Nel decreto Sostegni bis per le imprese contributi a fondo perduto e riduzione dei costi fissi

Dovrebbe contenere tutti i nuovi aiuti per soccorrere le imprese in crisi, il decreto Sostegni bis messo a punto dal governo guidato da Mario Draghi. Altrimenti conosciuto infatti come decreto Imprese, questo pacchetto di misure il cui scopo è aiutare quelle attività commerciali che sono state maggiormente danneggiate dalla politica di chiusure del Governo, comprende contributi a fondo perduto e riduzione dei costi fissi.

Il via libera al decreto Sostegni bis dovrebbe arrivare in settimana, ma stando a quanto trapelato nelle ultime ore, il pacchetto di misure a sostegno delle imprese poggia sostanzialmente su questi due pilastri: contributi a fondo perduto e sconti sui costi fissi. Quanto ai primi, presenteranno alcune novità rispetto agli aiuti introdotti fino ad ora.

Le regole alla base dell’erogazione dei contributi a fondo perduto prevedono due corsie: una è quella che potranno sfruttare tutte quelle imprese che hanno già presentato domanda per ricevere gli aiuti, ed hanno pertanto ottenuto quanto richiesto come previsto dal primo decreto Sostegni. In questo caso l’erogazione degli aiuti avviene in maniera automatica.

La seconda corsia per accedere agli aiuti introdotti con il decreto Sostegni bis prevede che l’imprenditore presenti regolare domanda ma soprattutto risulti in possesso di requisiti calcolati in maniera leggermente diversa.

Tra le misure contenute nel nuovo decreto Sostegni vi è anche l’istituzione di un fondo da 3 milioni di euro la cui funzione è quella di coprire i costi fissi che le imprese dovrebbero sostenere. Qui troviamo quindi la riduzione dei costi fissi con l’esenzione dal pagamento della prima rata IMU, della Tari ed è previsto anche una proroga del bonus affitti.

Quali imprese possono ottenere gli aiuti a fondo perduti del decreto Sostegni bis

L’approvazione del decreto Sostegni bis in Consiglio dei Ministri è prevista entro il 7 maggio 2021, ma stando a quanto si legge nella bozza potranno accedere agli aiuti previsti tutti quegli imprenditori che hanno già richiesto a ricevuto gli aiuti del primo decreto Sostegni, nonché quelli che risultano in possesso dei requisiti previsti dal nuovo decreto.

Per coprire i costi delle misure che sono state inserite nel pacchetto di aiuti sono stati stanziati in tutto circa 40 miliardi di euro derivanti dallo scostamento di bilancio approvato qualche settimana fa.

Tra i bonus inseriti nel decreto Sostegni bis troviamo contributi a fondo perduto con uno stanziamento di circa 14 miliardi di euro, sconti sui costi fissi come il canone d’affitto per i quali sono stati stanziati ulteriori 3 miliardi, più sconti su imposte comunali quali Imu e Tari, con altri 600 milioni di euro che andranno a rimborsare gli enti locali per i mancati incassi.

I bonus e gli aiuti previsti dal decreto Sostegni verranno erogati da una parte a coloro che hanno già chiesto e ricevuto gli aiuti previsti dal precedente decreto, e dall’altra ai cosiddetti nuovi beneficiari che accederanno agli aiuti attraverso un meccanismo alternativo.

I requisiti delle imprese che hanno già ricevuto gli aiuti del primo decreto Sostegni saranno valutati in base al calcolo previsto dal precedente decreto, ossia quello basato sulla perdita media mensile maturata tra il 2020 e il 2019. In questo caso l’importo degli aiuti sarà erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario tramite bonifico bancario oppure riconosciuto sotto forma di credito d’imposta.

Per quanto riguarda invece le attività e le imprese che ricevono gli aiuti per la prima volta, il calcolo prevede l’aggiornamento del periodo di riferimento per stabilire gli importi, con uno slittamento di tre mesi. Il periodo di riferimento in questo caso diventa quello che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021.

Come fare per richiedere i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni bis

Per i nuovo beneficiari verrà utilizzato come accennato un nuovo parametro per il calcolo degli importi degli aiuti. Si tratterà comunque di un calcolo basato sulle perdite di fatturato su base mensile e si continuerà ad usare le 5 percentuali decrescenti all’aumentare del fatturato prima di lockdown e chiusure in chiave anti-Covid.

Per quanto riguarda l’assegnazione degli aiuti, questi saranno erogati alle imprese con un fatturato che non superi il tetto massimo dei 10 milioni di euro. Quanto agli importi, la percentuale degli aiuti diminuisce all’aumentare del reddito annuo.

  • Alle imprese con fatturato fino a 100 mila euro contributi del 60%
  • Alle imprese con fatturato compreso tra 100 mila e 400 mila euro contributi del 50%
  • Alle imprese con fatturato compreso tra 400 mila e 1 milione di euro contributi del 40%
  • Alle imprese con fatturato compreso tra 1 milione e 5 milioni di euro contributi del 30%
  • Alle imprese con fatturato da 5 fino a 10 milioni di euro contributi del 20%.

Ma come si calcolano i requisiti per stabilire se è possibile ricevere gli aiuti previsti dal decreto Sostegni bis? Potranno accedere ai contributi a fondo perduto quei professionisti, lavoratori con partita Iva e imprese che:

  • hanno aperto una partita Iva e conseguito ricavi non superiori ai 10 milioni di euro
  • hanno registrato una perdita di fatturato di almeno il 30% nel periodo di riferimento, ovvero tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il meccaniso su cui si basa il calcolo tuttavia non è dei più semplici, per questo si rende necessario provare a fare un esempio chiarificatore. Se prendiamo un professionista che ha ottenuto gli aiuti previsti dal primo decreto Sostegni per un totale di 5 mila euro, questi potrà ricevere gli stessi importi anche con il decreto Sostegni bis senza presentare una nuova istanza.

Ciò nonostante se il nuovo metodo di calcolo, quello previsto dal Sostegni bis, dovesse indicare aiuti di importo superiore, ad esempio invece di 5 mila euro una somma di 6 mila euro, allora in questo caso l’Agenzia delle Entrate provvederebbe ad erogare la differenza accreditando i mille euro in più. Vivecersa, se in base al nuovo meccanismo la cifra spettante dovesse risultare più bassa allora non si apporta alcuna correzione dell’importo.

Decreto Sostegni, riduzione dei costi fissi e sconto su Imu e Tari

Tra le novità che verranno introdotto con il decreto Sostegni in tema di aiuti per professionisti, partite Iva e imprese, troviamo oltre al nuovo meccanismo di calcolo per i contributi a fondo perduto, con lo stanziamento di 14 miliardi di euro, anche la riduzione dei costi fissi a carico delle attività economiche che sono state maggiormente danneggiate dalle chisure imposte in tutta Italia.

A coprire i costi di questo intervento sono stati stanziati 2,26 miliardi di euro che, stando a quanto si legge nella bozza del decreto, dovrebbero essere sufficienti a replicare per ulteriori 5 mesi la misura del credito d’imposta al 60% prevista dal bonus affitti. Si tratta quindi di una proroga del bonus che verrà esteso al periodo di gennaio – maggio 2021.

Per beneficiare di questa riduzione dei costi fissi le imprese dovranno dimostrare di aver subito un calo di fatturato di almeno il 30%. Possono accedere a questi aiuti anche i titolari di attività quali cinema, teatri e sale per concerti e spettacoli dal vivo.

Per quel che riguarda i costi fissi, tra le misure previste dal decreto Sostegni bis troviamo anche l’esenzione dal pagamento di alcune imposte locali, come Imu e Tari. Per rendere possibile questo ulteriore sconto sulle incombenze cui si trovano a far fronte le varie attività in crisi sono stati stanziati 600 milioni di euro che andranno a coprire i mancati incassi dei Comuni.

L’esenzione dal pagamento della prima rata Imu sugli immobili delle attività commerciali danneggiate dalle chiusure e dal pagamento della Tari per tutto il 2021 verrà coperta dall’erogazione dei fondi agli enti locali direttamente dal ministero dell’Interno.

A poter beneficiare dell’esenzione dal pagamento della prima rata IMU prevista dal decreto Sostegni bis saranno le stesse attività che risulteranno in regola per ricevere i contributi a fondo perduto. Per l’esenzione sono stati stanziati fondi per un totale di 216 milioni di euro.

La misura può essere applicata nel caso di immobili posseduti dai soggetti passivi che ne esercitano l’attività e la gestione e sarà introdotta atraverso un emendamento presentato al primo decreto Sostegni nel suo iter di trasformazione in legge.

Sempre nell’ambito della riduzione dei costi fissi, i beneficiari dei contributi a fondo perduto potranno anche ottenere l’esenzione fino al 31 dicembre 2021 invece che fino al 30 giugno, dal pagamento del canone per l’occupazione di suolo pubblico. A coprire i costi di questa esenzione sono stati stanziati altri 165 milioni di euro.

Infine nel secondo decreto Sostegni troviamo sconti sulle bollette ed esenzione dal pagamento del canone Rai per ristoranti e strutture ricettive.

Nel decreto Sostegni bis non solo aiuti per le imprese

Il decreto Sostegni bis, anche chiamato decreto Imprese, in realtà non contiene solo aiuti per le attività economiche in crisi per via della politica di chiusure in chiave anti-Covid adottata sia dal governo Conte che dal governo Draghi, ma prevede anche alcune misure a sostegno del reddito delle famiglie.

Tra queste ricordiamo lo slittamento del termine per la presentazione delle domande per il reddito di emergenza che viene portato al 31 maggio 2021. Inoltre il governo ha deciso di rifinanziare i buoni spesa erogati dai Comuni stanziando ulteriori 500 milioni di euro.

Tra le misure contenute nella bozza del nuovo decreto Sostegni troviamo la proroga dello smart working per chi lavora nella Pubblica Amministrazione fino al 30 settembre 2021, ed l’ennesimo rinvio della plastic Tax, che questa volta slitta al 2022.

La bozza del decreto conferma poi le nuove agevolazioni sul mutuo per l’acquisto della prima casa per i giovani di età inferiore ai 36 anni, e le misure a sostegno di piccole e medie imprese innovative e start-up.

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