Secondo quanto afferma l’ultimo aggiornamento all’Outlook economico dell’Ocse, la crescita economica dell’Eurozona è diminuita rapidamente nel 2018, e dovrebbe rimanere debole anche nel 2019.
In particolar modo, l’organizzazione ha ridotto all’1% la stima sulla crescita dell’area euro nel 2019, e all’1,2% nel 2020, su base annua.
Ocse sostiene che la produzione industriale sia rimasta particolarmente debole, e che al rallentamento abbia contribuito “una domanda estera piu’ debole e altri fattori transitori, ma il rallentamento del commercio interno, l’elevata incertezza politica e un calo della fiducia economica indicano che la domanda rimarra’ scarsa”.
Contemporaneamente, l’organizzazione sottolinea come la crescita dei salari e una policy monetaria accomodante supporteranno la spesa dei consumatori, sebbene i fattori di debolezza dovrebbero continuare a pesare sugli investimenti.
Per quanto poi attiene i singoli Paesi, rispetto a novembre scorso la proiezione di crescita della Germania nel 2019 è stata ridotta allo 0,7% dall’1,6%, mentre le stime sulla Francia sono state ridotte all’1,3%.
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