Anche i mercati emergenti subiranno le conseguenze della recente decisione di Stati Uniti e Cina di abbassare le armi della guerra commerciale in atto da tempo. L’esito dell’incontro tra i presidente dei due paesi che si è tenuto a margine del G-20 di Buenos Aires potrebbe rappresentare un importante segnale di inversione di tendenza per i paesi emergenti. Fin dall’inizio, infatti, a pagare per la guerra dei dazi, erano stati anche i mercati emergenti. Come avvenne allora, anche ora, a seguito dell’entrata in vigore della tregua, ci potrebbero essere effetti sui paesi emergenti ovviamente di segno opposto. 

Ad analizzare le possibile conseguenze della tregua Usa-Cina sui paese emergenti è stato Nick Payne, Head of Global Emerging Markets Equities, Merian Global Investors.

La tregua di 90 giorni nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti concordata dai Presidenti Xi e Trump a Buenos Aires è uno sviluppo positivo verso la riduzione delle tensioni. Il fatto stesso che entrambe le parti abbiano riaperto il dialogo è un passo avanti e dovrebbe sostenere il sentiment e i prezzi degli asset nei Mercati Emergenti. Di sicuro, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere un accordo onnicomprensivo, ma per ora si tratta di una vittoria per entrambe le parti. I consumatori statunitensi possono gioire del fatto che i loro prodotti preferiti in Cina, come gli IPhone, non aumenteranno di prezzo per Natale.

I Mercati Emergenti – ricorda nella sua analisi Nick Payne – hanno affrontato tre principali venti contrari nel 2018: la Fed falco e un dollaro più forte, la guerra commerciale e l’economia cinese in rallentamento. Ora sembra che due di questi tre elementi stiano migliorando: la tregua a livello commerciale e i recenti commenti più accomodanti del Presidente della Fed Powell. Per quanto riguarda il terzo punto, le autorità cinesi hanno iniziato ad avviare una politica monetaria e fiscale più accomodante nel corso dell’estate ed è probabile che assisteremo a ulteriori stimoli prima della fine dell’anno. Ci aspettiamo che i dati economici saranno migliori nel 2019.

I profitti delle società dei Mercati Emergenti – conclude l’analista Nick Payne – restano soddisfacenti, anche se le valutazioni e il sentiment sono ai minimi storici. Dopo un anno complesso, forse gli investitori dei Mercati Emergenti possono sperare che Babbo Natale sia arrivato in anticipo per loro quest’anno.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo
Broker del mese
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme e tecnologia di trading avanzate
Prezzi DMA (Direct Market Access) su IRESS
Deposito minimo 100$
Bank of Latvia
Forex e CFD
Deposito minimo: 100 dollari

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.