Stando a quanto ha affermato Richard Herzfelder, consulente senior di GIRA Consultancy & Research, gli esportatori di carne di maiale in Cina sono destinati ad ottenere un “enorme vantaggio” nei prossimi anni, visto e considerato che le carenze di produzione di carne di maiale causato dalla peste suina africana continuerà probabilmente per un po’ di tempo.
Dunque, per l’analista il gap di produzione cinese è talmente ampio, a fronte di una domanda non certo in calo da parte della popolazione locale, che chi ha la possibilità di cavalcare questo settore dovrebbe farlo subito. Considerato che attualmente sono circa 20 i mercati internazionali (tra cui Stati Uniti, Canada e Unione Europea), che hanno ottenuto il via libera per l’esportazione di carne suina in Cina, la concorrenza non dovrebbe mancare.
Ricordiamo che la malattia infettiva dei suini ha danneggiato e ridotto l’offerta interna di carne di maiale così tanto che, anche con il Covid-19, i prezzi della carne di maiale sono ancora il doppio di quelli di due anni fa. L’epidemia di peste suina africana, segnalata per la prima volta in Cina nell’agosto 2018, ha spazzato via intere popolazioni di maiali cinesi, portando il più grande produttore e consumatore di carne di maiale del mondo ad aumentare le importazioni e a subire un forte incremento dei prezzi di mercato. Una tendenza che si è in parte acuita con la diffusione del coronavirus, e che dovrebbe continuare anche nei prossimi anni.
Stando alle ultime statistiche, i prezzi della carne di maiale in Cina sono aumentati dell’81,7% su base annua a maggio, nonostante un calo dell’8,1% di aprile. Nei primi quattro mesi del 2020, le importazioni cinesi di carne di maiale sono aumentate del 170% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, dichiara Reuters, e nello stesso tempo le esportazioni statunitensi di carne di maiale verso la Cina hanno raggiunto un picco storico in aprile di 112.327 tonnellate.
Naturalmente, si tenga anche conto che sia gli Stati Uniti che altri mercati di esportazione hanno parzialmente ridotto le forniture per la chiusura degli impianti, ma che comunque – cita ancora Herzfelder – la carenza cinese nel settore è così grande che la Cina cercherà ancora di sopperirla mediante un intenso ricorso alle importazioni.
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