Fusioni banche italiane: il grande risiko partirà da Unicredit?

Il dossier fusioni tra le banche italiane, di cui si parla oramai da mesi, attende solo un “la” per iniziare. E’ questa l’ipotesi che circola nelle ultime ore e che potrebbero condizionare l’andamento delle azioni del settore bancario su Borsa Italiana oggi. Ad essere convinto che il risiko fusioni possa essere messo in moto da un atto iniziale dirompente è il quotidiano economico Milano Finanza che alla questione fusioni banche italiane ha dedicato un lungo pezzo di approfondimento. Secondo il quotidiano finanziario l’evento in grado di far partire il dossier fusioni e aggregazioni potrebbe essere una operazione di M&A tra Unicredit e la tedesca Commerbank. L’ipotesi fusione Unicredit Commerzbank non è affatto nuova ma, negli ultimi mesi, l’eventualità di una aggregazioni tra le due banche aveva perso colpi a causa del netto prevalere di una ipotesi alternativa: quella relativa ad una eventuale aggregazione tra Commerzbank e la connazionale Deutsche Bank. Cosa è quindi cambiato rispetto a questo scenario? Secondo Milano Finanza lo scenario di partenza relativo alla fusione tra le due banche tedesche è venuto meno e quindi la nuova ipotesi prevalente è quella che vede possibile una fusione tra Unicredit e Commerzbank. 

La successiva ipotesi di Milano Finanza vede le altre banche italiane entrare subito in campo se la prima ipotesi, quella della fusione tra Unicredit e Commerzbank, dovesse verificarsi. In pratica l’avvio del risiko aggregazioni tra gli istituti bancari italiani è connesso a quelle che saranno le prossime mosse della banca guidata da Mustier. 

Secondo Milano Finanza, con Unicrendit in campo su Commerzbank, le altre banche italiane che sarebbero pronte a scendere in campo attivando operazioni di M&A sarebbero: Intesa Sanpaolo, Banco BPM e UBI Banca. Anche per quello che riguarda le altre banche al centro del dossier fusioni, quindi, non ci sono novità rispetto alle voci che circolano da mesi. In particolare il quotidiano economico ritiene che UBI Banca e Banca BPM, grazie alla loro dislocazione geografica e alle loro valutazioni decisamente basse, possono finire nel mirino di quale banca europea. Se così fosse il risiko del settore bancario cesserebbe di essere limitato ai confini nazionali e diverebbe europeo. Sarebbe questa un’ipotesi molto suggestiva che potrebbe condizionare l’andamento su Borsa Italiana delle azioni Banco BPM e delle azioni UBI Banca. 

Oltre agli istituti citati (tutti quotati sul Ftse Mib) ci sarebbero poi una serie di seconde linee. Secondo Milano Finanza altre banche italiane pronte a partecipare al dossier fusioni potrebbero essere Banca MPS ma anche le problematiche Banca Carige e Banca Popolare di Bari. Per queste tre banche l’ipotesi aggregazione sarebbe coincidente con una scenario di salvataggio. Nel senso che Banca Popolare di Bari, Carige e Monte dei Paschi si fondono oppure il loro futuro sarà incerto. 

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