Come da tradizione l’ultima settimana di settembre inizia con lo stacco di alcuni dividendi azionari. Ovviamente meglio scordarsi i lunghissimi elenchi di cedole in stacco che hanno caratterizzato i mesi di maggio e giugno. L’appuntamento di settembre con i dividendi è decisamente più rimaneggiato soprattutto per numero di cedole in stacco. Non però per importanza visto che nella short list di quotate alle prese con la remunerazione degli azionisti figurano addirittura due titoli di peso del Ftse Mib. Parliamo di quotate del calibro di Eni e di STM. Entrambe saranno alle prese con lo stacco di una tranche del loro dividendo complessivo.
Gli stacchi di dividendi di settembre sono il primo appuntamento con quelli che, in un altro articolo, abbiamo definito come i dividendi azionari dell’autunno-inverno di Borsa Italiana.
Ricordiamo che tutte le cedole in stacco oggi saranno messe in pagamento a partire da mercoledì 25 settembre. Da non dimenticare, inoltre, che di solito i titoli alle prese con la remunerazione degli azionisti tendono sempre a registrare variazioni di prezzo anche di una certa rilevanza nel giorno dello stacco. Eni e STM sono quindi di diritto azioni da tenere d’occhio fin dall’apertura degli scambi.
Visto che stiamo parlando di titoli quotati, vale la pena rammentare che per investire in azioni si possono usare sia broker come ad esempio eToro che banche come Fineco.
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Stacchi dividendi 23 settembre 2024 e relativi rendimenti
Sono in tutto quattro le quotate alle prese il 23 settembre con la remunerazione dei rispettivi azionisti. Due fanno parte del Ftse Mib, Eni e STM, una del paniere Mid Cap (Piaggio) e la quarta (SeSa) dello STAR.
Vediamo nel dettaglio quale è l’ammontare delle rispettive cedole e a quanto ammonta il relativo dividend yield ossia il rendimento da dividendo (rapporto tra il dividendo annuale distribuito da un’azienda e il prezzo corrente delle sue azioni).
Società | Dividendo | Dividend Yield | Info |
Eni | 0,25 euro (prima tranche) | 1,73% | Dividendo Eni 2025 |
STM | 0,081 euro (seconda tranche) | 0,31% | |
Piaggio | 0,115 euro (acconto) | 4,32% | |
SeSa | 1 euro | 1,08% |
Come si può subito notare dalla tabella, il rendimento da dividendo più alto è quello di Piaggio. Tuttavia è necessario tenere conto che la cedola della quotata di Pontedera fa riferimento a una tranche su due totali mentre quella di Eni e di STM fa riferimento a una tranche di quattro totali.
Attenzione perchè un alto dividend yield può sembrare attraente, ma potrebbe anche indicare che il prezzo dell’azione è calato significativamente, il che può essere segno di problemi finanziari dell’azienda. Viceversa un dividend yield basso potrebbe riflettere un’azienda solida con un prezzo delle azioni elevato oppure che reinveste i profitti invece di distribuirli come remunerazione ai propri azionisti.
A prescindere da queste valutazioni, il dividend yield rappresenta sempre uno dei criteri utilizzati dagli investitori per decidere come posizionarsi su un titolo. Al tempo stesso però dovrebbero essere considerati anche altri fattori come la solidità finanziaria dell’azienda e le prospettive di crescita prima di decidere come posizionarsi.
Per investire sulle quotate che staccano la cedola, oltre all’acquisto diretto di azioni (che implica diventare azionisti) si può anche optare per il trading con i CFD (strumenti derivati che non implicano il possesso del sottostante).
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