Nuova settimana di rilievo nel calendario macro economico internazionale. Nella zona euro, il focus sarà principalmente incentrato sul contenuto e sull’esito della riunione della Banca Centrale Europea di marzo, che dovrebbe essere ancora di natura interlocutoria.
Gli analisti ritengono infatti probabile che le nuove proiezioni dello staff possano rivedere al rialzo le stime di crescita e al margine quelle di inflazione core, aprendo così a modifiche della guidance sugli acquisti per aprile o al più tardi per giugno.
Per quanto attiene invece il calendario dei dati macro, le produzioni industriali di gennaio dovrebbero indicare un avanzamento in Germania (0,8% m/m), mentre in Francia è atteso un netto calo (-1,6% m/m), così come in Spagna (-0,6% m/m). Infine, in area euro usciranno anche i dati di vendita al dettaglio, che a gennaio sono attese calare di -0,1% m/m dopo il precedente -1,1% m/m.
Passando gli USA, la settimana ha pochi dati in uscita, ma non va sottovalutata la pubblicazione dell’employment report, che è atteso dai mercati per valutare eventuali pressioni salariali. Gli occupati non-agricoli dovrebbero essere in rialzo piuttosto sostenuto, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe calare al 4%, e i salari dovrebbero essere in modesto rallentamento dopo due mesi di variazioni più rapide rispetto alla media 2017.
Infine, tra gli altri spunti rammentiamo come l’ISM non-manifatturiero a febbraio dovrebbe restare su livelli storicamente elevati, seppure in modesto calo dopo il forte aumento di gennaio. Il Beige Book dovrebbe altre confermare il quadro di espansione diffusa e di contenute pressioni sui prezzi.
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