
Le principali borse europee hanno aperto la giornata di giovedì in territorio negativo, riflettendo le crescenti preoccupazioni per la situazione fiscale degli Stati Uniti e le tensioni geopolitiche globali. Le vendite a Wall Street hanno innescato un effetto domino anche nei mercati del Vecchio Continente.
Crollano gli indici europei dopo il tonfo americano
Poco dopo l’apertura delle contrattazioni, il DAX tedesco ha ceduto lo 0,4%, stesso calo registrato dal CAC 40 francese, mentre il FTSE 100 britannico ha perso lo 0,3%. Il clima di avversione al rischio si è diffuso rapidamente in Europa dopo la giornata nera delle borse statunitensi.
Al centro delle preoccupazioni c’è il nuovo disegno di legge sul bilancio USA, che secondo le stime del Congressional Budget Office potrebbe aumentare il debito pubblico americano di oltre 3.800 miliardi di dollari nel prossimo decennio. Questo aggraverebbe ulteriormente un passivo già vicino ai 36.200 miliardi di dollari, alimentando i timori di stagflazione negli Stati Uniti.
Moody’s e Jamie Dimon lanciano l’allarme
La scorsa settimana Moody’s ha rivisto al ribasso il rating di credito statunitense, citando l’assenza di un piano credibile per ridurre il deficit. A rincarare la dose, l’amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, ha dichiarato che non si può escludere una combinazione tossica di bassa crescita, alta inflazione e tensioni geopolitiche, un mix che potrebbe colpire duramente i mercati globali.
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Lontana la pace in Ucraina: pesano le parole di Trump
Sul fronte internazionale, il clima si fa ancora più teso. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’ex presidente USA Donald Trump avrebbe detto in una call privata con leader europei e Volodymyr Zelensky che Vladimir Putin non ha alcuna intenzione di fermare la guerra, poiché ritiene di essere in vantaggio.
Sappiamo in realtà che Putin non ha mai fatto mistero di quali siano le condizioni imprescindibili per raggiungere una pace stabile, condizioni che Kiev non ha mai inteso soddisfare. Ad ogni modo, la dichiarazione di Trump non fa che confermare l’impossibilità di un accordo, e allontanare le speranze di una soluzione diplomatica a breve termine.
Focus sui dati PMI dell’eurozona
Sul piano macroeconomico, l’attenzione è rivolta ai nuovi dati PMI relativi al mese di maggio. Le anticipazioni indicano una stabilità nell’attività manifatturiera e nei servizi, sia in Germania che nell’intera area euro. Questi numeri offriranno un’importante indicazione sulla resilienza delle imprese in un contesto di crescente incertezza economica.
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Borsa e trimestrali: luci e ombre in Europa
La stagione degli utili in Europa sta giungendo al termine, con risultati in chiaroscuro:
- EasyJet ha chiuso il primo semestre fiscale con una perdita ante imposte di 394 milioni di sterline, seppur in miglioramento rispetto all’anno precedente.
- BT Group ha visto il flusso di cassa libero crescere del 25%, arrivando a 1,6 miliardi di sterline, supportando un aumento del dividendo nonostante la flessione dei ricavi.
- Assicurazioni Generali ha registrato un +8,9% dell’utile operativo nel primo trimestre 2025, grazie alla solidità del ramo danni.
- Nestlé sta cercando di rifocalizzarsi sul proprio core business, dopo aver sperimentato aree come gli integratori, considerati poco coerenti con la strategia del gruppo, come dichiarato dall’AD Laurent Freixe.
Petrolio in calo: scorte USA e timori geopolitici raffreddano il mercato
I prezzi del petrolio sono tornati a scendere giovedì mattina. Il Brent è arretrato dell’1,7% a 63,78 dollari al barile, mentre il WTI ha segnato -1,7% a 60,51 dollari. A spingere al ribasso le quotazioni è stato un aumento imprevisto delle scorte americane, pari a 1,3 milioni di barili, contro attese di una riduzione.
A ciò si aggiunge la crescente incertezza legata ai colloqui nucleari tra USA e Iran, previsti per venerdì a Roma, e alle indiscrezioni secondo cui Israele sarebbe pronto a colpire strutture nucleari iraniane, secondo quanto riferito dalla CNN.
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