Blocco sfratti: per i titolari di immobili in affitto sospeso il pagamento dell’Imu. Rimborso per chi ha già pagato

La novità che riguarda la sospensione del pagamento dell’IMU per i proprietari di immobili in affitto arriva con uno degli emendamenti al decreto Sostegni bis, approvato nel corso del suo processo di conversione in legge.

Si tratta di una notizia molto attesa da tutti coloro che non hanno accolto di buon grado la decisione del governo di introdurre il blocco degli sfratti, visto che permetterà ai proprietari di non pagare l’IMU per tutto l’anno. Mentre coloro che hanno già provveduto al pagamento della prima rata nel mese di giugno potranno ottenere un rimborso.

Su Idealista.it viene infatti spiegato che “per chi ha già versato l’acconto IMU del 16 giugno è incluso il rimborso della prima rata”.

Non ci sono dubbi quindi per quel che riguarda la sospensione dell’IMU per i proprietari di immobili in affitto i quali spesso, non avendo ricevuto il canone per diversi mesi, si sono trovati in una situazione tutt’altro che piacevole. Il blocco degli sfratti, almeno per il momento, in molti casi continua ad essere valido, e questo non fa che complicare la vita dei padroni di casa.

La decisione di bloccare gli sfratti era stata presa dal governo con l’intento di tutelare gli inquilini che a causa di lockdown e restrizioni hanno perso le proprie entrate e si sono trovati in difficoltà nel mantenere alcuni impegni economici come quello del canone di locazione.

Resta in vigore il blocco sfratti, ma fino a quando?

I proprietari di case in affitto e le associazioni di categoria hanno aspramente criticato la decisione di imporre il blocco degli sfratti. Molti canoni di affitto non sono stati regolarmente pagati, spesso per diversi mesi, con l’impossibilità per i padroni di casa di rimettere nuovamente sul mercato gli immobili proprio per via del blocco.

E come si dice in questi casi, oltre al danno la beffa, visto che su quegli appartamenti dati in affitto i proprietari erano tenuti comunque a pagare l’IMU. Il nuovo provvedimento inserito nel decreto Sostegni bis interviene per rimediare almeno a questo ulteriore disagio per i proprietari di casa.

Insieme al blocco sfratti era stato anche introdotto il blocco dei licenziamenti, ed ora quest’ultimo è stato rimosso, mentre il primo a quanto pare resterà ancora attivo. Da parte delle associazioni di categoria come Confedilizia sono giunte pesanti critiche a questa misura ed ora dal governo arriva in risposta la sospensione dell’IMU, sia della prima che della seconda rata, ma il blocco sfratti resta dov’è.

Non solo, perché di recente il governo Draghi ha deciso per un’ulteriore proroga della misura con un blocco sfratti che varia in base ai periodi. Il blocco sfratti è stato introdotto il 17 marzo 2020, ora per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio fino al 30 settembre 2020 viene prorogato fino al 30 settembre 2021, mentre per i provvedimenti di rilascio adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021 la proroga è fino al 31 dicembre 2021.

Viene sospeso il blocco sfratti solo per una ristretta minoranza di casi, vale a dire per i provvedimenti adottati precedentemente alla data del 28 febbraio 2020.

Una misura che va ad agire su un periodo comunque molto lungo a tutela degli inquilini, infatti alcuni proprietari hanno lamentato che in molti casi si tratta di casi di morosità intervenuti prima della pandemia, con cause che quindi non sono in alcun modo legate alla crisi provocata dalla politica di chiusure e restrizioni in chiave anti-Covid.

Confedilizia ha criticato quindi l’ulteriore proroga del blocco degli sfratti definendo la misura ingiusta. Ora però non resta che attendere che il governo decida per uno stop al blocco degli sfratti generalizzato che tuttavia non sembra essere esattamente dietro l’angolo.

Blocco sfratti ed esenzioni IMU

Visto che il blocco sfratti non verrà cancellato ma è stato anzi prorogato, per quei proprietari di immobili in affitto che non hanno la possibilità di rimettere sul mercato l’immobile dal momento che non è possibile sfrattare l’inquilino anche se moroso, si è deciso di introdurre l’esonero dal pagamento dell’IMU.

Sono state escluse dal pagamento dell’IMU diverse categorie di cittadini. Tra gli esclusi troviamo tutti quei proprietari di impresa che svolgono attività presso gli immobili soggetti a esenzioni.

Non sono tenuti a pagare la prima rata IMU i proprietari degli immobili in cui si svolgono attività che rientrano tra quelle maggiormente danneggiate dalla politica di chiusure, come il settore del turismo, ma anche quello dello spettacolo. Esonerati dal pagamento dell’IMU sono stati quindi i proprietari di immobili quali stabilimenti balneari, alberghi, campeggi e via dicendo.

Discorso analogo per i proprietari di immobili nei quali si svolgono eventi e fiere, e l’esenzione dal pagamento dell’IMU è stata estesa anche a tutti gli altri settori a patto che si sia registrato un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto all’anno precedente.

In questo caso parliamo di misure pensate per gli immobili utilizzati per attività commerciali, mentre i proprietari di abitazioni in affitto inizialmente erano esclusi dagli esoneri. Poi sono intervenute le ultime modifiche al decreto Sostegni bis che hanno esteso la sospensione del pagamento dell’IMU anche ai proprietari di immobili destinati ad affitto ad uso abitativo a patto che vi sia il blocco degli sfratti attivo.

Blocco sfratti: pro e contro

Se da una parte il blocco degli sfratti non può che causare dei grossi disagi ai proprietari di immobili affitati per i quali il conduttore non è in pari con il pagamento del canone di locazione, dall’altra naturalmente rappresenta un’ancora di salvataggio sia per chi in quegli immobili ci abita che per chi vi conduce la propria attività commerciale.

I casi più controversi naturalmente sono quelli che vedono il blocco sfratti applicato anche laddove la situazione di morosità si era concretizzata ben prima dell’arrivo della pandemia, prima quindi della crisi economica prodotta dalla politica di chiusure adottata dal governo Conte bis prima e del governo Draghi poi. 

Al momento il blocco sfratti è stato sospeso solo per una parte dei soggetti interessati, ma per tutti gli altri resta attivo. Negli ultimi mesi alcuni proprietari di immobili interessati dal blocco sfratti hanno provato ad intraprendere delle iniziative per poter procedere con lo sfratto per insolvenza, ma se non ci fosse il blocco il rischio che si correrebbe sarebbe quello di una vera e propria emergenza sociale.

Molti inquilini che vivono in condizioni di gravi difficoltà economiche e che pertanto non sono in grado di far fronte alla spesa per il canone di affitto si troverebbero senza fissa dimora, e visto l’aumento esponenziale del numero di persone in Italia in condizioni di povertà assoluta a causa di questa gestione dell’emergenza sanitaria, il rischio è che si inneschi una bomba sociale.

Sospensione dell’IMU per il blocco sfratti, ma si teme ancora il ritorno dell’IMU sulla prima casa

Il governo ha provveduto, con un emendamento al decreto Sostegni bis, a sospendere il pagamento dell’IMU per i proprietari di immobili sui quali agisce il blocco sfratti. Per coloro che hanno già versato l’acconto IMU il 16 giugno inoltre è previsto il rimborso delle somme versate, ma in molti temono che le prossime decisioni del governo Draghi sul tema IMU potrebbero andare in tutt’altra direzione.

Non si può ancora escludere infatti che si decida, anche per via delle pressioni che arrivano da Bruxelles, di reintrodurre l’IMU sulla prima casa. Al momento come sappiamo per le abitazioni principali, salvo alcune eccezioni come le ville di lusso, il pagamento dell’IMU non è previsto, ma le cose potrebbero cambiare tra non molto.

A convincere il governo della necessità di introdurre una tassa sul patrimonio immobiliare, ad esempio con un ritorno dell’IMU sulla prima casa, potrebbe essere la disastrosa situazione in cui si trovano i conti pubblici per via degli ingenti esborsi necessari a finanziare le varie misure a sostegno del reddito, dagli ammortizzatori sociali alle proroghe dei pagamenti fino ai numerosi bonus.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram

Migliori Piattaforme di Trading

Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Guadagna fino al 5,3% di interessi annui
* Avviso di rischio
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme e tecnologia di trading avanzate
Prezzi DMA (Direct Market Access) su IRESS
* Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
Bank of Latvia
Forex e CFD
Deposito minimo: 100 dollari
* Avviso di rischio

Il 74-89% dei trader retail perdono denaro quando fanno trading di CFD.

Regolamentazione Trading
Non perdere le nostre notizie! Vuoi essere avvisat* quando pubblichiamo un nuovo articolo? No Sì, certo