Il Parlamento Ue ha approvato la direttiva sulle case Green, il che significa che per tutti i contribuenti tende a diventare sempre più importante sapere a quale classe energetica appartiene un determinato edificio, a cominciare da casa propria naturalmente.
Di efficientamento energetico e di svolta green in Italia si parla molto ormai da tempo, e in quest’ultimo periodo in particolare si nota la volontà da parte di Bruxelles, di imprimere un’ulteriore accelerazione nel campo della transizione ecologica.
Non solo le auto endotermiche quindi nel mirino dell’Ue, ma anche gli edifici con una classe energetica bassa. In Italia qualcosa in tal senso è stato fatto negli ultimi anni soprattutto per merito di agevolazioni come il Superbonus 110%, ma resta ancora tantissima strada da percorrere.
L’Ue approva la direttiva case Green, cosa cambia
La direzione in cui si sta muovendo l’Europa, per quel che riguarda l’efficientamento energetico degli edifici, è resa ancor più chiara dal testo della direttiva case green che il Parlamento Ue ha recentemente approvato.
Questa direttiva prevede che i proprietari di abitazioni situate sull’intero territorio dell’Unione Europea siano obbligati ad eseguire lavori di riqualificazione energetica, ma naturalmente questo vale per quegli edifici che hanno una classe energetica al di sotto di una certa soglia, ecco perché diventa importante capire come fare per sapere qual è la classe energetica di un edificio.
Prima di andare avanti è bene sottolineare che comunque la direttiva Ue sulle case green non ha ancora ottenuto l’approvazione definitiva, quindi c’è ancora tempo anche perché vengano apportate eventuali modifiche al testo che conosciamo e che il Parlamento Ue ha approvato.
Tra i punti che sono stati fissati finora nel documento troviamo il raggiungimento entro il 1° gennaio 2030 della classe energetica E per gli immobili di uso residenziale. Mentre entro il 2033 è previsto il passaggio alla classe energetica D, e tra il 2040 e il 2050 si dovrebbe raggiungere il traguardo di emissioni zero.
Come si fa per sapere la classe energetica di un immobile
Se gli edifici dovranno passare alla classe energetica E entro il 2030 e alla D entro il 2033 è chiaro che comincia a diventare importante sapere in quale classe energetica si trova la propria abitazione.
Prima di tutto ricordiamo che le classi energetiche vanno dalla A+ alla G. La classe G è la più bassa, quella in cui si trovano tutti gli edifici che sulla base dei criteri utilizzati hanno una maggior dispersione di energia e più emissioni di CO2. Alla classe energetica A+ appartengono invece oggi un’esigua minoranza di edifici che hanno una soglia di consumo inferiore ai 15kWh/mq all’anno. La classe più energivora per intenderci ha consumi che superano i 160 kWh/mq all’anno.
Ma come bisogna fare per sapere a quale classe energetica appartiene un edificio, per poi eventualmente adeguarsi alla direttiva Ue sulle case green in arrivo? Il primo ostacolo da superare per conoscere la classe energetica è rappresentato dal fatto che occorre necessariamente rivolgersi a un tecnico certificato.
Il tecnico provvederà ad eseguire i sopralluoghi del caso, consulterà i documenti che riguardano la costruzione dell’immobile e la manutenzione degli impianti termici, per poter così stabilire con esattezza la classe energetica sulla base di un calcolo ben preciso.
Una volta svolte tutte le verifiche del caso il tecnico abilitato rilascia al proprietario dell’edificio l’Attestato di prestazione energetica (Ape) che certifica le caratteristiche dell’immobile.
Senza scomodare il tecnico comunque è possibile risalire alla classe energetica di un edificio sul quale non sono stati eseguiti interventi di riqualificazione basandosi sull’anno di costruzione dell’immobile. Infatti gli edifici costruiti fino al 2005 sono generalmente in una classe energetica bassa.
Un immobile che ha più di 30 anni e non è mai stato interessato da interventi di riqualificazione energetica, né di ristrutturazione di tetto o pareti, avrà molto probabilmente una classe energetica E o inferiore.
Perché un edificio possa ottenere un Ape che certifichi una classe energetica dalla C alla A è necessario che sia dotato di un livello di isolamento adeguato della copertura della casa e delle pareti. Inoltre deve disporre di un impianto con pannelli solari o di uno a pompa di calore. Ma il primo fattore da considerare è il livello di isolamento.
Come calcolare da soli la classe energetica di un edificio
Premesso che calcolare in autonomia la classe energetica di un edificio, ad esempio di casa propria, non consente di ottenere la certificazione Ape che di fatto stabilisce qual è la classe energetica, vediamo cosa bisogna fare.
Calcolare in autonomia la classe energetica di un edificio serve ad esempio a capire quali interventi occorre mettere in campo per raggiungere i requisiti richiesti dalla direttiva Ue sulle case green. Una volta effettuati quegli interventi, se necessario, ci si può rivolgere al tecnico specializzato per ottenere l’Ape.
Ma cosa bisogna fare esattamente per capire da soli qual è la classe energetica di un edificio? Gli strumenti per riuscirci in realtà sono alla portata di chiunque. Prima di tutto occorre verificare l’eventuale presenza di un cappotto termico, e per farlo bisogna osservare l'”involucro edilizio”.
Un altro elemento da verificare è la presenza di sistemi di climatizzazione installati di recente, oppure di impianti di illuminazione di alta efficienza energetica non inquinanti. E ancora, sono presenti sistemi di schermatura solare e infissi a vetro doppio? In caso di risposta negativa a tutte queste domande la classe energetica dell’edificio sarà sicuramente F o G, cioè le più basse.
Per migliorare la classe energetica non resta quindi che lavorare su quei punti, ma per la maggior parte degli interventi sono necessarie risorse economiche non proprio alla portata di tutti, motivo per cui ci si aspetta che insieme alla direttiva Ue sulle case green arrivino nuovi bonus e agevolazioni per il miglioramento della classe energetica degli edifici.
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