Previsioni mercati asiatici 2021, T. Rowe Price prevede un anno di crescita per i listini

Una nota di Anh Lu, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Asian ex-Japan Equity, di T. Rowe Price, ha fatto il punto sulle previsioni positive dell’azionario asiatico nel 2021, sancendo una view evidentemente positiva sui mercati dell’Asia ex Giappone, ovvero dell’intera area asiatica ad esclusione del Japan.

Una buona resilienza contro la pandemia

Per poter spiegare per quale motivo T. Rowe Price stia condividendo un outlook evidentemente positivo su tale comparto azionario, l’analista rammenta come nel corso dell’ultimo anno tutti i Paesi abbiano registrato un deterioramento dei saldi di bilancio, ma che in Asia il deterioramento è stato più limitato. La flessione dell’import e dei prezzi delle materie prime ha inoltre contribuito a preservare il saldo delle partite correnti, con un effetto positivo per le valute. La debolezza del dollaro USA (che ha tradizionalmente favorito i rendimenti nel mercato azionario asiatico) ha fatto il resto.

Peraltro, prosegue l’esperta, sebbene dalla principale economia asiatica (la Cina) stiano cominciando a giungere i primi segnali di una stretta sulla liquidità, in realtà T. Rowe Price è convinta che Pechino continuerà a calibrare anche nel 2021 gli stimoli politici sulla base delle necessità. Le relazioni tra Cina e Stati Uniti dovrebbero essere piuttosto delicate anche con l’amministrazione Biden, anche se forse una comunicazione più “serena” potrebbe giovare ai mercati.

Sul fronte aziendale, le imprese asiatiche erano in buona salute alla vigilia della pandemia, e i flussi di cassa hanno infatti retto bene l’urto del Covid-19 nonostante il calo degli utili. Molte società stanno già beneficiando dell’aumento della domanda interna determinata dal già rammentato calo delle importazioni.

La Cina si conferma locomotiva della ripresa

In questo contesto non sfugge il fatto che la Cina sia tornata in buona parte alla normalità ed è la prima e unica grande economia ad esserci riuscita. I consumi e i servizi dovrebbero sostenere la crescita nei prossimi trimestri, garantendosi il consueto ruolo di “locomotiva” dell’economia del continente.

Per quanto concerne il 2021, dunque, T. Rowe Price è convinta che i mercati azionari continueranno a offrire opportunità agli investitori che sono a caccia di società growtch ad alta qualità, con valutazioni ragionevoli, che siano in grado di superare con successo questo periodo di incertezza e di emergere con maggiore forza dalla crisi.

T. Rowe Price si aspetta in questo scenario che l’epidemia possa accelerare il consolidamento in diversi settori, privilegiando le società in grado di trarre beneficio dal calo delle importazioni e che stanno sostituendo i beni importati con prodotti locali.

La società individua valore anche in alcuni titoli ciclici durante colpiti dal Covid-19, e che potrebbero uscire rafforzati dalla pandemia.

Le previsioni di UBS e Goldman Sachs

Stando ad alcune recenti dichiarazioni da parte di UBS Global e Goldman Sachs, la crescita dei profitti in Asia si riprenderà quest’anno in maniera vigorosa, tanto da subire un balzo di oltre il 20%, in linea con le prospettive di ripresa dell’economia regionale.

In particolare, una nota di UBS avrebbe affermato di riscontare una forte ripresa degli utili in tutte le principali regioni del mondo, ma che in Asia i profitti nel 2021 dovrebbero aumenteranno del 23% circa, con ampliamento della ripresa anche al di fuori dell’Asia settentrionale.

Della stessa opinione sembra essere Goldman Sachs, secondo cui siamo sull’orlo di una ripresa molto significativa dei profitti in Asia, con una crescita dei guadagni quest’anno che potrebbe arrivare al + 25%, per poi proseguire con un + 16% l’anno prossimo.

La nota di Goldman Sachs aggiunge poi che i mercati hanno “ovviamente pagato in anticipo“, con la loro fortissima performance dello scorso anno, ma che anche con valutazioni a questo livello, fintanto che i tassi di interesse rimarranno così bassi, si ritiene che i mercati possano più o meno mantenere la loro valutazione attuale e aumentare la ripresa dei profitti sottostanti.

UBS ha poi precisato che la “caccia” al rendimento continuerà in un contesto di bassi tassi d’interesse, aggiungendo che gli investitori possono cercare il rendimento degli investimenti in un paio di modi: possono assumersi maggiori rischi di credito, ad esempio, investendo in obbligazioni dei mercati emergenti e in obbligazioni ad alto rendimento asiatiche sovrane statunitensi e asiatiche ad alto rendimento. Oppure, possono cercare titoli che prevedano ricchi dividendi, perché, con la ripresa dell’economia, i titoli economicamente sensibili dovrebbero ripristinare la loro regolare capacità di pagamento dei dividendi.

La nota degli analisti di UBS si è poi concentrata sulle tensioni tra USA e Cina e, in particolar modo, sulla decisione della Borsa di New York di escludere dal listino principale le azioni statunitensi di China Telecom, China Mobile e China Unicom. In realtà, la borsa newyorkese ha poi invertito la sua decisione e ha fermato il processo, prima di compiere un’altra inversione a U e procedere con l’originario intento.

Anche a margine di questa confusione, UBS ritiene che qualsiasi impatto sulle azioni cinesi non sarà troppo significativo, e che la situazione rimarrà fluida dopo l’avvio dell’amministrazione Biden.

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