Pompe erogatrici di un distributore di benzina e diesel

Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha approvato il testo definitivo del decreto Trasparenza Carburanti. Con la conversione in legge del decreto varato dal governo il 10 gennaio scorso abbiamo quindi tutta una serie di disposizioni che riguardano la trasparenza dei prezzi praticati dai gestori, con il rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante dei prezzi ma non solo.

Lo stesso decreto prevede infatti l’introduzione di alcuni bonus e agevolazioni il cui scopo dovrebbe essere quello di ridurre l’impatto degli aumenti dei prezzi dei carburanti. Il governo di Giorgia Meloni d’altra parte ha subito deciso di ridurre e poi cancellare del tutto il taglio delle accise introdotto dal governo di Mario Draghi, determinando un improvviso aumento dei prezzi di diesel e benzina.

Uno degli obblighi introdotti inizialmente con il decreto Trasparenza Carburanti riguarda la condotta degli esercenti, i quali sono tenuti a comunicare giornalmente il prezzo di vendita praticato e di esporre il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo sarà indicato ogni giorno dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e calcolato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Le novità non erano piaciute tuttavia ai benzinai, i quali avevano già deciso di scendere sul piede di guerra e di indire uno sciopero. Il governo di Giorgia Meloni però ha poi rassicurato la categoria e con il passaggio in Parlamento del testo originario del decreto sono state apportate diverse modifiche, tra le quali un alleggerimento del meccanismo sanzionatorio e la possibilità per i cittadini di verificare il prezzo medio, nazionale o regionale, attraverso apposita app dai propri dispositivi mobili.

Quali sono le misure nel decreto Trasparenza Carburanti

Con il decreto Trasparenza Carburanti il governo Meloni tenta di ridurre l’impatto su famiglie e imprese degli aumenti del prezzo dei carburanti, e limitare eventuali fenomeni speculativi da parte dei gestori che, tuttavia, anche ammesso che vi siano, sono ben lontani dall’essere la causa dell’aumento della spesa a carico dell’utenza.

Il governo ha introdotto il decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, recante “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico”.

Il decreto contiene diverse misure tra cui:

  • buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti fino a 200 euro per singolo beneficiario. I buoni possono essere erogati per l’intera durata del 2023 e non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente
  • obbligo per i gestori delle stazioni di rifornimento di carburante di comunicare il prezzo di vendita praticato e di esporre il prezzo medio regionale calcolato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy
  • rafforzamento delle sanzioni amministrative in caso di violazione da parte degli esercenti degli obblighi di comunicare i prezzi come stabilito dal decreto stesso
  • rafforzamento dei collegamenti tra il Garante dei prezzi e l’Antitrust, al fine di evitare la nascit e la diffusione di condotte speculative. Rafforzamento quindi della collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza
  • istituzione di una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi che avrà la funzione di analizzare nell’ambito del confronto tra le parti le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti
  • bonus trasporti fino a 60 euro per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico con tetto Isee che però si abbassa a 20 mila euro.

Quali sono le novità riguardanti il decreto Trasparenza Carburanti

Con la conversione in legge del decreto trasparenza carburanti sono state introdotte alcune modifiche, tra cui la riduzione delle sanzioni previste per i benzinai, con l’importo massimo da pagare che passa da 6.000 a 2.000 euro, e il cambio dell’impianto della sospensione dell’attività in caso di recidiva.

Inoltre si introduce questa app gratuita che gli utenti possono usare dai propri dispositivi per verificare il prezzo medio dei carburanti su base nazionale e regionale. Per lo sviluppo di questa app sono stati stanziati 500 mila euro. Ma vediamo una per una quali sono le novità che sono state inserite nel decreto attraverso l’iter di conversione in legge.

  • Bonus benzina 200 euro: per l’intera durata dell’anno i datori di lavoro privati potranno riconoscere ai propri dipendenti un buono benzina fino a 200 euro per singolo lavoratore. Il buono riconosciuto non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Inoltre in sede di conversione in legge del decreto è stato precisato che “l’esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi”. Si tratta di un’agevolazione che il datore di lavoro può concedere, per tutto il 2023, a titolo gratuito ai propri lavoratori dipendenti.
  • Obbligo di esporre il prezzo medio: il decreto trasparenza carburanti prevede che il ministero delle Imprese e del Made in Italy calcoli il prezzo medio dei carburanti su base regionale e delle province autonome per gli esercenti sulla rete non autostradale, e su base nazionale per gli esercenti sulla rete autostradale. Il prezzo medio poi sarà pubblicato online e consultabile attraverso una app, che sarà sviluppata di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze e che sarà resa disponibile a titolo gratuito. La app dovrà consentire “la consultazione dei prezzi medi nonché dei prezzi praticati dai singoli esercenti”. I gestori saranno comunque tenuti ad esporre il prezzo medio “con adeguata frequenza” insieme al prezzo praticato.
  • Riduzione delle sanzioni per gli esercenti: il testo originario del decreto prevedeva per gli esercenti che non esponessero adeguata cartellonistica come da nuove disposizioni una sanzione amministrativa fino a 6.000 euro. La sanzione è stata poi ridotta in sede di conversione in legge del decreto ad un importo compreso tra 200 e 2.000 euro. È tuttavia prevista la sospensione dell’attività per in periodo da 1 a 30 giorni dopo la quarta violazione.
  • Nuovo bonus Trasporti: l’articolo 4 del decreto trasparenza introduce un nuovo bonus Trasporti la cui unica differenza rispetto al precedente sta nell’abbassamento del tetto di reddito per accedere al beneficio. Il nuovo bonus Trasporti, il cui importo può arrivare a 60 euro al mese per tutto il 2023, può essere richiesto solo da persone fisiche che nell’anno 2022 hanno conseguito un reddito complessivo entro i 20.000 euro invece di 35.000. Per l’effettivo lancio del nuovo bonus Trasporti si attende comunque l’emanazione del decreto attuativo.

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