mensili, uno a maggio ed uno a giugno. Se la domanda viene presentata nel corso del mese di giugno, si riceveranno sempre due assegni, uno relativo allo stesso mese (giugno) e l’altro per il mese seguente (luglio).

A quanto ammonta il reddito di emergenza?

A quanto ammonta il reddito di emergenza e come si calcola il suo importo? Il reddito di emergenza viene riconosciuto per due sole mensilità, dopodiché viene automaticamente soppresso. Si tratta infatti di una misura assolutamente temporanea destinata a quei nuclei familiari che non ricevono altre forme di sostegno economico e che sono stati danneggiati dall’emergenza coronavirus.

Ma quanto spetta alle famiglie che percepiscono il reddito di emergenza? Per saperlo è necessario fare un calcolo. Si deve moltiplicare il valore della scala di equivalenza per 400 euro. Lo stesso calcolo viene fatto anche per individuare la soglia di reddito massima per poter accedere alla misura stessa del Rem. Se si supera questo limite reddituale infatti non si può accedere al reddito di emergenza.

La scala di equivalenza indica il valore di 1 per il primo componente del nucleo familiare, e questo valore viene incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente del nucleo familiare di età pari o superiore a 18 anni, mentre viene incrementato di 0,2 per ogni componente minorenne.

Il punteggio massimo che può essere raggiunto è di 2, ovvero di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare vi siano anche persone con disabilità gravi o non autosufficienti come definite ai fini ISEE.

Alcuni dubbi sul reddito di emergenza

Verso la metà del mese di giugno erano già pervenute oltre 300 mila domande per il reddito di Emergenza, 40 mila delle quali erano già state respinte. Ora le domande sono quasi 400 mila, e questo dimostrerebbe che la misura, ritenuta da alcuni inefficace in quanto destinata a nuclei familiari con reddito troppo basso, ed in ogni caso di importi troppo contenuti, ha suscitato l’interesse dei poteziali beneficiari.

Tra i sostenitori del reddito di Emergenza, pur senza l’Isee come condizione, c’è il professor Cristiano Gori, docente di Politiche sociali, che come riportato da IlSole24Ore aveva affermato nel corso del Forum Diseguaglianze Diversità e Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che c’erano però due provvedimenti necessari per non mancare il bersaglio, e far sì che li aventi diritto al Rem non si lasciassero sfuggire l’opportunità di riceverlo.

Serviva, secondo Gori “una campagna informativa istituzionale, innanzitutto. In grado di spiegare con semplicità e in modo diretto a chi è rivolto il reddito di emergenza e come effettuare la domanda. E poi una proroga, un rinvio della data di scadenza entro la quale vanno presentati i documenti. Il 30 giugno, come detto, non è lontano”.

Ed eccoci infatti all’estensione del periodo di tempo per fare domanda per il reddito di emergenza con la scadenza che viene fatta slittare al 31 luglio.

Via Twitter intanto la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha pubblicato un post con il quale parla proprio dell’introduzione del Reddito di Emergenza.

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