Conviene investire nella Borsa giapponese? Secondo Joël Le Saux, gestore di portafoglio del fondo OYSTER Japan Opportunities presso SYZ Asset, la risposta è positiva. Ma per quale motivo?
Una fuga di capitali che non deve spaventare
Cominciamo con il rammentare che nel corso dell’ultimo anno si è registrato un deflusso record di investimenti esteri sul mercato azionario giapponese. Tuttavia, non si tratta di un fenomeno nuovo, considerato che il mercato azionario giapponese è spesso oggetto di cicli di “trascuratezza” da parte di gestori e investitori globali.
Le ragioni di tale comportamento sono molteplici, ma forse una delle più comuni e semplici è legata al fatto che il mercato azionario giapponese è spesso considerato come “periferico” dagli occidentali, con un peso evidentemente inferiore a quello degli USA o dell’Europa negli indici mondiali. A ciò si può aggiungere anche la tendenza naturale degli investitori a privilegiare i mercati domestici e, comunque, a escludere in tutto o in parte quelli più “lontani”, geograficamente parlando (e non solo).
Una buona fonte di diversificazione
Nonostante quanto sopra, le azioni giapponesi, considerate come asset class, sono uno degli strumenti più propizi per realizzare i propri obiettivi di diversificazione: forti di un indice di correlazione di 0,66 e 0,70 rispettivamente al mercato statunitense e a quello europeo, il Giappone è dunque meno correlato al trend degli altri mercati azionari.
Insomma, il Giappone si distingue per la sua capacità di offrire una buona diversificazione ai gestori di portafoglio internazionali. Sul motivo per cui si verifichi tutto ciò, la determinante principale è certamente legata alla componente valutaria. Lo yen ha certamente la sua importanza in un’asset allocation globale, grazie alle opportunità che offre nelle fasi di risk-off.
In aggiunta a ciò, da un punto di vista globale, la Borsa giapponese rappresenta un’interessante fonte di diversificazione di fronte ai rischi potenziali in Europa (si pensi alla Brexit), e ulteriormente gode di una Il Giappone gode anche di una minore esposizione alle bufere che colpiscono periodicamente i mercati emergenti asiatici.
Le opportunità del mercato giapponese
In questo ambito, non si devono nemmeno sottovalutare le opportunità che nascono dai fondamentali giapponesi. Le azioni del Paese sono attualmente scambiate a prezzi ragionevoli e le valutazioni integrano già il rallentamento dell’economia mondiale e la revisione al ribasso delle stime degli utili.
In particolare, afferma la nota d’analisi, il multiplo prezzo/valore contabile (P/B) è ai minimi degli ultimi sei anni, attestandosi a circa 1,1x, in contrazione del 15% circa rispetto alla scorsa estate. A tali livelli di P/B, il mercato giapponese risulta piuttosto interessante e gli investitori possono attendersi guadagni annui in linea con una redditività del capitale di oltre il 7%. Il dividend yield medio è invece del 2,5%, a cui sommare un ulteriore 1% grazie ai programmi di acquisto di azioni proprie, per un rendimento globale per gli azionisti superiore al 3,5%.
Ad ulteriore annuncio di ciò, contrariamente a Fed e Bce, è più chiara la visibilità sugli interventi futuri della Banca del Giappone, che mantiene una condotta attendista.
Insomma, considerando quanto sopra, investire in Borsa giapponese potrebbe essere davvero una scelta molto conveniente…
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