Rincari sulle bollette di gas e luce, ecco quanto si può risparmiare passando al mercato libero

Gli interventi del governo guidato da Mario Draghi attutiscono l’impatto che l’impennata del prezzo del gas ha prodotto sulle bollette di gas e luce, ma gli aumenti per le famiglie e le imprese italiane sono tutt’altro che azzerati.

Secondo i dati recentemente pubblicati dalla stessa ARERA, l’autorità regolatrice per l’energia e l’ambiente, gli aumenti in bolletta sarebbero stati del 65 per cento per l’energia elettrica e del 59,8 per cento per il gas.

Grazie agli interventi dell’esecutivo come il bonus sociale o la riduzione dell’Iva è stato possibile ridimensionare i rincari. Stando ai dati ARERA gli aumenti per la famiglia tipo per il primo trimestre del 2022 si attesteranno quindi intorno al 55% per le bollette della luce e al 41% per le bollette del gas.

Le prospettive tra l’altro non sono le più rosee anche per il prossimo futuro, infatti si prevede che il problema del caro bollette perdurerà ancora per mesi visto che il costante aumento dei costi delle materie prime energetiche.

Per i consumatori finali, che hanno già subito forti rincari in bolletta a partire dalla seconda metà del 2021, è in arrivo una vera e propria stangata, ed è chiaro che bonus sociale e rateizzazione dei pagamenti non possono bastare.

Una delle opzioni da prendere in considerazione è quella di passare alle offerte del libero mercato che offrono ai consumatori la possibilità di beneficiare del regime di maggior tutela con prezzi e condizioni contrattuali per le utenze domestiche definiti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

Un mercato che comunque verrà definitivamente chiuso a partire dal 1° gennaio 2024, a meno che non intervengano ulteriori proroghe. Nel frattempo però, almeno in teoria, sembra in grado di offrire agli utenti finali qualche prospettiva di risparmio, anche se non mancano ostacoli e perplessità.

Quanto si risparmia passando al mercato libero

Un approfondimento sull’argomento ce lo offre Il Salvagente, che ha cercato le migliori offerte di energia elettrica mettendo a confronto 20 offerte per nuclei familiari composti da 2 persone, e nuclei composti da 4 persone, evidenziando subito che effettivamente un risparmio c’è e potrebbe anche essere ritenuto tutto sommato interessante.

Passando al mercato libero nel migliore dei casi una famiglia tipo composta da 4 persone (due genitori e due figli) risparmierebbe circa 100 euro l’anno, mentre un nucleo familiare composto da 2 persone arriverebbe a risparmiare intorno ai 75-80 euro l’anno.

Accedere alle offerte del mercato libero non è così semplice

Come accennato però non mancano gli ostacoli. Infatti le offerte che sono state analizzate, consultabili direttamente sul sito ufficiale dell’Arera dove sono riportati nell’apposita sezione i listini coi prezzi praticati dalle rispettive compagnie, non sono effettivamente così accessibili come viene lasciato intendere al visitatore che vi si imbatte navigando nel web. 

Una volta contattata la compagnia per maggiori informazioni circa le offerte pubblicizzate è emerso che l’offerta in realtà non è più disponibile e che le tariffe attuali sono molto più alte.

L’Arera però presenta il regime della maggior tutela come uno strumento ufficiale ed affidabile, che non lascia spazio a simili discrepanze tra quanto riportato sui listini e le offerte reali presentate poi ai consumatori.

Pare però che anche far notare quanto sopra sia di scarsa utilità. Su Il Salvagente infatti leggiamo che “alle nostre recriminazioni sul fatto che quello dell’Arera sia uno strumento ufficiale e che dovrebbe essere costantemente aggiornato, qualcuno ha provato a replicare addosando la responsabilità all’Autorità” stessa.

Dalle compagnie fanno sapere infatti di non essere loro personalmente ad aggiornare il sito e che i listini coi nuovi prezzi erano stati in realtà inviati all’Arera che, tuttavia, li avrebbe evidentemente ignorati, così invece di trovare le offerte effettivamente disponibili continuano a comparire quelle vecchie che, all’atto pratico, non sono più accessibili.

Firmare un contratto per la fornitura di energia elettrica con la tariffa placet quindi non sembra possibile, non ai prezzi del listino che vediamo se non altro. La compagnia in alcuni casi chiede infatti all’utente di inviare una email con la bolletta attuale per poter formulare una proposta adeguata al profilo dell’interessato.

Cosa dice l’Arera e cosa può fare il consumatore

A questo punto resta da capire qual è la posizione ufficiale dell’Autorità per l’Energia e l’Ambiente. Dall’Arera infatti spiegano che “ogni venditore di luce o gas è obbligato a proporre almeno 2 offerte Placet, una a prezzo fisso e una variabile”, il che significa che l’utente deve avere sempre la possibilità di stipulare un contratto a tariffa vincolata per almeno 12 mesi.

Le compagnie però pubblicizzano dei prezzi che poi in realtà non sono praticati all’atto della sottoscrizione dei contratti e a tal riguarda l’Arera ha precisato che vi sono delle responsabilità circa le offerte pubblicate sul portale dell’Autorità e dell’Acquirente Unico, e sono quelle stabilite dalla delibera 51 del 2018.

Qui infatti si legge che “i venditori sono tenuti a inserire tempestivamente nel portale offerte, in ogni caso prima della loro immissione in commercio, tutte le informazioni necessarie ai fini della pubblicazione delle offerte proposte alla generalità dei clienti” e con esse ovviamente devono essere riportate altrettanto tempestivamente eventuali modifiche successive.

Il consumatore finale cosa può fare in questi casi? Nella delibera viene specificato anche che il venditore “è responsabile in modo pieno ed esclusivo della completezza, veridicità e correttezza delle informazioni trasmesse”, e che nel caso in cui il venditore non risultasse in grado di correggere o aggiornare una tariffa in modo tempestivo “deve darne immediatamente comunicazione al gestore”.

Sempre nella delibera si legge inoltre che “per tutto il periodo di validità dell’offerta i venditori sono tenuti a stipulare contratti con le caratteristiche e alle condizioni conformi a quelle pubblicate nel Portale Offerte” dell’Arera.

Quindi al consumatore che si vede poi negata la sottoscrizione di un contratto sulla base dei prezzi presenti nel listino non resta che contattare l’Arera stessa. In particolare dall’Autorità sottolineano: “invitiamo i clienti che si imbattono in comportamenti volti ad eludere la regolazione a contattarci attraverso lo Sportello per il consumatore al numero verde 800-166654 per segnalare il problema e risolvere la questione“.

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