Tredicesima e taglio del cuneo fiscale, ecco di quanto aumenta nel 2023

Il governo in carica sta cercando di intervenire con una riduzione della pressione fiscale che almeno in minima parte dovrebbe alleviare la situazione economica delle famiglie e dei lavoratori italiani. Uno dei modi in cui stanno cercando di farlo è attraverso il taglio del cuneo fiscale.

Nel decreto Lavoro del governo, sono stati destinati 4 miliardi di euro per il taglio del cuneo fiscale, che porterà a un totale di 6 punti di taglio per i redditi fino a 35mila euro e 7 punti di taglio per i redditi fino a 25mila euro, da luglio a dicembre del 2024. Secondo le simulazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, questo dovrebbe portare ad un aumento di circa 100 euro in busta paga dall’inizio del 2023.

Al contempo l’attuale esecutivo sta cercando di rendere strutturale la riduzione della pressione fiscale e sta lavorando per passare da quattro a tre aliquote fiscali. Il viceministro alle Finanze, Maurizio Leo, ha spiegato che la voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti di imposta. Tuttavia, ogni considerazione dipenderà sempre dalle coperture a disposizione dell’esecutivo.

Nel decreto Lavoro ci saranno anche aumenti sulla Tredicesima?

Il viceministro Leo ha anche precisato che non esclude la possibilità di ridurre la tassazione sulla tredicesima, con l’obiettivo di lasciare più soldi nelle tasche degli italiani. In questo senso, la tredicesima potrebbe essere assimilata a un “reddito aggiuntivo” e quindi trattata con un’aliquota agevolata del 15%, come previsto dalla flat tax incrementale per i dipendenti che verrà attuata a partire dal 2024.

Per quanto riguarda gli autonomi, il governo ha annunciato l’eliminazione dell’Irap per le società personali e per le associazioni professionali, insieme a semplificazioni a partire dal calendario delle scadenze fiscali.

Inoltre, i professionisti che si avvalgono di dipendenti vedranno una riduzione delle ritenute sui compensi e la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione. Le società personali in contabilità ordinaria potranno optare per l’Iri, rendendo il sistema neutro rispetto alla forma giuridica scelta.

Vediamo quindi che il governo guidato da Giorgia Meloni sta cercando di adottare una serie di misure che dovrebbero portare ad una riduzione della pressione fiscale, incentivare la crescita economica e semplificare la vita dei contribuenti. Tuttavia, ogni misura dovrà essere attentamente valutata e attuata in modo da garantire le necessarie coperture finanziarie.

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