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Decisioni BCE perfettamente allineate a quelle che erano le attese degli analisti. L’EuroTower ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base proseguendo con la stagione dei rialzi oramai in atto da mesi. A causa del nuovo incremento, il costo del denaro nell’area Euro è ora ai massimi dal 2001.

A causa della mossa della BCE, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali vengono alzati al 4 per cento, quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,25 per cento e quelli sui depositi presso la banca centrale al 3,50 per cento. Gli incrementi, come da regolamento, entreranno in vigore il prossimo 21 giugno.

La BCE ha poi aggiunto che le decisioni future del Consiglio direttivo consentiranno che i tassi riferimento restino su livelli sufficientemente restrittivi per consentire un ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento del medio termine e quindi saranno mantenuti su tali livelli finché necessario.

La decisione di incrementare ancora i tassi è scaturita dall’analisi della dinamica dell’inflazione nell’area Euro. Essa è si diminuita ma è destinata a restare alta per periodo di tempo prolungato. In base alle previsioni macro aggiornate a giugno 2023, infatti, gli esperti si attendono che l’inflazione resti attorno al 5,4 per cento nel 2023 per poi scendere al 3 per cento nel 2024 e al 2,2 per cento nel 2025. Il cammino per il restringimento dell’inflazione non è quindi breve.

Altre decisioni nella riunione BCE di oggi 15 giugno 2023

Oltre alle decisioni sui tassi, il consiglio direttivo della BCE ha segnato che il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) si sta contraendo ad un ritmo misurato visto che l’Eurosystem reinveste solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il trend di questa riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del mese corrente.

Per quello che riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), invece, il Consiglio direttivo punta a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024.

E in relazione all’aspetto più propriamente economico, gli esperti hanno rivisto leggermente al ribasso le proiezioni per l’andamento dell’economia per il 2023 e per il 2024. Adesso si punta ad un tasso di crescita dello 0,9 per cento nel 2023 e dell’1,5 per cento nel 2024.

Per finire l’EuroTower ha dichiarato di essere preparato a utilizzare tutti gli strumenti disponibili nel quadro del proprio incarico per garantire il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine.

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Decisioni BCE oggi 15 giugno 2023: commenti degli analisti

I commenti degli analisti alle decisioni BCE sui tassi non sono tardati ad arrivare. Secondo Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS, è palese che la BCE voglia assolutamente evitare il rischio che un tono percepito come non abbastanza rigido, possa portare a una riduzione prematura delle condizioni finanziarie.

Per raggiungere questo obiettivo, oggi ha adottato diverse misure oltre all’aumento dei tassi. Non solo ma la Lagarde, in conferenza stampa, ha dichiarato che è molto probabile che vengano alzati di nuovo a luglio aggiungendo ancora non è stata presa in considerazione l’ipotesi di a una pausa. Inoltre revisionando le previsioni di inflazione per il 2025 al 2,2 per cento è stato lanciato un messaggio agli operatori, non solo sul fatto che ci saranno ulteriori aumenti dei tassi, ma soprattutto che i tassi impiegheranno molto tempo a scendere.

La reazione di Borsa Italiana alle decisioni BCE di oggi 15 giugno 2023

Borsa Italiana e i mercati europei, già in negativo nel corso della mattinata, hanno rafforzato il loro trend al ribasso dopo la comunicazione BCE sui tassi e il successivo discorso della Lagarde. A un quarto d’ora dalla chiusura delle contrattazioni, il Ftse Mib registra un ribasso dello 0,4 per cento a quota 27mila punti.

Tra i settori più dinamici c’è quello bancario. Da un lato, infatti, c’è il Monte dei Paschi che segna una progressione del 2,2 per cento e dall’altro Unicredit che si avvia a chiudere in ribasso di un punto percentuale e mezzo. Maglia rosa della seduta FinecoBank con un balzo del 2,3 per cento.

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