Foxconn, il più grande produttore di elettronica su commissione al mondo, ha registrato un forte calo delle entrate nel mese di novembre, principalmente a causa della necessità di fronteggiare le conseguenze dell’epidemia di Covid e le agitazioni dei lavoratori in quella che è la più importante fabbrica di iPhone al mondo in Cina.
L’azienda taiwanese ha dunque dichiarato che il mese scorso le entrate sono state pari a 551,1 miliardi di dollari taiwanesi (14,7 miliardi di dollari), in calo di oltre il 29% rispetto a ottobre e di oltre l’11% rispetto al 2021.
Foxconn ha poi specificato che il calo è dovuto al fatto che “la produzione è entrata gradualmente nella fase di bassa stagione e una parte delle spedizioni è stata influenzata dall’epidemia a Zhengzhou“, dove è ospitato il più grande impianto di assemblaggio di iPhone.
Alla fine di ottobre, la fabbrica di Zhengzhou era stata colpita da un’epidemia di Covid e Foxconn ha lottato per tenerla sotto controllo con misure come i test e l’isolamento dei lavoratori infetti, oltre che l’effettiva chiusura dell’impianto.
Il mese scorso, i dipendenti si sono scontrati con il personale di sicurezza dello stabilimento di Zhengzhou e alcuni lavoratori si sono rivolti ai social media per esprimere le loro rimostranze su quello che sembrava essere un ritardo nel pagamento delle remunerazioni. La Foxconn si è poi scusata per un “errore tecnico” che ha causato i problemi di erogazione delle retribuzioni.
“Al momento, la situazione generale dell’epidemia è sotto controllo e novembre è stato il periodo più colpito dall’epidemia“, ha dichiarato l’azienda. “Oltre a riallocare la capacità produttiva di diversi stabilimenti, abbiamo anche iniziato ad assumere nuovi dipendenti e ci stiamo gradualmente muovendo verso il ripristino della capacità produttiva alla normalità (…) Le previsioni per il quarto trimestre dovrebbero essere più o meno in linea con il consenso del mercato“, ha aggiunto.
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