
La settimana in corso si è aperta con una forte ondata di vendite sullo yen giapponese (JPY), che ha perso terreno contro tutte le principali valute, in particolare contro il dollaro Usa. Il movimento ha sorpreso molti operatori e ha spinto gli analisti a parlare di un possibile ritorno del carry trade, una strategia storicamente legata alle fasi di debolezza della valuta nipponica.
A prescindere dalle ipotesi su cui si continuerà a dibattere anche nei prossimi giorni soprattutto se la tendenza in atto dovesse proseguire, il crollo dello yen è vero apre scenari complessi ma anche opportunità di trading per chi opera sul mercato forex, soprattutto attraverso broker specializzati come FP Markets, che offrono spread estremamente competitivi.
In questa breve guida faremo il punto sulle possibili cause del crollo dello yen per poi analizzare sentiment degli operatori e potenziali opportunità di investimento.
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Le ragioni dietro la nuova caduta dello yen
Le pressioni ribassiste sullo yen derivano da una combinazione di fattori economici, politici e di posizionamento degli operatori. Dopo mesi di relativa stabilità, il mercato ha reagito in modo brusco a due elementi principali: il cambiamento imminente al vertice del governo giapponese e l’aspettativa di una politica monetaria più accomodante da parte della Bank of Japan (BoJ).
La quasi certa nomina della leader del partito Liberal Democratico Sanae Takaichi come nuova premier del Giappone (la prima donna alla guida del Sol Levante) ha alimentato l’idea che il governo nipponico possa tornare a politiche espansive, con maggiore spesa pubblica e sostegno all’inflazione. Takaichi è considerata una seguace del pensiero economico dell’ex premier Shinzo Abe e del suo programma “Abenomics”, basato su stimoli fiscali e monetari volti a indebolire la valuta per sostenere la crescita delle esportazioni.
Gli operatori temono (o sperano dipende dai punti di vista) che, sotto la sua guida, la BoJ rinvii ulteriori rialzi dei tassi di interesse. Del resto ci sono già le recenti dichiarazioni del consigliere economico Etsuro Honda a sostenere questo sviluppo. Honda ha chiaramente detto che, allo stato attuale dei fatti, il rialzo del costo del denaro sarebbe troppo prematuro.
Questo approccio più prudente ha avuto un impatto immediato sulle aspettative dei mercati: l’indice Nikkei è schizzato in alto (ieri chiusura da record per la borsa di Tokyo) mentre i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi si sono stabilizzati e il differenziale con i Treasury statunitensi è tornato ad ampliarsi, favorendo il rafforzamento del dollaro e il conseguente indebolimento dello yen.
Un vero e proprio uragano in grado di trasformare completamente le coordinate del contesto di riferimento del Nikkei per quello che riguarda la borsa e dello yen per quello che riguarda le valute. Non stupisce se molti analisti hanno già iniziato a parlare di…Takaichi trade!
Il ritorno del carry trade: cosa significa per il forex
Il concetto di carry trade è cruciale per capire le dinamiche attuali. In sintesi, si tratta di una strategia che consiste nel prendere in prestito in una valuta a basso rendimento – come lo yen – per investire in asset denominati in valute con rendimenti più alti, come il dollaro USA o il dollaro australiano.
Quando i tassi d’interesse in Giappone restano vicini allo zero, mentre quelli negli Stati Uniti o in Australia si mantengono elevati, la differenza di rendimento genera un profitto potenziale per i trader che utilizzano la valuta nipponica come fonte di finanziamento.
Con la prospettiva che la BoJ non aumenti ulteriormente i tassi nel breve termine, lo yen torna ad assumere un ruolo ideale come valuta di funding.
Opportunità di investimento: come muoversi sul mercato
L’attuale contesto di volatilità che caratterizza lo yen offre diverse opportunità operative per i trader forex più esperti. Le coppie più interessanti in questa fase potrebbe essere:
- USD/JPY, che rimane la più diretta rappresentazione della debolezza dello yen e potrebbe proseguire verso i massimi pluriennali in area 155.
- EUR/JPY, sostenuta dalla solidità dell’euro e dal differenziale di rendimento con l’area giapponese.
- AUD/JPY e NZD/JPY, ideali per strategie di carry trade grazie agli elevati tassi d’interesse australiani e neozelandesi.
Gli scenari futuri con lo yen debole
Come si può facilmente dedurre alla luce di quello che abbiamo fin qui detto, nel medio termine, l’evoluzione dello yen dipenderà da due variabili chiave: la politica economica del nuovo governo giapponese e la strategia della Bank of Japan. Se Takaichi dovesse effettivamente spingere per un approccio più espansivo (come si attende il mercato), lo yen potrebbe continuare a indebolirsi. Al contrario, eventuali segnali di un ritorno all’austerità monetaria o di un rialzo dei tassi da parte della BoJ potrebbero favorire un rimbalzo tecnico.
Gli analisti prevedono che la coppia USD/JPY resti inserita in un ampio canale rialzista, con target potenziali tra 153 e 156 entro la fine del 2025, a seconda delle decisioni di politica monetaria.
A prescindere da quella che sarà la direzione, la divisa giapponese rimane al centro dell’attenzione dei mercati globali e rappresenta una delle maggiori fonti di opportunità speculative del momento.
Come fare trading sullo yen con FP Markets broker

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