Bonus cashback di Natale: cosa fare se non viene accreditato il rimborso del 10% sugli acquisti?

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Il meccanismo del cashback è stato introdotto con l’arrivo delle festività natalizie, ed abbiamo infatti parlato di Cashback di Natale. I rimborsi previsti dal sistema del cashback sugli acquisti effettuati con carte di credito e bancomat, il cui importo è del 10% della spesa sostenuta, sono stati già inviati a partire da metà febbraio e dovrebbero essere già stati tutti effettuati, tuttavia in molti non hanno ancora ricevuto l’accredito.

Cashback di Natale: per quando era previsto l’accredito del rimborso?

Il sistema del cashback è stato introdotto l’8 dicembre scorso con il via libera al cosiddetto Cashback di Natale la cui durata sarebbe stata decisamente inferiore rispetto ai 6 mesi previsti dal cashback che ha visto il via il 1° gennaio 2021. Il sistema cashback 2021 infatti si divide in due tranche ciascuna da sei mesi, mentre il cashback di Natale è durato meno di un mese.

Abbiamo già visto in maniera approfondita come funziona il meccanismo del cashback, ma per fare una sintesi diciamo che prevede il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di beni e servizi in negozi fisici utilizzando metodi di pagamento come carte di credito e bancomat.

Con il cashback si ottiene un rimborso del 10% delle spese sostenute nell’ambito degli acquisti validi, fino ad un bonus massimo di 150 euro in tutto. Il rimborso però non avviene in maniera immediata, ma solo alla fine del periodo di riferimento dell’iniziativa, quando diviene di fatto possibile verificare che i requisiti per sbloccare il bonus (come il numero minimo di transazioni) siano stati raggiunti.

Quindi quando viene accreditato il rimborso previsto dal bonus cashback? Parliamo naturalmente del cashback di Natale, per il quale l’avvio dei pagamenti è già stato comunicato attraverso l’App Io, il cui utilizzo come sappiamo è fondamentale per poter partecipare.

I pagamenti infatti sono già stati avviati a metà febbraio 2021 e dovrebbero essersi già interamente conclusi, ma non tutti hanno ricevuto il bonus.

Cosa bisogna fare se non si è ricevuto il rimborso del bonus cashback?

I pagamenti relativi al bonus Cashback come dicevamo sono stati avviati intorno alla metà di febbraio, ma non tutti hanno ricevuto il rimborso maturato. Il motivo? Chi non ha ricevuto ancora il pagamento del bonus Cashback di Natale generalmente si trova in questa situazione per via del fatto che l’Iban indicato non risulta corretto.

L’annuncio apparso sulla App IO di PagoPA riferisce che i rimborsi sono stati tutti effettuati e conclusi e che i problemi relativi a conti correnti non più attivi, bloccati, o con Iban che risultano essere stati comunicati in modo inesatto, interessano solo lo 0,04% dei beneficiari aventi diritti al rimborso previsto dal piano cashback.

I numeri in possesso del Codacons però indicano uno scenario diverso, e per l’esattezza risulta che sono invece migliaia gli utenti che ancora aspettano l’accredito sul conto corrente del bonus cashback. La causa peraltro non sarebbe legata necessariamente a problemi relativi al conto del beneficiario, ma anche al conteggio delle transazioni, con errori che avrebbero compromesso il diritto al bonus dei malcapitati.

Alcune lamentele da parte dei consumatori si erano già registrate in passato, quando veniva contestato il numero di operazioni ammissibili registrate. Molte transazioni infatti erano misteriosamente scomparse e tuttavia i consumatori che si sono trovati in questa situazione non hanno ricevuto, ad oggi, ancora nessuna risposta.

Sull’App IO infatti molti utenti avevano lamentato errori relativi al numero di transazioni registrate rispetto a quelle effettivamente effettuate. Molti poi si sono ritrovati ad attendere in vano il bonifico sul conto corrente, e pur rientrando a pieno titolo tra gli aventi diritto al bonus cashback non hanno ricevuto alcun pagamento.

A completare il quadro poi ci sono i casi di quegli utenti che si sono ritrovati con un accredito sul conto corrente che non corrisponde all’importo spettante in base al regolamento del Cashback di Natale.

Bonus Cashback di Natale: a cosa può essere dovuto il mancato pagamento e quali sono le verifiche da fare

Il meccanismo del cashback è stato introdotto dapprima per il periodo delle festività a ridosso della fine del 2020 con il nome di Cashback di Natale. A partire dal 1° gennaio fino al 30 giugno abbiamo invece il cashback annuale, che prosegue per la sua seconda tranche dal 1° luglio al 31 dicembre 2021.

Tuttavia mentre è in corso e va a pieno regime il cashback annuale, molti utenti attendono ancora l’accredito del rimborso del 10% fino a 150 euro previsto per il Cashback di Natale, per gli acquisti effettuati dall’8 al 31 dicembre con metodi di pagamento tracciabili quali carte di credito e bancomat, o attraverso le app di pagamento delle app che hanno aderito con il loro programma mobile home banking.

Da PagoPA hanno già confermato che i pagamenti non solo sono stati già avviati a metà febbraio, ma dovrebbero essere già terminati. Molti utenti però come dicevamo non hanno ancora ricevuto il bonus che spetta loro, e questo può dipende da una serie di ragioni.

La prima cosa da verificare se non abbiamo ancora ricevuto il rimborso previsto dal Cashback di Natale è se l’IBAN che abbiamo inserito risulta corretto. In molti casi infatti il mancato accredito dipende proprio da un errore nell’inserimento dell’Iban che naturalmente impedisce che il bonifico vada a buon fine.

Se l’IBAN risulta corretto, allora è sicuramente il caso di accertarsi che siano stati effettivamente raggiunti i requisiti per aver diritto al bonus, e cioè che sia stato effettuato il numero minimo di transazioni richieste nel periodo di validità del Cashback di Natale.

Per controllare il dettaglio delle operazioni effettuate possiamo confrontarle eventualmente con quelle risultanti dall’estratto conto della carta bancomat utilizzata o della carta di credito registrata attraverso la App IO.

Se a verifica effettuata riscontriamo che non mancano operazioni e che ogni transazione effettuata risulta essere stata effettivamente registrata, e al tempo stesso anche dalla verifica dell’IBAN non risulta alcuna anomalia non resta che verificare che anche i dati dell’intestatario del conto siano corretti, e che il titolare del conto coincida con il titolare del metodo di pagamento utilizzato per le transazioni.

Ricordiamo a tal proposito che nel caso di problemi dovuti ad errori nell’inserimento del codice delle coordinate bancarie del beneficiario non abbiamo un riscontro immediato attraverso una segnalazione tramite la App IO, e quindi rilevare l’errore non è così facile e si rischia di attendere l’accredito in vano.

Se il problema dipende da un errore nell’inserimento dei dati del beneficiario del bonus, allora è possibile effettuare le dovute correzioni ed inserire nuovamente le informazioni che risultavano errate. A volte però questo potrebbe non bastare, ed in questo caso non resta che fare un reclamo al Consap per fare in modo che i nuovi dati vengano presi in considerazione e si possa procedere con l’accredito.

I tempi tuttavia non sono così rapidi, il che significa che dopo la segnalazione può essere necessario attendere anche 30 giorni prima che l’operazione si possa concludere.

Il ritardo nel pagamento può essere dovuto come dicevamo al numero di transazioni registrate, che potrebbe risultare inferiore a quello necessario per aver accesso al rimborso previsto dal bonus cashback.

In questo caso dovrebbe arrivare una comuncazione da parte dell’organismo preposto ai controlli relativamente ad eventuali problemi di circuito che hanno portato a conteggiare meno operazioni rispetto a quelle che sono state effettivamente realizzate.

È stato riscontrato questo problema soprattutto da quei consumatori che utilizzano carte appartenenti a due circuiti differenti, sia Maestro che PagoBancomat, e contemporaneamente abbiano le due modalità di utilizzo, vale a dire quella classica con il chip da inserire nel lettore e quella contactless.

Uno dei problemi tecnici riscontrati nell’ambito del piano cashback infatti è proprio quello del riconoscimento della transazione utile che nel caso della carta con i due loghi risultava valida solo nel caso in cui venisse inserite nell’apparecchio lettore di microchip, mentre se si utilizzava la modalità di pagamento contactless l’operazione non veniva conteggiata.

Un problema che era stato poi risolto con un aggiornamento della App, anche se poi molte persone si sono trovate con meno operazioni conteggiate rispetto a quelle fatte realmente. Parliamo di migliaia di consumatori che tuttora attendono un riesame delle operazioni non conteggiate che è stato avviato a seguito di una comuncazione dell’utente con tanto di scontrini ed estratti conto allegati.

Come si fa a cambiare l’Iban sull’app Io?

Quella dell’Iban errato è una delle situazioni più comuni tra gli utenti che non hanno ancora ricevuto l’accredito del bonus Cashback di Natale, ed in questo caso occorre apportare la modifica inserendo l’Iban corretto per poter ricevere il pagamento.

Ma come si fa per reinserire l’IBAN sull’App IO? Le istruzioni per eseguire questa operazione sono contenute anche nel regolamento ufficiale del bonus Cashback ma si possono trovare anche nella sezione delle FAQ sul sito cashlessitalia.

In una fase iniziale era stato imposto l’inserimento di un codice Iban corretto entro la fine del periodo di extra cashback sperimentale relativo al Cashback di Natale, che andava dall’8 al 31 dicembre 2020. In seguito i termini sono stati prorogati, ed è stato reso possibile effettuare ulteriori modifich anche oltre i primi giorni di gennaio.

Il problema però è che per via degli eventuali errori nell’inserimento dell’IBAN molti utenti non stanno ricevendo il rimborso previsto dal piano cashback di Natale, e per questa ragione si sta dando la possibilità di modificare ancora le coordinate bancarie inserite.

Questo infatti è l’unico modo per ricevere l’accredito nel caso di Iban errato, ma nell’inserire le nuove coordinate bancarie è importante anche verificare che sia il conto corrente o carta prepagata con Iban che la App IO risultino intestati alla medesima persona con il medesimo nome.

Di recente la Consap ha inviato una nuova comunicazione per rassicurare gli utenti che stanno riscontrando questo disservizio legato ad un errato inserimento delle coordinate bancarie, confermando che il rimborso non andrà perduto ma verrà accreditato dopo l’inserimento dei dati corretti.

Per modificare le coordinate bancarie attraverso le quali il beneficiario del rimborso potrà ricevere l’accredito basta accedere all’App IO, e da lì è possibile inserire l’IBAN corretto. Dopodiché è consigliabile inviare una comunicazione al centro assistenza clienti attraverso l’apposito form che troviamo nella sezione della App “Scrivi al team di IO” oppure scrivendo all’indirizzo email: assistenza@io.italia.it.

Cashback di Natale: quando è necessario fare reclamo per ottenere il rimborso

Se il problema del mancato accredito del rimborso non può essere risolto nei modi che abbiamo sopra descritto, ad esempio con la correzione dei dati relativi al conto corrente bancario del beneficiario del bonus Cashback, a partire da metà febbraio è anche possibile inoltrare un reclamo formale.

La società Consap che gestisce i rimborsi per il piano cashback dà infatti a tutti gli utenti la possibilità di inviare un reclamo nel caso in cui ritengano di aver pienamente diritto al bonus non avendolo tuttavia ricevuto.

Per richiedere il rimborso con un reclamo si deve andare sul sito ufficiale del piano cashback, dal quale sarà possibile effettuare la registrazione con la propria email. Dopodiché bisogna compilare gli appositi moduli ed inoltrare il reclamo per tutti i casi di mancato o inesatto accredito del rimborso spettante.

Il reclamo quindi può essere fatto anche nel caso in cui il bonifico sia stato ricevuto ma la somma risulti diversa da quella effettivamente spettante in base al regolamento del piano cashback Italia. In questi casi attraverso il reclamo si può ottenere un ricalcolo dell’importo o spiegazioni in merito al mancato accredito.

Una volta inviato il reclamo, PagoPA ha comunque un mese di tempo per rispondere, mentre l’utente ha tempo fino al 29 giugno per effettuare eventuali contestazioni riguardanti il piano Cashback di Natale. Se in seguito alle verifiche effettuate l’utente risulta aver diritto al rimborso, questo verrà erogato successivamente nelle modalità previste dal regolamento.

In questa fase è consentito inviare segnalazioni e reclami che siano relativi al Cashback di Natale, mentre non è ancora permesso inviarne per eventuali disservizi legati al piano cashback annuale. In questo caso infatti le comunicazioni potranno essere inviate solo a partire dal 1° giugno e fino al 30 agosto 2021.

Questa modalità può essere utilizzata solo per reclami che riguardano i mancati pagamento o anomalie rilevate circa il rimborso. Invece per quel che riguarda segnalazioni e controlli relativi alle transazioni effettuate che non sono state registrate dal sistema per un problema tecnico legato all’uso della app, la comunicazione deve essere inoltrata attraverso l’assistenza clienti dell’App Io.

In linea generale si consiglia sempre di attendere comunque qualche giorno prima di inviare segnalazioni o reclami legati al mancato accredito delle somme relative al rimborso previsto dal Cashback di Natale in quanto non è da escludere che possa trattarsi in alcuni casi di un semplice ritardo dovuto a tempi interbancari di accredito. Si tenga conto anche che i tempi di attesa non sono sempre uguali per ogni tipo di bonifico.

Il bonus Cashback annuale è a rischio con il governo di Mario Draghi?

Di recente si è parlato anche dei problemi legati ai cosiddetti “furbetti del supercashback” che per scalare la classifica ed avere maggiori probabilità di ottenere il superpremio hanno pensato bene di effettuare moltissime micro-operazioni. Per questo si sta valutando la possibilità di sospendere il supercashback, ma il cashback annuale corre qualche rischio?

Per il meccanismo del cashback il discorso non è legato a ‘falle di sistema’ che rischiano di essere sfruttate dai furbetti del caso. Ricordiamo infatti che anche durante il governo Conte bis erano state avanzate alcune critiche in merito al fatto che il denaro pubblico utilizzato per mettere in moto il meccanismo del cashback poteva essere utilizzato in altro modo.

Lo scopo del piano cashback Italia sarebbe quello di ridurre l’uso del denaro contante e contrastare in questo modo il fenomeno dell’evasione fiscale. Lasciando da parte le perplessità legate al principio secondo cui un minor uso del contante produrrebbe una più bassa evasione fiscale, le critiche erano legate al fatto che quel denaro pubblico si poteva usare per investimenti che avrebbero contribuito in modo più incisivo alla crescita e alla ripartenza economica dell’Italia.

Con il governo di Mario Draghi le probabilità che il piano cashback Italia venga messo da parte sono aumentate, anche per via del recente parere della BCE apertamente contrario a questa iniziativa che non sarebbe in linea con il Piano di Ripresa e Resilienza.

Bisogna infatti tener conto del fatto che per il solo cashback di Natale lo Stato ha speso in rimborsi circa 223 milioni di euro, una somma che molti ritengono sarebbe stato più utile destinare alla ripresa del Paese, ad esempio nel rilancio delle imprese e dell’occupazione.

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