Dopo la pubblicazione degli ultimi dati su Saudi Arabian Oil, compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita, si toglie il velo di incertezza su quella che è, a tutti gli effetti, la società più profittevole del mondo.
Bloomberg ha infatti riportato che il gruppo saudita lo scorso anno è stato in grado di realizzare degli utili pari a 224 miliardi di dollari al lordo di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni. Un numero enorme che, evidentemente, rende Saudi Arabian Oil la società più grande al mondo in termini di utili, quasi triplicando il volume realizzato da Apple, con 82 miliardi di dollari, e ancor di più quanto ottenuto da Samsung e Royal Dutch Shell, che seguono in ordine.
La pubblicazione di tali dati ha naturalmente creato le giuste basi per il lancio di un primo bond societario: l’emissione obbligazionaria – la prima di sempre – serve a finanziarie una quota del 70% nel capitale del gruppo chimico Saudi Basic Industries, che sarà acquistata dal Public Investment Fund (Pif), il fondo sovrano di Riad, per 69,1 miliardi di dollari.
Le operazioni di finanziamento con il bond e di acquisizione (la transazione è gestita da JP Morgan, Morgan Stanley, Citi e HSBC) rientrano nel quadro di un piano alternativo lanciato recentemente dalla casa reale saudita, dopo l’accantonamento di quella che avrebbe dovuto essere una maxi IPO, per finanziarie Vision 2030, il piano che il principe ereditario Mohammed Bin Salman vuole usare per poter diversificare l’economia saudita.
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