Carrefour, il più grande rivenditore europeo di prodotti alimentari, ha annunciato di aver adottato la tecnologia blockchain (la stessa che è alla base di molte criptovalute) per poter rintracciare alcuni prootti deperibili durante i loro spostamenti dai produttori ai negozi: nei prossimi anni, se tutto andrà bene, il retailer francese ha intenzione di implementare la tecnologia in tutte le sue linee di prodotti freschi.
In particolare, il colosso transalpino ha affermato che la sua tecnologia si baserà sulla blockchain sviluppata da IBM, che sta a sua volta lavorando con un discreto numero di rivenditori, aziende logistiche e coltivatori per implementare sistemi che possano garantire un costante monitoraggio delle catene di fornitura alimentari.
IBM Food Trust – questo il nome del progetto – permette dunque all’industria alimentare di monitorare e condividere le informazioni su come i prodotti vengono coltivati, processati e spediti. La tecnologia può ridurre il tempo utile per poter controllare la provenienza del cibo, creando molte efficienze e sinergie.
Laurent Vallee, top manager di Carrefour, ha dichiarato alla Reuters che il proprio gruppo estenderà l’uso del sistema a 300 prodotti freschi in tutto il mondo entro il 2022, garantendo una catena di approvvigionamento sicura e consentendo ai clienti di avere una maggiore fiducia nei loro alimenti.
Rimane ora da convincere la platea di operatori che collaborano con Carrefour. Gli analisti sottolineano come il livello di apertura e di innovazione tecnologica degli stessi sia molto vario e, probabilmente, questo potrebbe complicare la necessità di adottare simili sistemi di monitoraggio con blockchain su larga scala.
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