Investire nelle compagnie aeree oggi: conviene o no?

Qualche giorno fa abbiamo condiviso come Warren Buffett abbia scelto di vendere tutte le azioni detenute nelle compagnie aeree. Una scelta non definitiva (Buffett ha già anticipato che rientrerà nel settore se e quando sarà conveniente), ma che ha aperto chiare perplessità sull’effettiva utilità di investire oggi nelle compagnie aeree.

Ebbene, è proprio questo ciò che si domanda una interessante nota a cura di David Czupryna, Head of ESG Client Portfolio Management di CANDRIAM, dalla quale abbiamo preso spunto per poter formulare qualche considerazione di massima sugli impieghi nel settore.

Investire nelle compagnie aeree in tempi di crisi

La prima cosa che salta agli occhi quando si parla oggi di compagnie aeree e, in generale, del settore dell’aviazione civile, è che la crisi legata al Covid-19 si è duramente abbattuta sul mercato dei voli e che… i prezzi delle compagnie aeree sono oggi talmente bassi che probabilmente si sta creando un’irripetibile opportunità di investimento, per quanto – evidentemente – rischiosa e “coraggiosa”. che si verifica una volta in una generazione, di affrontare altre questioni globali con misure coraggiose e di vasta portata.

In tal senso, è sufficiente evidenziare come molte delle compagnie aeree sono oggi praticamente ferme, per la loro prima volta dal settembre 2001, e per il periodo più lungo della storia dell’aviazione civile. Molte di loro hanno già domandato un sostegno finanziario, e i governi stanno cercando di comprendere che cosa fare: conviene fornire aiuti di Stato o nazionalizzare le compagnie aeree? E come poter conciliare tutto ciò con le rigidi normative europee?

Ad ogni modo, considerato che si stima che solo in Europa il settore del trasporto aereo rappresenti almeno 1,9 milioni di posti di lavoro diretti, val certamente la pena occuparsene con priorità.

Gli effetti della crisi sul settore aereo

Come rammentava la nota, gli analisti stimano oggi che la crisi legata al COVID-19 comporterà per il 2020 una riduzione del 5% delle emissioni globali di CO2 rispetto allo scorso anno, per il primo calo annuale delle emissioni di CO2 dal 2009, e il calo annuale più significativo dal 1950.

La notizia sarebbe positiva se questa riduzione di emissioni fosse strutturala. Ma, la triste realtà, è che è decisa dalle misure di lockdown intraprese da buona parte dei governi nazionali per rallentare la diffusione del nuovo coronavirus.

Ricordiamo che il trasporto aereo ha contribuito per almeno il 2,5% alle emissioni globali di CO2 nel 2019, e che questa cifra riguarda solamente le emissioni dei motori degli aeromobili misurate a livello del suolo, a cui dunque bisogna aggiungere i consumi da “altitudine”.

La nota di Candrian sottolinea poi come le emissioni di CO2 delle compagnie aeree sono passate da 700 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2010 a 900 milioni di tonnellate nel 2018, con un aumento del 29% (2,9% annualizzato), e che nello stesso periodo i passeggeri sono aumentati del 51% (4,7% annualizzato). Solamente un incremento dell’efficienza energetica pari a circa il 3% annuo ha permesso alle emissioni di crescere meno rapidamente.

Tuttavia, gli esperti affermano che mantenere questo ritmo di incrementi in efficienza energetica è improbabile, e che le stime più attendibili sono pari a una crescita dell’1% annuo da qui in poi. Intanto, prima dell’avvento della pandemia, la IATA prevedeva una crescita annua del 3,5% dei passeggeri del trasporto aereo nei prossimi due decenni.

Il risultato? I numeri di cui sopra confermano in modo chiaro una cosa: le emissioni di CO2 del settore aereo continueranno a crescere in modo sostenuto. Ma a tutto questo c’è rimedio?

Riprendere a investire nel settore aereo

Diciamo subito una cosa. Prima o poi il mercato dell’aviazione civile dovrà riprendere quota (letteralmente!). Tuttavia, è probabile che lo faccia con ritmi (più lenti) e investimenti (più sostenibili) diversi da quanto si potesse immaginare qualche mese fa. Aprendo – si intende – nuove opportunità di investimento nel comparto.

Per esempio, è probabile che un ruolo decisivo per rilanciare gli investimenti nelle compagnie aeree lo avrà la tecnologia. Assumendo che la proiezione annuale di un 1% di efficienza energetica, come sopra anticipato, sia realistica, visti i maggiori incrementi già raggiunti negli ultimi 20 anni, occorrerà comprendere in che modo cambieranno i carburanti e i consumi delle compagnie, probabilmente maggiormente orientati verso produzioni sostenibili.

È altresì probabile che cambi anche il modo con cui i governi concedono aiuti e sovvenzioni al settore. È possibile che i prossimi interventi nel comparto siano fortemente legati al miglioramento dell’efficienza energetica.

È anche possibile – concludeva la nota di Candrian – che a cambiare sia anche il modo con cui ci relazioneremo all’aviazione civile, con i viaggi in aereo che potrebbero essere addirittura “scoraggiati” se si può trovare un’alternativa.

Insomma, il futuro delle compagnie aeree è incerto, ma qualche linea guida si può comunque tracciare. E, in esse, c’è sicuramente il traino dell’innovazione tecnologica e del contenimento dell’impatto ambientale.

Come investire nelle compagnie aeree

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