Storico dividendi Intesa Sanpaolo: 10 anni di cedole (tranne nel 2020)

Aggiornamento del

Intesa Sanpaolo è una delle banche più generose in materia di distribuzione dei dividendi ai proprii azionisti. Lunedì scorso, la quotata ha staccato l’acconto sul dividendo 2022 che è stato poi messo in pagamento proprio oggi. L’appuntamento è per noi l’occasione per fare il punto sulla politica di remunerazione degli azionisti dell’istituto guidato da Carlo Messina con riferimento specifico allo storico. 

Negli ultimi 10 anni, con la sola eccezione del 2020, Intesa Sanpaolo ha sempre staccato la cedola. La striscia positiva è stata interrotta solo dal Covid19.

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Lo scorso anno, infatti, su disposizione della Banca Centrale Europea, fu deciso il blocco dei dividendi di tutte le banche dell’area Euro. Come noto la mossa dell’EuroTower aveva come obiettivo quello di salvaguardare capitali e patrimoni degli istituti dai contraccolpi che sarebbero potuti derivare dalla crisi economica causata dai vari lockdown. 

A causa dello stop BCE, la big italiana del settore bancario fu costretta ad aggiornamento della propria politica in tema dividendi. In pratica il management modificò quanto era in origine previsto nel piano di impresa 2018/2021. Per la cronaca le nuove informazioni furono rese note al momento della diffusione dei risultati dei primi 6 mesi del 2021. E’ questa quindi, la fonte a cui è necessario fare riferimento quando si parla di dividendi Intesa Sanpaolo. 

Prima di analizzare i numeri della dividend policy, ricordiamo che per investire sulle azioni Intesa Sanpaolo ma, più in generale, su tutte le quotate del Ftse Mib puoi usare il broker eToro. Su Borsa Inside suggeriamo spesso questo operatore quando si parla di trading azionario per due motivi: la possibilità di investire senza commissioni e il diritto di usare un conto demo gratuito per fare pratica. 

Dividendo Intesa Sanpaolo 2020/2021/2022: tutti i numeri

Visto che Intesa Sanpaolo negli ultimi mesi è stata spesso impegnata con lo stacco della cedola, proviamo a fare il punto della situazione. 

694 milioni di dividendi in contanti, relativi all’anno 2020, sono stati distribuiti dalla banca nel mese di maggio 2021. A questi vanno sommati i dividendi a valere sui risultati 2020 derivanti dalle riserve. (sempre in cash). Di questi ultimi era già stato previsto lo stacco entro la fine dell’anno. Sommando le due voci si arriva così a un payout ratio complessivo del 75 per cento sull’ammontare dell’utile netto rettificato pari a 3,51 miliardi di euro.

Rispetto ai risultati dell’esercizio in corso (2021), Intesa Sanpaolo punta allo stacco di dividendi cash pari a un payout ratio del 70 per cento. Di questi una parte è in corso di distribuzione come acconto 2021. La parte restante (saldo dividendo 2022) come di consueto sarà scaccata nella primavera dell’anno prossimo. 

Cosa ha deciso l’assemblea degli azionisti

Alla luce delle indicazioni che sono contenute nel piano, l’assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo ha approvato la distribuzione di parte della riserva straordinaria, per un valore complessivo che si aggira intorno a 1,94 miliardi di euro. Questa somma sarà suddivisa fra tutte le azioni ordinarie, che sono ufficialmente 19.430.463.305; l’importo unitario per azione è quindi di 0,0996 euro. Questa cedola è stata staccata lo scorso 18 ottobre 2021 e poi messa in pagamento il successivo 20 ottobre. Essa si aggiunge ai già citati 694 milioni di dividendi cash che erano stati corrisposti dalla banca a maggio 2021 …

Ancora, lo scorso 3 novembre è stato definito, in via preliminare, l’acconto sui dividendi per l’anno 2022; l’ammontare è pari a 1,4 miliardi di euro. La cedola per azione è di 0,0721 euro, ed è stata messa n pagamento proprio oggi 24 novembre.

Come si evince da questi numeri, anche a causa della sovrapposizioni create dallo stop BCE dello scorso anno (ma non solo per effetto di queste), Intesa Sanpaolo è stata (e continua ad essere) più generosa del solito con i suoi azionisti. 

La presenza di una remunerazione così forte, unita alle sempre interessanti performance messe a segno dal titolo sul Ftse Mib, sono dei motivi sufficienti per considerare la possibilità di inserire le azioni Intesa Sanpaolo nel proprio portafoglio trading (qui il sito ufficiale eToro). 

Da non dimenticare, inoltre, che stiamo parlando del primo istituto italiano per quota di mercato, ma anche per numero di clienti (13 milioni e mezzo di utenti) e di sportelli; nonchè di una delle 20 banche più importanti dell’Europa.

Dividendo Intesa Sanpaolo: lo storico 

Come anticipato in precedenza, negli ultimi 10 anni Intesa Sanpaolo ha sempre staccato la cedola. Nell’elenco seguente è possibile trovare tutti gli importi delle cedole staccate dalla banca nell’ultimo decennio. L’anno si riferisce non allo stacco ma all’esercizio. 

Le informazioni contenute in questo elenco possono essere tenute in considerazione per l’elaborazione di strategie trading sul titolo. Operativamente è però fondamentale affidarsi ad un broker che offre strumenti avanzati. Un esempio è il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare le mosse dei traders migliori. 

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Top Traders
  • 2010: 0,08 euro
  • 2011: 0,05 euro
  • 2012: 0,05 euro
  • 2013: 0,05 euro
  • 2014: 0,07 euro
  • 2015: 0,14 euro
  • 2016: 0,178 euro
  • 2017: 0,203 euro
  • 2018: 0,197 euro
  • 2019: stop BCE per emergenza covid
  • 2020: 0,1353 euro (corrisposto in due tranche: 0,0357 euro e 0,0996 euro
  • 2021: acconto di 0,0721 euro

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