Eni è tornata con successo sul mercato obbligazionario collocando un bond a 10 anni in dollari Usa. L’annuncio del lancio delle nuove obbligazioni Eni era stato dato ieri nel primo pomeriggio mentre i risultati definitivi dell’emissione sono arrivati questa mattina. Il collocamento non ha stupito più di tanto gli investitori visto e considerato che lo scorso 4 aprile era stato il consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe a deliberare la potenziale emissione di una o più obbligazioni da collocare presso investitori istituzionali. In quella circostanza il CdA del Cane a Sei Zampe aveva anche reso noto che i collocamenti non avrebbero potuto superare i 2 miliardi di dollari da emettere in due o più tranches entro e non oltre il 31 dicembre 2020. 

I nuovi bond a 10 anni Eni, emissi ieri, hanno un valore pari a 1 miliardo di dollari e presentano una cedola annua pari al 4,5 per cento e un prezzo di re-offer pari al 99,742 per cento. Secondo quanto comunicato dalla società italiana l’offerta ha riscontrato un forte interesse da parte del mercato. La domanda si è infatti attestata a circa 4,6 miliardi di dollari. Ad aderire al collocamento sono stati i principali investitori professionali come ad esempio assicurazioni, fondi pensione e fund manager. 

Il collocamento delle nuove obbligazioni Eni è stato curato e organizzato dai Joint Bookrunners BofA Merrill Lynch, Citigroup, Goldman Sachs & Co. LLC, HSBC, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Wells Fargo Securities. L’obiettivo dell’offerta è stato indicato dalla società italiana nella necessità di mantenere un assetto finanziario equilibrato dinanzi al livello di indebitamento a breve e medio-lungo termine.

Ricordiamo che il rating di Eni per le principali agenzie di valutazione è: A- con outlook stabile per Standard & Poor’s, A- con outlook stabile per Fitch e Baa1 con outlook stabile per Moody’s.

A seguito del collocamento del bond decennale avvenuto ieri, il prezzo delle azioni Eni su Borsa Italiana oggi registra un rialzo dello 0,48 per cento a 15,10 euro. Nel corso dell’ultimo mese la quotazione Eni ha registrato una flessione del 4,33 per cento. Su base annua, invece, i prezzi sono calati del 7,45 per cento nonostante la dinamica positiva della quotazione petrolio

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