Tra le migliori azioni 2019 del Ftse Mib un posto di tutto rispetto è certamente meritato dalle Azimut Holding. Un dato su tutti: il titolo della società del risparmio gestito ha registrato dall’inizio dell’anno un balzo del 142 per cento. Il prezzo delle azioni Azimut oggi è pari a 23 euro mentre ai primi di gennaio 2019 arrivata a stenti a 10 euro.
Questo significa che chi ha comprato azioni Azimut a cavallo tra dicembre 2018 e gennaio 2019 ha speso appena 10 euro e ora può rivendere il titolo incassando una differenza di ben 13 euro grazie alla valutazione molto più alta della società.
A trarre profitto dall’impressionate rally che le quotazioni Azimut hanno messo a segno da inizio anno non sono stati solo gli azionisti in senso stretto ma anche chi ha deciso di investire in azioni Azimut attraverso il CFD Trading.
Attenzione perchè stando alle ultime analisi, l’apprezzamento di Azimut su Borsa Italiana potrebbe ancora non essere finito. Secondo alcuni analisti, infatti, ci sono ancora una serie di elementi che potrebbero spingere ancora più in là il titolo. Sembrerà quasi strano ma il titolo Azimut potrebbe ancora salire in borsa.
Per approfittare del possibile ulteriore rialzo di Azimut è consigliabile non farsi trovare impreparati ed aprire un conto demo per iniziare a fare trading sul titolo attraverso i CFD.
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Azioni Azimut: perchè salgono ancora?
Come sempre avviene quando si è in presenza di rialzi molto consistenti, i motivi alla base di un rally sono più di uno. Il forte apprezzamento del titolo Azimiut è causato dalla forte riduzione delle posizioni short sul titolo.
Nonostante quello del risparmio gestito resti il terzo titolo più shortato a piazza affari, nelle ultime settimane i fondi hanno tagliato in modo netto le vendite allo scoperto. Le posizioni short detenute da fondi su Azimut Holding arrivano oggi al 3,93 per cento del capitale. Si tratta del livello in assoluto più basso degli ultimi due anni.
Per avere un’idea del forte calo che le posizioni corte su Azimut hanno subito, va tenuto in considerazione che alla fine di ottobre 2019 lo short selling su Azimut arrivava al 5,07 per cento. Andando ancora più a ritroso nel tempo, a novembre 2018 le posizioni corte detenute da fondi su Azimut erano pari all’11,3 per cento. Insomma è vero che Azimut continua ad essere uno dei titoli più shortati dai fondi ma è altrettanto vero che nop c’è paragono con gli short di un anno fa.
Oltre a questo fattore, altro elemento che spinge in avanti la quotazione Azimut è rappresentato dalla trimestrale. Tutti gli analisti e i broker ritengono che la trimestrale della società del risparmio gestito sia stata molto positiva.
Ci sono poi una serie di altre notizie price sensitive come la penetrazione di Azimut sul mercato americano degli degli investimenti alternativi (è infatti sbarcata in Usa la Azimut Alternative Capital Partners (AACP)) e il recente lancio di una strategia di investimenti sostenibili, la quale include anche un investimento di 7 miliardi di euro in asset Esg.
Perchè quotazione Azimut salirà ancora?
Tutti i fattori che abbiamo fin qui citato potrebbero appartenere al passato. Nel senso che questi catalizzatori potrebbero essere percepiti come esauriti e non più capaci di sostenere il rally del titolo. Questa considerazione non può essere esclusa a priori ma niente paura perchè ci sono altri elementi catalizzatori che potrebbero sostenere l’apprezzamento del titolo.
Recentemente il numero uno della società ha affermato che il titolo oggi è sottovalutato. Giuliani ha anche ricordato di aver ricevuto dall’assemblea degli azionisti il via libera a comprare azioni Azimut fino ad un prezzo massimo di 50 euro che è lontanissimo dalle quotazioni attuali. In pratica dal punto di vista del management un prezzo giusto per il titolo Azimut potrebbe arrivare anche a 50 euro. Il doppio rispetto alle quotazioni attuali.
Non c’è quindi da meravigliarsi se lo stesso Giuliani, facendo riferimento alle indiscrezioni su una possibile scalata su Azimut, si sia spinto ad affermare che una possibile OPA potrebbe essere presa in considerazione solo se il prezzo per azione offerto dal potenziale acquirente fosse pari a 100 euro! Praticamente 4 volte quelli che sono gli attuali valori del titolo su Borsa Italiana.
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