Tassi BCE: ecco perchè i rialzi proseguiranno anche a maggio

Il prossimo 4 maggio si riunirà il comitato direttivo della Banca Centrale Europea per la consueta riunione di politica monetaria. Manca ancora un pò di settimane all’importante appuntamento eppure tutto sembra essere già deciso.

La recente pubblicazione dei dati sull’inflazione nell’area Euro a marzo 2023, infatti, non lasciano dubbi: la BCE non può prendersi il lusso di bloccare il rialzo del costo del denaro. Detto in altre parole anche nel board EuroTower di maggio sarà deciso un aumento dei tassi BCE.

Ma come mai si sta profilando questa certezza? La risposta è tutta nei dati macro sull’inflazione dell’area Euro nel mese di marzo. Da essi è necessario partire per poi tracciare delle indicazioni. Questo procedimento, tra gli altri, lo ha seguito anche Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. Ma andiamo con ordine partendo dai market mover.

Proprio oggi l’Eurostat ha comunicato i dati finali relativi all’andamento dei prezzi al consumo in area euro a marzo 2023. Come da attese, nel periodo di riferimento, l’inflazione dell’area Euro ha segnato un incremento annuale del 6,9 per cento che si raffronta con l’8,5 per cento di febbraio e il +7,4 per cento emerso a marzo di un anno fa. Il dato core che invece esclude il cibo, l’energia, alcol e tabacco ha invece messo in evidenza un aumento del 5,7 per cento anno su anno. Entrambi i dati hanno quindi confermato le stime preliminari.

Sulla base di questi dati macro, l’analista di IG Italia esclude che la Banca Centrale Europea possa prendersi una pausa nella sua strategia di rialzo del costo del denaro. Essendo l’inflazione di fondo in crescita costante è evidente che i banchieri di Francoforte continuino ad essere preoccupati e quindi non possono abbassare la guardia.

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Tassi BCE: ancora rialzi nella riunione di maggio?

Per l’analista di IG Italia non ci sono dubbi su quello che sarà l’approccio della BCE nel board di maggio per un motivo molto semplice. Anche recentemente, infatti, le previsioni di Francoforte sull’andamento dell’inflazione nell’eurozona si sono rivelate troppo ottimistiche. Ad esempio, senza andare troppo lontani, a marzo la BCE prevedeva un’inflazione core al 4,6 per cento per il 2023 mentre i dati reali di quel mese dimostrano quanto sia ancora lontano questo obiettivo.

Addirittura sempre secondo Diodovich non è neppure da escludere che, dinanzi proprio all’andamento dell’inflazione, la BCE possa decidere un approccio ancora più aggressivo effettuando rialzi del costo del denaro non solo nel prossimo meeting di maggio ma anche in quelli successivi di giugno di luglio.

Molto probabilmente, ha quindi concluso l’esperto, sarà possibile avere degli elementi in più per capire l’impostazione nell’EuroTower il prossimo 2 maggio quando verrà pubblicata la stima flash sull’inflazione di aprile nell’Eurozona. A quel punto sarà possibile capire se nel board che sui terrà dopo due giorni verrà deciso un rialzo dei tassi BCE di 25 o addirittura di 50 punti base.

Il mercato, aggiungiamo noi, dovrebbe comprendere che i giochi sono già fatti. Lo lasciano presumere i numeri non le opinioni.

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