Addio al Superbonus con le ultime dichiarazioni di Giorgia Meloni

Addio al Superbonus dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni - BorsaInside.com

Il Superbonus continua a dominare l’attenzione del Governo e a partire dal 1° gennaio 2024, l’agevolazione subirà una riduzione al 70%. Nonostante gli aggiustamenti apportati all’incentivo, i costi rimangono ancora significativamente alti e nonostante eventuali proroghe, è inevitabile che l’aliquota di detrazione del Superbonus diminuirà ancora il prossimo anno.

Nella prossima Legge di Bilancio, è improbabile che si verifichino modifiche in questo senso. Pertanto, è essenziale agire tempestivamente poiché sia i condomini che le villette godono ancora di circa quattro mesi per usufruire della detrazione al 90% in alcuni casi e addirittura al 110% in altri.

Sebbene il panorama dei bonus edili sia destinato a subire ulteriori riordinamenti e adattamenti secondo le indicazioni del governo, è stato riaffermato più volte l’impegno a mantenere i benefici per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

Tuttavia, ciò che riserva l’anno prossimo è ancora avvolto nel mistero. Ciò che è certo, invece, è che coloro che intendono effettuare lavori sulla propria abitazione devono agire con prontezza per sfruttare l’aliquota di detrazione ancora non ridotta del Superbonus, al fine di massimizzare il risparmio.

Diversi scenari sono in gioco e saranno influenzati anche dalla possibile riapertura del mercato delle cessioni del credito, bloccato nel febbraio scorso.

Massimizzare i benefici: detrazione, aliquota e pagamenti per il Superbonus

La prevista riduzione dell’aliquota al 70% nel 2024 non pregiudica affatto il diritto di godere della detrazione. Per garantirsi l’aliquota al 90% o al 110%, non è necessario completare i lavori entro il 31 dicembre 2023; ciò che conta è esclusivamente la data di pagamento.

Effettuando il pagamento entro la fine del 2023, si avrà diritto alle detrazioni più elevate. Posticipando il pagamento al 2024, invece, la detrazione si ridurrà al 70%.

Tuttavia, le cose non sono così semplici come potrebbero sembrare. In alcuni casi, posticipare i pagamenti al 2024 comporta anche la perdita del diritto al Superbonus stesso. Esaminiamo ora i diversi scenari e le relative aliquote di detrazione.

Diversi scenari per il Superbonus con pagamenti entro e oltre il 31 dicembre

Iniziamo analizzando i condomini, che attualmente possono beneficiare di un’aliquota del 90% o addirittura del 110%. Le spese sostenute dopo il 31 dicembre determineranno un’aliquota di detrazione al 70%.

Nel caso delle villette che godono della detrazione al 90%, le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2023 daranno diritto all’applicazione dell’aliquota al 70%.

Una situazione diversa si verifica per le villette che, per tutto il 2023, godono della detrazione al 110%. I pagamenti effettuati dopo il 31 dicembre 2023 comporteranno la perdita del Superbonus (riservato ora solo a chi rispetta determinati limiti di reddito) e saranno applicate le detrazioni previste per il bonus ristrutturazione o per l’ecobonus, con aliquote dal 50% al 65%.

Indipendentemente dal momento in cui vengono effettuati i pagamenti, è fondamentale completare i lavori (senza necessariamente rispettare la scadenza del 31 dicembre). Chi non termina i lavori si trova di fronte al rischio di dover restituire le detrazioni già godute. Il diritto alla detrazione si concretizza solo al termine dei lavori e va considerato che l’Enea ha a disposizione 5 anni per comunicare eventuali pratiche di Superbonus avviate ma non concluse.

Il futuro del Superbonus in bilico

A seguito delle dichiarazioni di Giorgia Meloni durante l’ultimo Consiglio dei Ministri, il futuro del Superbonus sembra essere in bilico. La Premier ha nuovamente sollevato questioni riguardo alle irregolarità negli incentivi edili, che hanno comportato un costo di 12 miliardi di euro, definendoli “la più grande truffa ai danni dello Stato“.

Le affermazioni di Meloni ovviamente suscitano preoccupazione tra i cittadini che attualmente stanno svolgendo lavori con il Superbonus, rischiando di dover affrontare spese ingenti per interventi che potrebbero slittare all’anno successivo (considerando che inizialmente, i lavori agevolati dovevano essere completamente gratuiti).

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