Il dollaro si è stabilizzato dopo le notizie degli ultimi giorni, che da una parte lo hanno pressato al ribasso – con il calo più ampio del previsto del Philly Fed, e dall’altra parte lo hanno spinto in alto – con l’annuncio dal segretario del tesoro Mnuchin secondo cui l’accordo della fase uno tra USA e Cina è pronto, e dovrebbe essere alle firme a inizio gennaio.
Si entra così in un clima di particolare pausa e festività. Non ci sono particolari dati di interesse, e dunque la valuta verde dovrebbe riuscire a chiudere la settimana in parziale recupero. Per i prossimi giorni, invece, i dati di maggiore rilievo saranno quelli del 31 dicembre, con la fiducia dei consumatori e del 3 gennaio, con l’ISM manifatturiero. Ancora prima, il 27 dicembre verranno pubblicati i verbali del FOMC.
Naturalmente, nel cambio a stabilizzarsi è stato anche l’euro, in orbita 1,11 EUR/USD. Anche in questo caso non ci attendiamo più dei dati tali da poter fungere da forti market mover, ma solamente da poter limare il cambio in entrambi i sensi a seconda della positività o meno degli elementi statistici.
Tra i dati delle prossime due settimane, a rilevare è soprattutto l’inflazione tedesca in pubblicazione il 3 gennaio, e attesa in visibile aumento.
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