Nella giornata di oggi l’euro perde qualche posizione, riflettendo le attese dei mercati sulla conclusione della riunione del Consiglio della Banca Centrale Europea e, naturalmente, i contenuti della successiva conferenza stampa.
In particolare, le attese di consenso stanno gradualmente convergendo su dichiarazioni che Mario Draghi dovrebbe elaborare ponendo il giusto accento sul rallentamento della crescita economica nell’area euro. L’Eurotower dovrebbe dunque confermare l’intenzione di lasciare invariati i tassi di interesse fino alla fine dell’anno. Potrebbero però esserci dei (tiepidi) richiami alla politica monetaria della BCE, tali da incidere sul cambio. Secondo ING, è probabile che la retorica comunicativa di Draghi possa optare per un approccio da colomba, giustificato da una lunga serie di dati macro deludenti provenienti dalla zona euro. Il cambio tra euro e dollaro dovrebbe dunque avvicinarsi a quota 1,1310.
Per quanto concerne le altre valute, la sterlina sale ai massimi livelli da metà novembre a questa parte nei confronti del dollaro: trova anche qui giustificazione il consenso, da parte degli analisti, del fatto che difficilmente l’uscita della Gran Bretagna dall’UE sarà caotica e priva di ordine.
Chiudiamo infine con un rapido riferimento alle decisioni sui tassi delle banche impegnate su tal fronte, con la Banca Centrale Australiana che ha incrementato i tassi sui mutui di 12-16 punti base, e con la Banca Centrale Norvegese che ha invece mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento allo 0,75%, lasciando intendere la volontà di alzarlo a marzo.
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