L’elaborazione della dichiarazione dei redditi è un aspetto da considerare attentamente durante la cosiddetta “campagna fiscale”. Questo periodo si riferisce al periodo in cui i contribuenti sono tenuti a presentare la loro dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, l’ente responsabile della riscossione delle imposte.
Durante la campagna fiscale, l’Amministrazione finanziaria fornisce linee guida, moduli e istruzioni per compilare e presentare correttamente la dichiarazione entro i tempi previsti.
È importante rispettare i termini della campagna fiscale e presentare la dichiarazione dei redditi entro le scadenze prefissate per evitare sanzioni in caso di ritardo o mancata presentazione. Per supportare i contribuenti, vengono forniti servizi di assistenza come sportelli telefonici o web per rispondere alle domande e fornire chiarimenti sulla compilazione di questo documento fiscale di grande importanza.
La dichiarazione dei redditi è un documento annuale che i contribuenti devono presentare alle autorità fiscali per fornire informazioni sulle proprie entrate, detrazioni e crediti fiscali. Questo documento serve a valutare l’importo delle tasse che una persona fisica o un’azienda deve pagare, o il rimborso che può essere ottenuto dallo Stato.
La dichiarazione dei redditi è particolarmente importante perché consente all’Agenzia delle Entrate di calcolare l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) in base alle leggi fiscali vigenti. Ogni contribuente comunica i propri redditi derivanti da varie fonti, come stipendi o guadagni da affitto.
Attraverso la dichiarazione dei redditi, vengono anche dichiarate le detrazioni fiscali alle quali il contribuente ha diritto. Alcune spese, come quelle mediche, spese per l’istruzione o gli interessi del mutuo per l’acquisto della casa principale, possono essere detratte per ridurre l’imposta da pagare. Queste sono conosciute come spese detraibili.
Inoltre, la dichiarazione dei redditi consente all’Agenzia delle Entrate di verificare la conformità del comportamento fiscale del contribuente e di individuare eventuali errori, omissioni o frodi. Il documento viene utilizzato anche per calcolare i possibili rimborsi fiscali a favore del contribuente o per determinare se sono necessari ulteriori pagamenti di imposte.
È quindi evidente l’importanza di comprendere il funzionamento della dichiarazione dei redditi e di identificare chi deve presentarla, anche se non ha un reddito da lavoro o non è disoccupato.
Chi non lavora deve presentare la dichiarazione dei redditi?
La dichiarazione dei redditi non è limitata solo ai lavoratori, sia dipendenti che autonomi, e ai pensionati. In realtà, nel nostro Paese, l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi riguarda tutti coloro che hanno percepito redditi durante l’anno precedente, che possono derivare non solo dalla proprietà di immobili o dagli interessi sui prestiti, ad esempio.
Pertanto, anche chi è disoccupato può essere tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, ma ci sono dei limiti di reddito specifici che determinano l’obbligo.
La disoccupazione non esonera automaticamente dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. Ad esempio, prendiamo il caso di un proprietario che possiede una seconda abitazione oltre a quella in cui vive e decide di affittarla a un inquilino che paga un canone mensile.
In questo caso il proprietario, che sia dipendente o disoccupato, sarà tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi indicando tale reddito. Il contribuente sarà soggetto al pagamento dell’IRPEF.
Tuttavia, è vero anche che l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi si applica a chi ha redditi derivanti dall’abitazione principale, comprese le pertinenze e altri edifici non affittati. Questo è previsto dalla legge. Tuttavia, questi altri edifici devono trovarsi nello stesso Comune dell’abitazione principale. Pertanto, l’esenzione non si applica nel caso in cui l’edificio non affittato si trovi nello stesso Comune dell’abitazione principale.
In generale, sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi i contribuenti che hanno percepito redditi fondiari, cioè redditi derivanti da fabbricati, compreso il caso in cui si affitti un locale commerciale. Se una persona disoccupata possiede un locale commerciale e lo affitta a un’attività commerciale o a un’azienda, il reddito derivante da tale affitto è considerato un reddito fondiario e deve essere dichiarato.
Questo è il caso tipico di chi possiede un negozio affittato a un commerciante che incassa un canone mensile. In questo caso, il proprietario sarà tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, anche se disoccupato e beneficiario della Naspi.
Analogamente, è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi anche chi, pur essendo disoccupato, ha redditi da capitale, come quelli derivanti dagli investimenti finanziari o da altre forme di utilizzo del capitale. Si tratta di redditi generati da investimenti in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento e altre attività finanziarie.
Inoltre, come spiegato sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, l’IRPEF è dovuta dalle persone fisiche anche per i cosiddetti “redditi diversi” elencati nell’articolo 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Questi includono, ad esempio, redditi derivanti da beni immobili situati all’estero, vincite da lotterie, concorsi a premi, giochi e scommesse organizzati per il pubblico, premi assegnati per meriti artistici, scientifici o sociali.
La dichiarazione dei redditi per l’indennità di disoccupazione NASPI può sollevare alcuni dubbi. In sostanza, se nel corso dell’anno fiscale di riferimento il contribuente ha percepito solo la NASPI come reddito e ha ricevuto solo una Certificazione Unica dall’istituto di previdenza, potrebbe non essere necessario presentare la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, è importante che non abbia percepito alcun altro reddito.
Se, invece, durante l’anno scorso sono stati percepiti redditi diversi, sussiste l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi e la NASPI dovrà essere indicata come reddito da lavoro dipendente o assimilato. Questo obbligo sussiste anche se si ha solo la Certificazione Unica dell’INPS ma si hanno redditi distinti, come ad esempio quelli da affitto.
In altre parole, con l’indennità di disoccupazione, il contribuente potrebbe trovarsi nella condizione di dover comunque presentare la dichiarazione. Questo si applica a coloro che hanno lavorato solo per un periodo dell’anno precedente, così come a coloro che hanno altri redditi da dichiarare. E, come già detto, insieme agli altri redditi dovrà essere dichiarata anche l’indennità NASPI.
Parlando dei limiti di reddito per l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi, abbiamo accennato precedentemente al fatto che il reddito effettivamente percepito può determinare l’esenzione dall’obbligo per il contribuente.
Ad esempio, nel caso di reddito derivante da terreni e/o fabbricati, compresa l’abitazione principale e le pertinenze, fino a 500 euro all’anno, e nel caso di importi derivanti da assegno periodico corrisposto dal coniuge (escluso il mantenimento dei figli) fino a 8.000 euro all’anno, non scatta l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Non solo. Il contribuente può evitare di presentare il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche se i redditi percepiti durante l’anno conducono al versamento di un importo d’imposta inferiore a 10,33 euro.
Inoltre, sono esentati dall’obbligo di dichiarazione coloro che hanno solo redditi esenti, come ad esempio alcune borse di studio o le rendite erogate dall’INAIL per invalidità permanente. Analogamente, un altro caso di esonero riguarda coloro che hanno solo redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, come gli interessi sui conti correnti bancari o postali.
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