Con il bonus Acqua fino a 1.000 euro per nucleo familiare, Ecco a cosa serve e come ottenere il sussidio

A differenza di quanto si potrebbe essere portati a pensare a primo impatto, il bonus Acqua non riguarda le bollette dell’acqua, quantomeno non direttamente, visto che è comunque legato al consumo di acqua potabile.

Con il bonus Acqua infatti l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte mira a ridurre gli sprechi di acqua che sono legati all’utilizzo di comparti idraulici obsoleti e non del tutto efficienti.

È per questo motivo che il governo ha pensato di lanciare quindi il bonus Acqua, un sussidio da 1.000 euro che permette a chi intende usufruirne di cambiare doccia, rubinetti e wc di casa riducendo in questo modo la spesa complessiva che riguarda non solo l’installazione dei nuovi sanitari, ma anche la rimozione di quelli vecchi.

Una misura che mira ad incentivare la modernizzazione di tutto il comparto idraulico di casa contenuta in un emendamento alla Legge di Bilancio 2021, che è stato riformulato e già approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.

Per finanziare il bonus Acqua viene creato un apposito fondo del Ministero dell’Ambiente che prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro. La cifra indica quindi il limite massimo di spesa, per un bonus che potrà essere usato entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

Cos’è e come funziona il bonus Acqua

Premesso che alcuni dettagli che riguardano il bonus Acqua non sono stati ancora resi noti, in quanto si attendono tuttora direttive dal ministero dell’Ambiente, vediamo cos’è e come funziona questo nuovo sussidio.

Il bonus Acqua viene introdotto con uno degli emendamenti approvati nei giorni scorsi alla Camera. Si tratta di una misura che prevede la creazione del Fondo per il risparmio di risorse idriche, la cui dotazione, secondo quanto leggiamo nel testo dell’emendamento alla Manovra economica, dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 miliardi di euro per il 2021.

Con il nuovo bonus Acqua si vanno a finanziare tutti quegli interventi che riguardano il comparto idraulico domestico, non solo quello del bagno ma anche della cucina. Il bonus riconosce un contributo fino a 1.000 euro che può essere richiesto da ciascun nucleo familiare e che potrà essere utilizzato fino al 31 dicembre 2021.

Il bonus serve a sostenere economicamente le famiglie in cui si intende ammodernare il comparto idraulico di casa, sostituendo i vasi sanitari in ceramica e gli apparecchi di rubinetteria, come soffioni di doccia e colonne doccia esistenti, con apparecchi che consentano di limitare il flusso di acqua.

Si può chiedere il bonus acqua sia per edifici esistenti che per parti di essi. Il bonus può essere richiesto anche per una singola unità immobiliare. Ma vediamo più dettagliatamente in che modo può essere usato il bonus Acqua secondo quanto riportato su IlSole24Ore, dove leggiamo che è destinato alle spese relative alla:

“fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, comprese le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti; la fornitura e installazione rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso d’acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, comprese le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio dei sistemi preesistenti”.

Il bonus Acqua anche per acquisto sistemi di filtraggio di acqua potabile

Per quanto riguarda il bonus Acqua è bene sottolineare che non costituisce in alcun modo un reddito imponibile, quindi non sarà rilevante ai fini del reddito ISEE. Come accennato poco fa però, una parte delle informazioni che riguardano in particolare le modalità con le quali sarà erogato il bonus si dovrà attendere un decreto del ministero dell’Ambiente.

Il documento del ministero dovrà essere emanato necessariamente entro i 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento che introduce il bonus Acqua.

Ad ogni modo il bonus Acqua non è destinato solo a quelle famiglie che hanno intenzione di rifare il bagno, ma anche a chi intende solo acquistare dei sistemi di filtraggio dell’acqua potabile.

In questo caso si tratta di un credito d’imposta grazie al quale potrà essere coperto il 50% delle spese che si andranno a sostenere per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, che sarà riconosciuto dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022.

Anche in questo caso l’importo del bonus non supererà i 1.000 euro, e sarà destinato alle persone fisiche al di fuori dall’ambito dell’esercizio di attività economiche. Invece per quanto svolgano attività professionale è prevista la possibilità di richiedere il bonus acqua per sistemi di filtraggio e mineralizzazione delle acque destinate al consumo umano che consiste in un credito di imposta fino a 5.000 euro per singolo immobile utilizzato per attività commerciale o istituzionale.

Lo stanziamento previsto per questa nuova misura è di 5 milioni di euro per il 2021, più altri 5 milioni per il 2022. Per quanto riguarda criteri e modalità di applicazione della nuova misura sarà l’Agenzia delle Entrate ad indicarli adottando un provvedimento entro 30 giorni dall’entrata in vigore del bonus.

Bonus Acqua, Riotta: “una misura fortemente voluta dalla Commissione Ambiente”

È stato lo stesso presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Alessio Riotta, a spiegare le finalità del bonus Acqua, sottolineando quanto sia da intendersi come un segnale molto positivo per quel che riguarda la riduzione degli sprechi di acqua.

“In particolare ogni beneficiario potrà disporre di 1.000 euro con cui sostituire i vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, e potrà acquistare e far installare nuova rubinetteria sanitaria, compresi soffioni doccia e colonna doccia, con apparecchi che limitano il flusso d’acqua” spiega Riotta.

“Si tratta di una misura, fortemente voluta dalla Commissione Ambiente, proprio perché serve a far sì che le famiglie italiane possano consumare meno acqua” ha aggiunto ancora Alessio Riotta “questo emendamento alla Legge di Bilancio porterà due benefici: da una parte avremo bollette più basse e dall’altra, cosa ancor più importante, avremo un utilizzo inferiore dell’acqua potabile“.

“Infatti il bonus acqua prevede che i dispositivi di controllo del flusso di acqua abbiano una portata uguale o inferiore ai 6 litri al minuto, mentre i soffioni doccia e colonna doccia debbono avere una portata di acqua uguale o inferiore ai 9 litri al minuto. Ultimo particolare, ma non di scarso rilievo, è che il bonus idrico non costituisce reddito imponibile del beneficiario e quindi non rileva ai fini del calcolo dell’Isee” conclude Riotta.

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