Pensioni e dichiarazione dei redditi: quando è obbligatoria e quando consigliata

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La dichiarazione dei Redditi è un adempimento fiscale che consiste nell’informare il Fisco sull’ammontare dei redditi percepiti durante il periodo d’imposta, ovvero nel 2022, in questo caso.

In questo modo, l’Amministrazione finanziaria può valutare se le trattenute fiscali effettuate dal sostituto d’imposta, l’INPS per i pensionati, siano corrette, troppo elevate o troppo basse. La Dichiarazione dei Redditi consente inoltre di beneficiare delle detrazioni previste dalla legge.

I pensionati devono fare la dichiarazione dei Redditi?

Per quanto riguarda i pensionati, l’invio della dichiarazione dei Redditi è obbligatorio solo in alcuni casi e consigliato in altri. È obbligatorio nel caso in cui oltre alla pensione vi siano altri redditi con diverse certificazioni uniche. In caso contrario, l’invio è solamente consigliato se è possibile detrarre dalle imposte il costo sostenuto per l’acquisto di alcuni beni o servizi.

Esistono tre categorie di pensionati che non sono obbligati a inviare il modello 730/2023.

  • La prima categoria comprende coloro che si trovano al di sotto della no tax area, ossia coloro che non hanno imposte da versare nonostante la pensione percepita. Ricordiamo che la no tax area è di 8.500 euro nel 2022.
  • La seconda categoria è costituita dai pensionati che non hanno altri redditi oltre alla pensione e per i quali le imposte dovute sono già state interamente e correttamente trattenute dal sostituto d’imposta, ovvero l’INPS.
  • La terza categoria riguarda i pensionati con redditi esenti da IRPEF, come le pensioni d’invalidità civile o l’assegno sociale. Questi soggetti non hanno l’obbligo di inviare la Dichiarazione dei Redditi e non sono soggetti ad alcuna sanzione nel caso di omesso invio.

Dichiarazione dei redditi pensionati: quando è consigliata

Per coloro che percepiscono solamente il reddito di pensione e non hanno altre fonti di reddito, l’Inps trattiene l’intera quota dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) dovuta come sostituto d’imposta. Ciò significa che, in generale, questi soggetti non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui è comunque conveniente farlo.

Ad esempio, se il pensionato ha sostenuto delle spese detraibili nel corso dell’anno fiscale, come le spese sanitarie o quelle relative all’affitto o al mutuo della casa, può presentare la dichiarazione dei redditi per beneficiare delle detrazioni e ottenere un rimborso.

In questo caso, il conguaglio risultante dalla dichiarazione dei redditi sarà restituito al pensionato nei mesi successivi all’invio della dichiarazione. Se la dichiarazione viene inviata entro il 31 maggio, il rimborso è previsto già nel cedolino di luglio.

Al contrario, non conviene presentare la dichiarazione dei redditi per coloro che percepiscono una pensione inferiore alla soglia prevista dalla no tax area. In questo caso, l’irpef non è dovuta, quindi non c’è la possibilità di avere un conguaglio a favore.

Lo stesso vale per coloro che percepiscono un trattamento esente dal pagamento dell’Irpef, come la pensione d’invalidità civile o la pensione sociale. Inoltre, se non ci sono spese detraibili, inviare la dichiarazione dei redditi sarebbe uno spreco di tempo e denaro.

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