Ristrutturazione BTP e debito pubblico italiano: cosa centra il MES?

Il dibattito sul MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, al di là delle solite prese di posizione frutto di strategia e opportunismo politico, ha riportato in primo piano la questione del debito pubblico italiano e dei BTP.

Non è un mistero per nessuno che il debito italiano, anno dopo anno, stia diventando sempre più insostenibile e che, conseguenza inevitabile, prima o poi i nodi siano destinati a venire al pettine. In altre parole la struttura a schiema Ponzi legalizzato del debito pubblico italiano, in virtù della quale il sistema si regge solo perchè a vecchi creditori se ne sostituiscono sempre altri, ha insito nel suo DNA l’inevitabile resa dei conti. 

Detto questo risulta essere facilemente intuibile il motivo per cui il dibattito sul MES abbia riacceso l’attenzione su due questioni mai risolte dell’economia italiana: la ristrutturazione del debito pubblico, da un lato, e la ristrutturazione dei BTP dall’altro.

Debito pubblico italiano insostenibile 

Non serve andare ad analizzare il grafico storico dell’andamento del debito pubblico italiano nel tempo per comprendere che il livello di debito per noi italiani è sempre più insostenibile. Un numero su tutti: secondo l’OCSE, infatti, ogni italiano ha sul groppone qualcosa come 62.667 dollari di debito pro capite. Se a ciò si aggiunge il fatto che rapporto debito/Pil dell’Italia sia molto elevato avendo raggiunto circa il 136 per cento. Insomma, considerando questi numeri, viene da chiedersi quale possa essere il destino dei nostri BTP.

E’ a questo punto che entra in gioco la questione del MES ossia la riforma del Fondo Salva Stati. Per approfondire il discorso sul MES consiglio la lettura dell’articolo: Cosa è il MES, il fondo Salva Stati è il nuovo tema di scontro della politica italiana

Poichè, come detto, il debito pubblico italiano una sorta di schema Ponzi naturale, urge trovare delle soluzioni per poter uscire dal vicolo cieco in cui l’Italia è finita. Più che usare, quindi, la questione MES come tema di scontro politico (ammesso che i vari partiti sappiano davvero cosa prevede il Fondo Salva Stati), sarebbe auspicabile che essa fosse l’occasione per riflettere sulla ristrutturazione dell’insostenibile debito pubblico italiano. Purtroppo tra i politici italiani non sembrano esserci menti capaci di affrontare il nodo del debito e quindi il MES continuerà ad essere tema di gossip elettorale (come dimostra questo articolo) nè più e nè meno di come è stata l’immigrazione fino a poco tempo fa (a proposito, chissà come mai l’immigrazione non è più tema caldo…).

Poichè BorsaInside è un sito finanziario nessuno si scandalizzerà se useremo il dibattito sul MES per fare i conti (noi) con l’insostenibilità del debito pubblico.

Per risolvere il problema del debito pubblico italiano le strade a disposizione sono 4: austerità, ristrutturazione, aiuto esterno e inflazione. 

L’austerità è la strada che la Troika ha applicato il Grecia. I fatti, però, hanno dimostrato che i tagli alla spesa pubblica e l’incremento delle tasse da soli non sono bastati per ridurre il peso del debito pubblico sulla Grecia. A distanza di circa 10 anni dalla crisi greca, molte cose sono però cambiate. Oggi imporre ad uno stato manovre lacrime e sangue forse non sarebbe neppure più possibile.

La ristrutturazione del debito pubblico è l’ipotesi più fattibile. Ristrutturare il debito pubblico significa tagliare il valore nominare dei BTP che sono in circolazione. Abbattendo il valore dei BTP ci sarebbero subito effetti positivi sul rapporto debito PIL dell’Italia. La ristrutturazione del debito pubblico italiano colpirebbe tutti i detentori dei titoli italiani. 

Terza strada possibile per affontare la questione dell’insostenibilità del debito pubblico italiano è il ricorso all’inflazione attraverso il quale è possibile abbattere il valore reale della carta. Questa strada, che porterebbe all’uscita dell’Italia dall’Euro, attraverso il meccanismo della svalutazione, non può però essere percorsa. La sovranità monetaria, infatti, appartiene alla BCE ed è noto che la Banca Centrale Europea veda con il fumo negli occhi l’inflazione. 

Per finire, c’è la quarta strada che è quella dell’aiuto esterno. Il MES altro non è che un aiuto esterno da parte dell’Europa. Francamente pensare che il Fondo Salva Stati aiuti l’Italia senza avere nulla in cambio è follia e, a rigor di logica, sarebbe anche ingiusto perchè non è possibile aiutare un malato che rifiuta di correggere quelle che sono le cause della sua malattia.

Per risolvere il problema dell’insostenibilità del debito pubblico italiano, quindi, sarebbe necessaria un’azione profonda che includa almeno due delle strade indicate in precedenza: la ristrutturazione e l’aiuto esterno.

Se però non si risolvono le causa che sono all’origine della tendenza strutturale italiana di creare debito pubblico non si andrà da nessuna parte. Probabilmente i politici italiani pensano che tutto possa restare come è e che quindi i meccanismi che determinano la creazione del debito pubblico non debbano essere toccati. Ne va, probabilemente, del rispettivo elettorato. 

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